Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Dicembre 2011, quarta
settimana: 18-24 dicembre
1. Vangelo della domenica 18 dicembre – Domenica IV Avvento – Anno B – «Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce».
2. Aspetti della vita – A Natale, siamo testimoni della luce.
3. Un incontro con S. Alfonso – L’origine di “Tu scendi dalle stelle”.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 19-24 dicembre 2011.
5. Curiosità calabresi del passato = Novena di Natale a Tropea
1. Vangelo della domenica – (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Dopo la testimonianza di Giovanni Battista, ecco la testimonianza di Maria, madre di Dio, che ha serbato preziosamente in cuor suo le grandi cose che il Signore aveva fatto per lei. Il concepimento verginale di Cristo, così chiaramente esposto nel vangelo di oggi (Lc 1,34-35), non è un fatto isolato, una grazia a sé.
Ma non ci è presentato nemmeno come il modo più adatto per la nascita del Messia. Ci è dato come sicurezza che il figlio, nato da Maria, “ sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio ”, perché “lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo ”.
La nascita di Gesù dalla Vergine Maria non è una verità aggiunta alla verità dell’Incarnazione; è parte integrante di questo stesso mistero. E la divina condiscendenza, per mezzo della quale viene richiesto il consenso di Maria, perché possa realizzarsi il progetto divino, è ciò che san Paolo chiama la “ rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni, ma rivelato ora… a tutte le genti perché obbediscano alla fede ” (Rm 16,25-26). (La Chiesa.it).
«Nulla è impossibile a Dio». Quante volte abbiamo sentito queste parole dell’evangelista Luca. Cosa vogliono dire? Certo, che il Signore è onnipotente e su questo non abbiamo molti dubbi. Ma se mettiamo Dio nella nicchia della sua perfezione e lo lasciamo lì, la nostra vita non viene toccata da questa verità.
Se invece riflettiamo su quali conseguenze hanno per noi queste parole, ecco che il discorso cambia. Quando l’Arcangelo Gabriele rivolse quelle parole alla Vergine Maria, lei le accolse con umile obbedienza, permettendo così la realizzazione del disegno di Dio sull’umanità. Ma nella nostra vita, lasciamo agire il Signore in modo che quelle parole producano il loro effetto, o siamo diventati così scettici e indifferenti da non sentire neppure il suono di quella verità?
È una grande responsabilità quella che abbiamo davanti: accogliere l’invito di Dio come fece Maria Vergine, o girarsi dall’altra parte facendo finta di non aver sentito per non interrompere la nostra pigrizia e il nostro quieto vivere. Vogliamo collaborare con Dio o vogliamo che si realizzi la sua volontà senza il nostro coinvolgimento? A Dio nulla è impossibile, ma a noi senza di lui tutto è impossibile.(Nicola Gori in “La Domenica”).
2. Aspetti della vita
A Natale, siamo testimoni della luce
La luce del Natale e un cuore pronto ad accogliere il Dio che nasce. Papa Benededetto XVI, domenica 11 dicembre, ha riproposto il senso cristiano da dare a questo periodo di attesa natalizia, il cui significato viene troppo spesso offuscato da una mentalità consumistica e materialistica che persiste, nonostante la crisi economica.
È urgente riproporre la genuina essenza della festa più familiare tra i cristiani, il Natale. Ogni credente ha il dovere di essere testimone di luce: ma la luce bisogna prima accoglierla.
Nella Parola di Dio, nella celebrazione dei Sacramenti, nel Sacramento della Confessione, con il perdono che si riceve, nella celebrazione della Santa Eucaristia” il credente trova i mezzi attraverso i quali riceve la missione di “essere oggi testimone che la luce c’è” e di portarla nel nostro tempo.
Vivere l’attesa del Natale senza lasciarsi distrarre dalle luci, ma sapendo dare il giusto valore alle cose, per fissare lo sguardo interiore su Cristo. La vera gioia non è “frutto del divertirsi” sfuggendo agli impegni della vita e alle sue responsabilità ma, al contrario, essa è legata a qualcosa di più profondo, come può esserlo uno stretto rapporto con Dio.
E in tema di luce, come non condividere, in particolare, l’impegno del Movimento per la vita, che ha permesso a migliaia di bambini di venire alla luce, sottraendoli alla morte, loro destinata, con aborti già programmati?
3. Un incontro con S. Alfonso
L’origine di “Tu scendi dalle stelle”
«Curioso deve dirsi il conoscimento soprannaturale, che il Santo ebbe in missione in rapporto ad un sotterfugio di D. Michele Zambadelli, presso cui abitava coi suoi compagni.
Il santo compose colà la sua canzone sul bambin Gesù, che incomincia: Tu scendi dalle stelle. D. Michele lo pregò, appena l’ebbe terminata, che gliela facesse copiare. Ma egli si negò dicendo, che non poteva permettergli ciò, finché non si fossa stampata. Giunta l’ora della predica, Alfonso andò alla chiesa, e lasciando il suo scritto nella stanza, D. Michele confidentemente sel prese per copiare la canzoncina, e veramente fattane una copia se la pose in saccoccia.
Or Alfonso in quella sera appunto cantò la detta canzoncina al popolo, perché correva il tempo del Natale di Gesù Cristo. Il sacerdote frattanto stava nel coro ad ascoltare. Quando all’improvviso il santo dimenticandosi alcuni versetti di detta sua canzoncina disse al chierico, che l’assisteva: Chiamate subito D. Michele Zambadelli, il quale sta nel coro, e tiene in saccoccia lo scritto della mia canzoncina; ditegli, che me la porti, per poterla proseguire.
Arrossì D. Michele a questa intimazione; ma poiché osservò che il santo essendosi sovvenuto proseguiva la canzoncina, non vi andò; e neppure ardiva di presentarsi a lui la sera in casa. Ma il santo lo mandò a chiamare, e gli disse per ischerzo di voler fare seco lui un contraddittorio pel furto fattogli della canzoncina». (C.Berruti, Lo spirito di S. Alfonso, pp. 328-329, Napoli 1857) – Apri il link dell’originale.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 19-24 dicembre 2011 – IV settimana di Avvento – Liturgia delle Ore: IV Settimana
19 dicembre (lunedì) – Colore liturgico viola.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi Canterò senza fine la tua gloria, Signore. – Un angelo viene mandato dal Signore ad annunciare a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista. Il vecchio sacerdote rimane incredulo davanti alle parole del messaggero celeste e si ritrova muto. Riacquisterà la parola solo alla nascita del Precursore, che preparerà la strada a Cristo, il Redentore.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Giudici 13,2-7.24-25a; Salmo 70,2-6.16-17; Luca 1,5-25.
- – Santi di oggi = Sant’Anastasio I; Beato Urbano V.
20 dicembre (martedì) – Colore liturgico viola
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Ecco, viene il Signore, re della gloria. «Eccomi sono la Serva del Signore». – Così la Vergine Maria risponde alle parole dell’arcangelo Gabriele che le annuncia la nascita del Salvatore. È proprio grazie al “sì” di questa fanciulla di Nazareth che Dio ha compiuto la sua opera di redenzione dell’umanità.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Isaia 7,10-14; Salmo 23,1-4b.5.-6; Luca 1,26-38.
- – Santi di oggi = San Liberale di Roma; B. Vincenzo Romano.
21 dicembre (mercoledì) – Colore liturgico viola.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Esultate, o giusti, nel Signore, cantate a lui un canto nuovo. – Il viaggio di Maria attraverso la montagna per raggiungere la cugina Elisabetta è compiuto in fretta. Questo particolare che l’evangelista Luca riferisce è senza dubbio importante ed è un segno del vivo desiderio della Vergine di aiutare l’anziana parente.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Cantico dei cantici 2,8-14;; Salmo 32,2-3.11-12.20-21; Luca 1,39-45.
- – Santi di oggi = San Pietro Canisio; San Temistocle.
22 dicembre (giovedì) – Colore liturgico viola.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore .- Il Magnificat è il canto di gratitudine al Signore per le meraviglie da lui compiute. È il grido degli umili, di quanti ripongono la loro speranza in Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Samuele 1,24-28; Cantico 1Sam 1,24-28; Luca 1,46-55.
- – Santi di oggi = Santa Francesca Saverio Cabrini; Beato Tommaso Holland.
23 dicembre (venerdì) – Colore liturgico viola
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Leviamo il capo: è vicina la nostra salvezza. – Fin dalla nascita di Giovanni Battista molti si meravigliavano e si chiedevano cosa sarebbe diventato da grande quel neonato. Molte le attenzioni di Dio nei suoi confronti. Era chiamato, infatti, a compiere una missione importante e per questo lo Spirito del Signore era su di lui.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Michea 3,1-4.23-24; Salmo 24,4-5.8-10.14; Luca 1,57-66.
- – Santi di oggi = San Giovanni da Kety; Santa Vittoria.
24 dicembre (sabato) – Colore liturgico viola.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Canterò per sempre l’amore del Signore. – Il cantico di Zaccaria è l’inno di lode a Do per aver adempiuto alle sue promesse ed essere intervenuto a redimere l’umanità. Si loda la misericordia divina per aver inviato non solo Giovanni, ma il Messia a riscattare l’uomo dalla condizione servile nei confronti del peccato. La salvezza è vicina.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 2Samuele 7,1-5.8b; Salmo 88; Luca 1,67-79.
- – Santi di oggi = San Delfino; Santi Antenati di Gesù.
5. Curiosità calabresi del passato
La Novena di Natale a Tropea
Durante la novena di Natale la musica cittadina ogni sera va suonando di porta in porta le tradizionali pastorali. Di buon mattino sono invece gli zampognari che fanno sentire le loro nenie.
Sera del 21 la musica sospende la novena ed esce, a tarda notte, per fare la serenata di San Tommaso, ricordato nel calendario col verso: “A li vintunu san Tomasi canta”.
Intanto, presso le famiglie, si cominciano a costruire i presepi, adoperando sugheri, occhi di canna, felci e lippu.
Una volta Lianu e ‘u Catanzarisi mettevano in mostra nelle loro botteghe i pastori ed i ragazzi vi sostavano ad ammirarli. Diamo una lista sommaria dei pastori che essi esponevano: la nascita (gruppo comprendente la Madonna, S. Giuseppe, il Bambino, il bue e l’asino), a grolia (gruppo di Angeli, dei quali uno portava la scritta: Gloria in excelsis Deo), i zampognari, ‘u prisentaturi, l’ammaravigghiatu d’a stija, ‘u cacciaturi c’a cerva, ‘u mulinaru c’u ciucciu, ‘u zamputtaru, a zambaritana, ‘u pecuraru chi dormi, chiju chi si caccia ‘a spina d’u pedi, a lavandara, ‘a cavallaria (gruppo comprendente ‘u trumbetteri, ‘u Rre giuvini, ‘u Rre vecchiu e ‘u Rre turcu), i Cameli (gruppo di tre cammelli, montati da mori e guidati da altri mori con la lancia in mano).
Siamo giunti così alla data della Nascita Santa che è l’unica festa salutata con molto entusiasmo perché ci ricorda la venuta al mondo del Sole di giustizia, che con la sua luce dissipa le tenebre dell’errore, conquista i cuori delle moltitudini e col suo sangue lava dal peccato e redime l’umanità. Ben a ragione il nostro popolo canta in proposito:
No’ nc’è nottata filici e giocunda
Bella comu la notti di Natali!
Nasciu lu Ridinturi di lu mundu
Ammenzu a S. Giuseppe e dui animali.
Ed a tali versi aggiunge quest’altri:
La notti di Natali
E’ ‘na festa principali,
Ca nasciu nostru Signuri
Nta ‘na povira mangiatura
Cu lu goi e l’asineju,
San Giuseppi lu vecchiareju.
Quant’è bejia la notti di Natali!
Ca parturiu Maria nzenza duluri,
Mbiatu cù la vaci a visitari,
Fici ‘nu Figghiu ch’è dignu d’amuri
Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea, Scritti demologici e storici, M.G.E. Meligrana Giuseppe Editore