Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Novembre 2011, quarta settimana: 20-26 novembre
1. Vangelo della domenica 20 novembre – Solennità di Cristo Re- Anno A – «Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri».
2. Aspetti della vita – Il prete: uomo, padre, fratello, scelto fra gli uomini
3. Un incontro con S. Alfonso – «Ho faticato quarant’anni!»
4. Vivere la settimana con la liturgia = 21-26 novembre 2011.
5. Curiosità calabresi del passato = Alla Madonna della Neve
1. Vangelo della domenica – ( Mt 25,31-46)
Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Conosciamo questo testo che, ai giorni nostri, è uno dei più citati e discussi. Per alcuni esso riassume quasi tutto il Vangelo. Questa tendenza non dipende da una moda o da una certa ideologia, ma corrisponde a qualcosa di assai più profondo che già esiste in noi. Quando siamo colpiti e sorpresi da un’idea, da un avvenimento o da una persona, sembriamo dimenticare tutto il resto per non vedere più che ciò che ci ha colpiti. Cerchiamo una chiave in grado di aprire tutte le porte, una risposta semplice a domande difficili.
Se leggiamo questo passo del Vangelo con questo spirito, il solo criterio di giudizio, e di conseguenza di salvezza o di condanna, è la nostra risposta ai bisogni più concreti del nostro prossimo. Poco importa ciò che si crede e come si crede, poco importa la nostra appartenenza o meno a una comunità istituzionale, poco importano le intenzioni e la coscienza, ciò che conta è agire ed essere dalla parte dei poveri e dei marginali.
Eppure, questa pagina del Vangelo di san Matteo è inscindibile dal resto del suo Vangelo e del Vangelo intero. In Matteo troviamo molti “discorsi” che si riferiscono al giudizio finale. Colui che non si limita a fare la volontà di Dio attraverso le parole non sarà condannato (Mt 7,21-27). Colui che non perdona non sarà perdonato (Mt 6,12-15; 1-35). Il Signore riconoscerà davanti a suo Padre nei cieli colui che si è dichiarato per lui davanti agli uomini (Mt 10,31-33). La via della salvezza è la porta stretta (Mt 7,13). Per seguire Cristo bisogna portare la propria croce e rinnegare se stessi. Colui che vuole salvare la propria vita la perderà (Mt 16,24-26). San Marco ci dice anche: Colui che crederà e sarà battezzato, sarà salvato. Colui che non crederà sarà condannato (Mc 16,15-16). Queste parole ci avvertono di non escludere dal resoconto finale la nostra risposta ai doni soprannaturali e alla rivelazione. Guarire le piaghe del mondo, eliminare le miserie e le ingiustizie, tutto questo fa parte integrante della nostra vita cristiana, ma noi non rendiamo un servizio all’umanità che nella misura in cui, seguendo il Cristo, liberiamo noi stessi e liberiamo gli altri dalla schiavitù del peccato. Allora solamente il suo regno comincerà a diventare realtà. (La Chiesa.it).
La solennità di Cristo Re chiude l’anno liturgico offrendoci la visione della sovranità di Cristo nel giudizio finale. Questa grandiosa pagina del giudizio universale non vuole essere minacciosa, ma richiamarci alla nostra responsabilità di pecorelle che desiderano appartenere al gregge di Dio. Lo stile di queste pecorelle amate da Dio, non può che essere lo stesso del pastore: andare dove lui va e cercare di imitare la sua condotta fatta di accoglienza, di carità, di opere concrete.
La scena del Vangelo ci impedisce di fantasticare su quel giorno, ma ci obbliga a prendere sul serio la nostra vita, perché è ora e qui, in quest’oggi che ci giochiamo il futuro. Le opere elencate non sono gesti eccezionali, ma raccontano una quotidianità fatta di un bicchiere d’acqua, di un vestito, di un pezzo di pane, di una visita: cose che ognuno può fare. Se viviamo con fede tutti questi gesti, nella nostra vita potremo sentire le dolci parole: «… ogni volta… l’avete fatto a me». (“La Domenica”).
2. Aspetti della vita
Il prete: uomo, padre, fratello, scelto fra gli uomini
E’ stato uno speciale ritiro spirituale per sacerdoti, diaconi e religiosi organizzato dal Movimento ecclesiale “Rinnovamento nello Spirito”, che in Italia conta più di 200 mila aderenti, raggruppati in oltre 1.900 gruppi e comunità. A predicare il ritiro un vescovo calabrese: mons. Santo Marcianò, vescovo di Rossano.
“Il prete: uomo, padre, fratello, scelto fra gli uomini nelle cose che riguardano Dio” (cf Eb 5, 1) è stato il tema del Ritiro spirituale per sacerdoti, diaconi e religiosi organizzato dal Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), dall’14 al 19 novembre, a Loreto (AN), presso il Palazzo Illirico – Basilica Inferiore. centinaia gli iscritti provenienti da tutta Italia.
Il Ritiro è stato offerto non solo a coloro che partecipano al RnS, ma a tutti i consacrati che vogliono aprirsi alla grazia dell’effusione dello Spirito Santo, per dare rinnovata vitalità al ministero sacerdotale. A questo scopo il Ritiro ha previsto anche un itinerario di preparazione specifico di approfondimento. L’intenso programma della settimana si è articolato in momenti di preghiera comunitaria carismatica, meditazioni, riflessioni, condivisioni, Vespri, Adorazioni e Concelebrazioni Eucaristiche.
Il ritiro è stato predicato da mons. Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano-Cariati. Erano presenti: il consigliere spirituale nazionale RnS, don Guido Maria Pietrogrande; membri del Comitato Nazionale di Servizio RnS e laici che hanno offerto animazione e assistenza.
Ha commentato il presidente nazionale RnS, Salvatore Martinez: “Il sacerdote è chiamato ad essere un’avanguardia di fede, di speranza e di carità in un tempo di ateismo pratico, di disperazione diffusa, di egoismi autoreferenziali. Urge un ritorno allo Spirito Santo, una nuova etica delle virtù, un rilancio della vita interiore. Ciò sarà possibile se una nuova generazione di sacerdoti innamorati di Dio si porranno a servizio della nuova evangelizzazione invocata ieri da Giovanni Paolo II e oggi da Benedetto XVI. Il Rinnovamento nello Spirito intende favorire questo rilancio della vita spirituale nella vita del sacerdote, per il rinnovamento della Chiesa e del mondo. Ci poniamo, allora, con gioia e fiducia a sostegno di questa sfida, perché i fedeli esperimentino una nuova santità sacerdotale”.
Itinerario delle riflessioni sulla Parola di Dio
1. Prima di tutto, un uomo... «Ogni sommo sacerdote, infatti, è scelto fra gli uomini» (cf Eb 5, 1)
2. …debole per le ferite, grande nel ministero: «Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e
nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza.A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo» (cf Eb 5, 2- 4)
3. …figlio e padre: «Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (cf Eb 5, 8-9)
4. …fratello e sposo: «Per gli uomini egli viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati» (cf Eb 5, 1)
5. …incarnato nel tempo, spalancato all’eternità: «Come è detto in un altro passo: “Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine
di Melchìsedek”. Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito» (cf Eb 5, 6-7)
Mons. SANTO MARCIANÒ, nato nel 1960. Arcivescovo di Rossano-Cariati, ordinato nel 2006. Ordinato Presbitero dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria nel 1988, consegue il dottorato in Sacra Liturgia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo in Roma. Padre Spirituale dal 1991 al 1996, è successivamente rettore del Seminario Maggiore “Pio XI” di Reggio Calabria, e docente di Liturgia e Teologia Sacramentaria dal 1996 al 2006. Parroco a Santa Venere e Direttore del Centro Diocesano Vocazioni.
Prima di intraprendere il cammino vocazionale ha conseguito la laurea in Economia e Commercio. È giornalista e autore di libri e di numerosi articoli di carattere liturgico-pastorale e vocazionale.
3. Un incontro con S. Alfonso
Ho faticato quarant’anni!
S. Alfonso se da una parte era fermo e duro nel difendere la Chiesa dai vili attacchi r nel sostenere i diritti dei deboli, dall’altra era umile e remissivo quando gli attacchi e le offese erano rivolte alla sua persona.
– «Il Primicerio Carfora ricorda che uscendo Monsignore in carrozza venne da un contadino avvinazzato caricato di ingiurie e villanie in mezzo alla strada. Ed egli con clemenza inaudita soffrì la gragnuola. Tornato nell’episcopio, il vicario esigeva con animosità il castigo del villanzone se non altro per reprimere ulteriori abusi. Il Santo recisamente si oppose, trattandosi della propria persona. Ma quegli non si arrese e partecipò il caso increscioso al Governatore, che spiccò un mandato di cattura.
L’indomani saputo l’epilogo, il vescovo inquieto supplicò perché fosse liberato il poveraccio gettato nella prigione mezzo brillo e quasi irresponsabile della insulsa filastrocca. Il Vicario traccheggiò, eludendo con mezze frasi di impegnarsi.
A sera il Santo, visto che la sua volontà non era stata eseguita, ritornò sulla questione, reclamando con fermezza la scarcerazione.
Mons. Rubino teneva duro per tutelare il grado. Il vescovo non si rassegnava: “Che carattere! se ci sta per amor mio“. Si calmò solo, allorché venne accertato che il contadino sarebbe stato dimesso».
– «L’arcidiacono Rainone attesta che una volta vedendolo offeso da un ecclesiastico scalcagnato, che aveva perduto le staffe, se ne dolse: “Monsignore mio, questo non è modo di trattare: voi volete avvilire il vostro stato, e con questo dar ansa agli scostumati di malmenarvi e perdervi di rispetto”. Il Santo vecchio che trascorreva la giornata all’ombra del Crocifisso, rispose: “Ah canonico mio, ho faticato 40 anni per acquistare un poco di pazienza e voi volete che la perda in un momento?».
(Oreste Gregorio in Monsignore si diverte, p. 94-95).
4. Vivere la settimana con la liturgia = (21-26novembre) XXXIV Settimana del Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: II Settimana
21 novembre (lunedì) – Colore liturgico bianco. – Giornata Mondiale delle Claustrali.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = A te la lode e la gloria nei secoli. – L’offerta al tesoro del tempio non dipende dalla quantità di denaro donato dall’offerente, bensì dalla sua retta o ingiusta intenzione.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Zaccaria 2,14-17; Salmo Luca 1,46-55; Luca 12,46-59.
- – Santi di oggi = Presentazione della B.V. Maria. Sant’Arcangelo Tadini; Sant’Agapio.
22 novembre (martedì) – Colore liturgico rosso
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = A lui la lode e la gloria nei secoli. – Prima o poi, pietre, templi e doni votivi finiranno, mentre appariranno segni terrrorizzanti e falsi profeti: chi crede non ha paura, sapendo che ogni cosa è nelle mani di Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Daniele 2,31-45; Cant. Dn 3,57-61; Luca 21,5-11.
- – Santi di oggi = Santa Cecilia, vergine e martire. Beati Salvatore Lilli e c.
23 novembre (mercoledì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = A lui la lode e la gloria nei secoli. – Siamo chiamati a dare testimonianza al Signore anche nei momenti della prova, della persecuzione e perfino nelle lotte intrafamiliari: in quei momenti sarà Lui stesso a darci parole e sapienza.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Daniele 5,1-6.13-14.16-17.23-28; Cant. Dn 3,62-67; Luca 21,12-19.
- – Santi di oggi = San Clemente I; San Colombano.
24 novembre (giovedì) – Colore liturgico rosso.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = A lui la lode e la gloria nei secoli. – Tutto ciò che è stato scritto, si compirà inesorabilmente. Ciò deve indurre alla fiducia, non alla paura, in quanto il Figlio dell’uomo verrà e ci libererà dal male.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Daniele 6,12-28; Cant. Dn 3,68-74; Luca 21,20-28.
- – Santi di oggi = Santi Andrea Dung Lac sacerdote e c., martiri. Sante Flora e Maria.
25 novembre (venerdì) – Colore liturgico rosso.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = A lui la lode e la gloria nei secoli. – Tutto passa, così come passano le stagioni e i ritmi del tempo: soltanto le parole di Gesù non passeranno mai.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Daniele 7,2-14; Cant. Dn 3,75-81; Luca 21,29-33.
- – Santi di oggi = Santa Caterina di Alessandria; San Maurino.
26 novembre (sabato) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = A lui la lode e la gloria nei secoli. – Dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita appesantiscono i nostri cuori. Per questo occorre vegliare e pregare, affinché siamo trovati pronti di fronte al Signore che viene.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Daniele 7,15-27; Cant. Dn 3,82-87; Luca 21,34-36.
- – Santi di oggi = San Bellino; Beato Giacomo Alberione.
5. Curiosità calabresi del passato
Alla Madonna della Neve
Madonna di la Nivi assai lontana,
La povareja vostra è a Bui vicina,
Faci ‘na strata assai longa e lontana,
E pe’ arrivari a Bui, Matri Divina,
Non nc’esti tanti frundi a ‘na ‘livara,
Quantu grazi dispensati ‘na mati’na
Dispensatimìndi una a mia, l’amara,
Cà su’ ‘na povara, misara e mischina (n.3036).
(S. Gregorio Inferiore)
Raffaele Lombardi Satriani
In “Canti popolari calabresi” Volume IV
Napoli, Eugenio De Simone editore, 1933