Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Febbraio 2013, prima settimana: 3-9 febbraio 2013.
1. Vangelo della domenica 3 bebbraio – « Nessun profeta è bene accetto nella sua patria».
2. Aspetti della vita – Giornata della Vita: Per il trionfo della vita.
3. Le Opere di S. Alfonso = Orazioni alla Divina Madre del 1734.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 4-9 febbraio 2013.
5. Santi calabresi del passato = Beato Nicola Saggio da Longobardi (3 febbraio ) – San Biagio di Sebaste vescovo e martire e il mal di gola (3 febbraio).
1. Vangelo della domenica – (Lc 4,21-30)
Nessun profeta è bene accetto nella sua patria
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
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Gli uomini di Dio sono di continuo perseguitati e rifiutati. La liturgia odierna ci presenta la storia amara di un doppio rifiuto che diventa aperta ostilità. Il profeta Geremia, circondato da nemici che gli muovono guerra, si ritrova perseguitato e processato (I Lettura). Nel Vangelo Gesù incontra un doppio rifiuto. Innanzitutto i cittadini di Nazaret gli rimproverano le umili origini; in seguito il fatto di aver scelto, per compiere prodigi, un paese diverso dal suo.
Ma ecco che Geremia, a prima vista mandato allo sbaraglio, potrà svolgere la sua missione, poiché Dio starà al suo fianco. Gesù, rigettato dai compaesani, si rivela come Dio che dice parole di grazia, opera prodigi e, dopo le ripetute minacce, passa in mezzo ai Nazaretani senza che alcuno osi alzare una mano contro di lui.
Che cosa devono fare i discepoli e gli apostoli per compiere la loro missione? «Aspirate ai carismi più grandi!», afferma Paolo. La carità è la più grande tra le virtù (II Lettura). «La carità spinse Cristo a incarnarsi», così sant’Agostino. La carità deve spingere i suoi discepoli ad annunciarlo apertamente. Lo Spirito dell’amore li guiderà all’incontro con il Signore e con il prossimo.
(Sergio Gaspari, smm, in “la Domenica”).
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Perché gli uomini rifiutano il profeta che parla in nome di Dio? Perché avvertono in lui un personaggio “scomodo”, che li sveglia dal loro quieto vivere e condanna le vie sbagliate che percorrono, invitandoli a cambiare vita e a mettersi sulla strada indicata dal vangelo e dal modello di Cristo.
A Nazaret rifiutano Gesù, perché chiedeva un cambiamento radicale di vita, di abitudini, di mentalità. Allora trovano tanti pretesti per sfuggire all’ammonimento del profeta.
Il mondo ha bisogno di profeti del vangelo. Oggi più di ieri. Anch’io sono invitato a essere profeta, cioè a testimoniare il vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno: famiglia, lavoro, scuola, letture, conversazioni, impegno di carità, attenzione all’uomo, ecc. Debbo chiedermi: chissà se la gente che mi avvicina riceve da me uno stimolo al bene?
Ma prima ancora mi pongo questa domanda: come accolgo Gesù, che ogni giorno m’invita alla conversione? I miei criteri di giudizio, di scelta, non entrano in crisi quando leggo il Vangelo? È una verifica che dovrei fare con serietà, nella preghiera. Altrimenti, a cosa serve dirsi cristiano, se poi rifiuto tante volte ogni giorno l’invito di Gesù alla conversione? (cf. La Chiesa.it).
Una preghiera per restare vigili
Donaci, o Signore, la forza di rendere testimonianza al tuo messaggio d’amore, anche quando le nostre parole non sono bene accolte dai fratelli e anche quando sono criticate, avversate o ripagate con ingiurie e disprezzo; fa’ che, sull’esempio dei tuoi santi, autentici testimoni del Vangelo, vinciamo il male con il bene e non ci stanchiamo di offrire tutto ciò che ci è stato donato da te, per il trionfo del tuo messaggio di pace.
(d. Mariano Grosso osb).
2. Aspetti della vita
Giornata della Vita: “Generare la vita vince la crisi”.
Donare e generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un’Italia che si rinnova: è questa una scelta impegnativa ma possibile, che richiede alla politica una gerarchia di interventi e la decisione chiara di investire risorse sulla persona e sulla famiglia, credendo ancora che la vita vince, anche la crisi. (dal messaggio dei Vescovi d’Italia).
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita; guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall’indifferenza o da una presunta pietà.
Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita. Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amore, a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
(Beato Giovanni Paolo II, Enciclica Evangelium Vitae, 25 marzo 1995).
3. Le Opere di S. Alfonso
Orazioni alla Divina Madre per ciascun giorno della settimana del 1734
Sono sette preghiere in onore della Santissima Vergine per ciascun giorno della settimana.
- Domenica. – Orazione a Maria SS. per ottenere il perdono de’ peccati.
- Lunedì. – Orazione a Maria SS. per impetrare la santa perseveranza.
- Martedì. – Orazione a Maria SS. per ottenere la buona morte.
- Mercoledì. – Orazione a Maria SS. per ottenere la liberazione dall’inferno.
- Giovedì – Orazione a Maria SS. per ottenere il paradiso.
- Venerdì – Orazione a Maria SS. per ottenere l’amore verso di lei e di Gesù Cristo.
- Sabato. – Orazione a Maria SS. per ottenere il suo patrocinio.
Anche se negli elenchi ufficiali cominciano a risultare dal 1761, esse costituiscono una delle prime composizioni ascetiche di S. Alfonso. Probabilmente ad esse allude Mons. Falcoja, direttore del Santo, in una lettera del 1734, in cui egli scrive: “Benedico l’opera intrapresa per promuovere la devozione di nostra Signora e Madre”.
Il testo del Falcoja sembra affermare che le Orazioni furono pubblicate in un opuscolo a parte. Più tardi furono stampate assieme alle Massime Eterne.
A partire dal 1754 si trovano anche nelle Visite al SS. Sacramento, in Il Regolamento di vita e nelle Operette Spirituali. A volte appaiono in forma di un opuscolo separato insieme al Modo di conversare continuamente… con Dio (Napoli, Gessari 1754; Roma, Puccinelli 1755 e 1767).
Per leggerle, apri il collegamento.
4. Vivere la settimana con la liturgia = IV Settimana del Tempo Ordinario (3-9 febbraio) Liturgia delle Ore: IV Settimana.
4 febbraio (lunedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. – Un essere umano ridotto ad un animale, che nessuno riesce a domare. Gesù lo riconduce alla vita normale e ne fa un annunciatore delle meraviglie operate da Dio contro il maligno.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Eb 11,32-40; Sal 30,20-24; Mc 5,1-20.
- – Santi di oggi = San Nicola Studita; San Gilberto; San Giuseppe da Leonessa.
5 febbraio (martedì) – Colore liturgico rosso.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano. – Due donne, una piccola e morente, l’altra adulta e colpita da un’imbarazzante patologia: entrambe fanno esperienza della potenza amorevole del Signore, che le restituisce alla vita ed all’affetto dei loro cari.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Eb 12,1-4; Sal 21,26-28.30-32; Mc 5,21-43.
- – Santi di oggi = Santa Agata. San Saba; Beata Elisabetta Canori Mora.
6 febbraio (mercoledì) – Colore liturgico rosso.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = L’amore del Signore è da sempre. – Un insegnamento sapiente quello di Gesù in sinagoga, che stupisce i suoi compaesani e fratelli di fede. Tuttavia, molti gli resistono e restano increduli.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Eb 12,4-7.11-15; Sal 102,1-2.13-14.17-18a; Mc 6,1-6.
- – Santi di oggi = Santi Paolo Miki e c. martiri. Beato Alfonso M. Fusco.
7 febbraio (giovedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore. – Proclamare la conversione, guarire i malati ungendoli con olio, scacciare i demòni: ecco i compiti assegnati dal Signore anche ai discepoli, i quali andranno gratuitamente in “missione”.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Eb 12,18-19.21-24; Sal 47,2-4.9-11; Mc 6,7-13.
- – Santi di oggi = San Partenio; Beata Rosalia Rendu; Beato Pio IX.
8 febbraio (venerdì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore è mia luce e mia salvezza. – La tragica storia della decapitazione del Battista viene raccontata per segnalarne la grandezza, ma insieme la “secondarietà” rispetto a Gesù, il quale è ben più di tutti i profeti antichi.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Eb 13,1-8; Sal 26,1.3.5.8c-9abc; Mc 6,14-29.
- – Santi di oggi = San Girolamo Emiliani; Santa Giuseppina Bakhita.
9 febbraio (sabato) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. – In un luogo isolato, lontano dalla folla, Gesù incontra i suoi discepoli- annunciatori, quasi per insegnar loro il modo per essere pastori belli, dediti totalmente alla gente.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Eb 13,15-17.20-21; Sal 22,2-6; Mc 6,30-34.
- – Santi di oggi = Sant’Apollonia; San Sabino; Beata Anna K. Emmerick.
5. Santi calabresi del passato o venerati in Calabria
Beato Nicola Saggio da Longobardi (3 febbraio )
Nacque a Longobardi nel 1649 da Fulvio Saggio ed Aurelia Pizzini. Ricevette una profonda educazione religiosa, in particolare dalla madre, cattolica praticante. Devoto di San Francesco di Paola, ne imitava il comportamento, pur restando nel secolo. Decise poi di far parte dell’Ordine dei Minimi ma i genitori si opposero decisamente; tuttavia Nicola vi entrò come oblato, svolgendo le mansioni più umili nei vari conventi ove dimorava: cuoco, giardiniere, questuante. Venne trasferito a Roma, nel Convento di San Francesco ai Monti; qui fu sacrista e portinaio, svolgendo questi incarichi con la massima umiltà, conquistando molte persone che a lui ricorrevano per consigli. Così facendo Nicola trascorse la sua vita fino alla morte, avvenuta il 2 febbraio 1709 mentre pronunciava le seguenti parole: “Paradiso, Paradiso”.
Venne beatificato da Pio VI il 17 settembre 1786. a Longobardi la sua casa venne trasformata in chiesa ed a lui fu dedicata la chiesa parrocchiale.
Una sua statua, molto espressiva, si trova nella cappella che dal Beato prende nome, presso il santuario di San Francesco a Paola; la festa del Beato Nicola si celebra il 3 febbraio nella diocesi di Cosenza-Bisignano.
San Biagio di Sebaste vescovo e martire e il mal di gola (3 febbraio).
Biagio venne dapprima orribilmente torturato, poi fu decapitato insieme a due bambini da lui battezzati e cresimati. Era il 3 febbraio del 316.
Mentre era prigioniero, una donna a cui aveva fatto del bene, gli portò candele per illuminare la grotta e da questo si originò la tradizione di usare candele per la benedizione della gola.
L’associazione di San Biagio con i mali di gola nasce dalla leggenda secondo cui, mentre si trovava in prigione, una donna gli portò il figlio che stava per soffocare a causa di una lisca di pesce rimasta in gola; le preghiere del Santo liberarono il bambino dal pericolo incombente.
Questo episodio, al pari di quello del maialino restituito dal lupo, ha determinato l’usanza della benedizione in cui si tengono due candele incrociate sotto la gola pronunciando le seguenti parole: “Per l’intercessione di san Biagio, Dio ti liberi dal male della gola e da ogni altro male”.
(da Calabriaecclesia2000.it).