Bocciata la mozione della minoranza contro l’introduzione della tassa di soggiorno
Valente giudica sull’assoluta inopportunità dell’imposta per il 2012 essendo già stata programmata l’attività turistica
La decisione del Consiglio comunale di Tropea di bocciare la mozione del gruppo di minoranza contro l’introduzione della tassa di soggiorno apre di fatto le porte all’introduzione del provvedimento. Il sindaco Gaetano Vallone ha ripercorso in Consiglio la cronologia dei due appuntamenti con gli operatori turistici al tavolo tecnico costituito per la tassa di soggiorno, smontando la strumentalizzazione che si era fatta della tassa, che era stata collegata alla chiusura di voli dalla Germania per la Calabria. Su questo punto è però giunta una puntualizzazione da parte di Debora Valente, coordinatrice dell’Associazione albergatori di Tropea (Asalt).
«Apprendo che durante il consiglio comunale – scrive la Valente in una nota – , il sindaco Gaetano Vallone ha affermato che, in occasione di una riunione nel corso della quale si dibatteva sull’opportunità di introdurre la tassa di soggiorno nel comune di Tropea, gli operatori presenti, tra i quali anche io, avrebbero concordato su tale ipotesi».
Gaetano Vallone, in effetti ha spiegato in Consiglio che al primo appuntamento gli operatori si erano mostrati favorevoli, mentre nel secondo sono sorte perplessità da parte di alcuni di essi, tra i quali quelli dell’Asalt appunto.
La Valente puntualizza infatti: «durante la riunione in cui io ero presente, ciò non è mai stato concordato e personalmente ribadisco che non ho mai avuto alcun dubbio sull’assoluta inopportunità di tale tassa per l’anno 2012 essendo già stata programmata l’attività turistica».
La Valente aggiunge invece di aver «da sempre tenacemente combattuto tale proposito, rappresentando al Sindaco e a più esponenti del comune che ci sono molte altre strade perseguibili per garantire introiti all’amministrazione comunale». Ma sulle alternative proposte per il reperimento di fondi Vallone è stato chiaro in più occasioni, affermando che potrebbe rinunciare alla tassa se la Regione garantisse gli stessi soldi che la finanziaria ha tagliato agli enti locali. In alternativa ha lasciando intendere che dovranno essere i turisti a pagare per i servizi che la città dovrà offrire loro e ha spiegato che è impensabile che i costi derivati dalla presenza nei mesi estivi di un numero di presenze dieci volte superiori al numero degli abitanti possa ripercuotersi sulle spalle dei contribuenti locali con l’introduzione di una tassa di scopo. Manutenzione di strade e luoghi pubblici, pulizia del paese e delle spiagge, raccolta dei rifiuti, sistema fognario e tanti altre voci di spesa non possono cioè essere pagate da soli 7mila abitanti quando a usufruirne sono anche i turisti presenti in estate.
Ma sull’utilizzo dei soldi che il Comune potrà ottenere dalla tassa, la Valente ci tiene ad evidenziare che «nel caso in cui si dovesse malauguratamente determinare l’irragionevole introduzione della tassa, gli introiti che ne deriverebbero dovranno essere impiegati esclusivamente a vantaggio di iniziative in ambito turistico e non, come emerso in consiglio, per sistemare fogne comunali». Su questo punto, comunque, gli amministratori hanno sempre garantito che tutti i proventi dalla tassa di soggiorno saranno investiti unicamente in servizi per il turismo e verranno gestiti mediante l’istituzione di una commissione congiunta tra il Comune e gli operatori turistici.