Casa socio Sanitaria “Madonna di Fatima” Drapia
Oggi posata la prima pietra per la costruzione della struttura di assistenza pediatrica, un centro di ricerca e formazione scientifica, una casa d’accoglienza
“In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Queste parole conclusive del Vangelo, lette durante la liturgia della parola tenuta dal Vescovo della diocesi di Mileto, Nicotera, e Tropea, Sua Ecc. mons. Luigi Renzo, sembrano essere la summa di ciò che si è vissuto nel tardo pomeriggio di oggi durante la cerimonia dell’apposizione della prima pietra della “Cittadella di Padre Pio”.
Solo pochi anni fa il complesso e maestoso progetto veniva annunciato sul nostro territorio da Irene Gaeta, donna devota sin dalla giovanissima età alla figura del Santo di Pietralcina, ed oggi questa struttura nata da un sogno premonitore avuto dalla stessa Irene, inizia a prendere forma concreta e tangibile, apponendone la prima pietra del primo edificio che vedrà la realizzazione di una Casa-socio-sanitaria dedicata alla Madonna di Fatima.
Il piano progettuale, ben presentato alle tante persone che hanno voluto presenziare all’evento, è stato abilmente spiegato dall’architetto Luciano Messina, autore con altri tecnici della progettazione, che ha voluto sottolineare non solo le bellezze del posto che si estendono su un versante collinare tra Sant’Angelo di Drapia e Brattirò, ma l’opportunità offerte dallo stesso luogo nella sua conformazione, forma, sostanza minerale, che gli hanno permesso di effettuare una progettazione che ben si amalgamerà all’ambiente nella sua totalità.
Una struttura di assistenza pediatrica, un centro di ricerca e formazione scientifica, una casa d’accoglienza per i sofferenti ed i genitori dei bambini con problemi di salute, un centro di Pet terapy e tanto altro, prenderanno pian piano forma facendo diventare una porzione del territorio del Comune di Drapia un punto di riferimento per il Sud per le cure oncologiche pediatriche e di assistenza in generale.
Alla cerimonia oltre al Vescovo Renzo e all’architetto Messina, anche il Presidente della Regione Mario Oliviero e l’assessore Regionale Michele Mirabello, Marcella Marletta, direttore generale del ministero della salute, Antonio Vita, sindaco di Drapia.
La signora Irene Gaeta, mamma, moglie e fondatrice dell’associazione dei “Discepoli di Padre Pio” ha più volte ribadito il suo attaccamento alla Chiesa e le opere da lei avviate e da avviare come membra vive della Chiesa Universale: “Noi siamo Chiesa e come tali dobbiamo obbedienza al Vescovo, ed al Papa; io ho sempre ubbidito anche a Padre Pio al quale dicevo che mai sarei venuta in Calabria, ed invece adesso sono qui, con la forze che mi vengono innanzitutto nella Fede in Dio e con l’aiuto del nostro caro Padre Pio da Pietralcina”.
Attestati di fiducia e gratitudine non sono mancati dagli ospiti d’onore ad iniziare dal Vescovo il quale ha voluto ringraziare Irene ed i suoi discepoli per l’immane lavoro da svolgere, per chi si adopera nell’apportare risorse anche economiche e vicinanza; il Presidente Oliviero invece ha dichiarato che non mancherà certamente il contributo delle strutture regionali al fine della realizzazione dell’opera, così come massimo è stato, nei limiti del possibile, l’aiuto offerto dagli uffici comunali di Drapia. Ad arricchire gli interventi anche quello della dott.ssa Marletta la quale ha ricordato, anche per il suo impegno nel volontariato, il tanto lavoro già svolto e un rimando inevitabile alla “Casa Sollievo della Sofferenza” voluta anch’essa da Padre Pio, quindi non solo una Casa-socio-sanitaria ma un luogo di benessere psico-fisico e soprattutto spirituale.L’opera da avviare non sarà certamente facile da gestire da un punto di vista finanziario; ad oggi infatti le disponibilità economiche sono a titolo “privato” frutto del sostegno economico offerto da benefattori e quelle messe a disposizione dalla stessa Fondazione con prestiti bancari, alle quali la signora Gaeta spera si uniscano presto altri supporti. L’apposizione della prima pietra oggi non è stata solo un mero fatto formale, ma la colata di cemento e la pietra benedetta dal Vescovo sono stati allocati lì dove sorgerà a breve il pilastro d’angolo della prima struttura.
Per chi volesse contribuire è possibile prendere visione degli estremi per le donazioni.