Dal 7 giugno al 13 luglio 2014 72, a Roma, compagnie teatrali provenienti da Italia, Belgio, Inghilterra, Francia e Stati Uniti
“Lamagara” scritto e interpretato da Emanuela Bianchi, un progetto tutto al femminile che racconta una storia minima riemersa dal passato
Torna dal 7 giugno al 13 luglio 2014, – con il Patrocinio del Municipio Roma II – l’invasione festosa e colorata del Roma Fringe Festival. La grande vetrina italiana del teatro e dello spettacolo indipendente ospiterà quasi 100 proposte artistiche nazionali e internazionali per un’estate di spettacolo rigorosamente dal vivo.
Per la terza edizione, coordinate da una squadra di lavoro affiatata e under 35, 72 compagnie teatrali provenienti da Italia, Belgio, Inghilterra, Francia e Stati Uniti e decine di “stand up comedians” si sono autoprodotte per dare vita a una kermesse unica, in grado di offrire al variegato pubblico affezionato un altrettanto variegato cartellone tra teatro canzone, commedia, dramma, teatro civile, danza e stand up comedy all’insegna della libertà e dell’indipendenza artistica. Indipendenza, Nuove Visioni, Festa, Sostenibilità e Libertà: sono ancora queste, a distanza di anni, le parole chiave di un festival che, nato come una sfidada parte di un gruppo di giovani produttori e autori teatrali, si è poi trasformato in un appuntamento atteso e unico nel suo genere. Tra le compagnie teatrali scelte a partecipare anche quella catanzarese “Confine Incerto”, selezionata per partecipare alla terza edizione del Roma Fringe Festival con il monologo “Lamagara” scritto e interpretato da Emanuela Bianchi.
Lo spettacolo andrà in scena il 30 giugno alle 20.30, l’1 luglio alle 23.30 e il 3 luglio alle 22.00, Palco C, Villa Mercede, Via Tiburtina 113 (Zona San Lorenzo). Un progetto tutto al femminile che racconta una storia minima riemersa dal passato. Cecilia Faragò, l’ultima donna processata per stregoneria nel Regno delle Due Sicilie. La sua battaglia fermerà per sempre la persecuzione delle donne libere e selvagge, per il mondo maschile, streghe. Un teatro antropologico dei sensi capace di portare in scena storie universali attraverso i linguaggi contemporanei del corpo e della voce.