Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Giugno 2011, prima settimana: 29 maggio-4 giugno
1. Vangelo della domenica 29 maggio – Domenica 6 di Pasqua – Anno A – Il Padre vi darà un altro Paràclito.
2. Aspetti della vita – Le due volte che Giovanni Paolo II si è irritato.
3. Un incontro con S. Alfonso – Povero ma santo.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 29 maggio-4 giugno 2011.
5. Curiosità calabresi del passato = Da condannato ad arciprete dei briganti.
1. Vangelo della domenica – ( Gv 14, 15-21)
Il Padre vi darà un altro Paràclito.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Il tema del Paraclito (lo Spirito Santo) si snoda nei discorsi di addio del vangelo di Giovanni (capitoli 14-16) con una rivelazione progressiva e mai esaurita sullo Spirito Santo. Il termine “consolatore” non rende il significato della parola “paraclito” usata in greco. Esso deriva dal verbo “para-caleo”, cioè: “chiamare presso”, che in latino suona: “ad-vocatus”.
Lo Spirito Santo è prima di tutto l’avvocato di Gesù nel grande processo intentato contro di Lui dall’Avversario: nel vangelo di Giovanni la passione di Cristo è presentata come una lotta tra Gesù e il principe di questo mondo. In questo processo, avvocato di Gesù, e quindi anche dei suoi discepoli, è lo Spirito Santo.
Ma Egli è anche il “consolatore”, cioè colui che “con-sola”, sta con chi è solo: è la realizzazione piena della promessa di Gesù: io sono con voi fino alla fine del mondo (Mt 26,20). Grazie all’azione dello Spirito Santo, Gesù rimane con noi, agisce in noi e per mezzo di noi. Lo Spirito Santo continua nel cuore dei credenti la presenza di Gesù Cristo. Egli può essere conosciuto solo da chi ha lo sguardo della fede e sa quindi vedere nella propria vita i segni della Provvidenza. (Elide Siviero., in “La Domenica”).
Vivere d’amore – L’uomo vive d’amore dal suo primo respiro fino all’ultimo. Amato, si sente protetto ed accettato. Amando, sente di appartenere e trova un senso ad offrirsi. Poiché l’amore non può restare chiuso nel suo cuore; esso pervade il quotidiano. L’amore che si porta all’uomo spinge ad impegnarsi. L’amore che si porta a Dio si manifesta nella considerazione che si ha dei suoi comandamenti. Si manifesta anche nella giustizia, nel rispetto della vita, nell’azione per la riconciliazione dei popoli e per la pace. Le conseguenze dell’amore che si porta a Dio possono prendere l’aspetto di un lavoro, perfino di una lotta.
Lavoro e lotta sembrano spesso esigere troppo dall’uomo e superare le sue forze. Egli vede le sue debolezze ed ha voglia di rinunciare, ma quando lavoro e lotta sono le conseguenze dell’amore, conferiscono all’esistenza un respiro profondo, mettono la vita in un contesto più vasto e la rendono importante tanto sulla terra quanto in cielo.
Cose apparentemente infime acquistano un significato quando sono il risultato dell’amore per Dio. Ogni buona azione, anche quella che facciamo senza pensare a Dio, è in relazione all’amore che gli portiamo. – Ogni atto di amore, anche quando sembra minimo – come quando si porge un bicchiere d’acqua a qualcuno che ha sete – assume un significato per l’eternità.
Noi ci chiediamo spesso: che cosa rimarrà del nostro mondo? È vero che crediamo di poter vivere e risuscitare grazie all’amore di Dio, con tutto ciò che è esistito grazie a questo amore che non si è accontentato di restare sentimento: contatti, relazioni, avvenimenti, cose. Quando risusciteremo, tutto un mondo risusciterà con noi, un mondo fatto di amore responsabile. Sarà magnifico: una “terra nuova”, che abbiamo il diritto di chiamare anche un “cielo nuovo”. (La Chiesa.it)
2. Aspetti della vita
Le due volte che Giovanni Paolo II si è irritato.
Durante la veglia di preghiera che ha preceduto la Beatificazione di Giovanni Paolo II, il Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia, segretario personale di Karol Wojtyła per più di 40 anni. ha rivelato le due occasioni in cui ha visto Giovanni Paolo II “veramente arrabbiato, ma c’era un motivo”.
“Ad Agrigento, ha alzato la voce contro la mafia e ci siamo spaventati tutti”.
“E l’altra volta è stata durante l’Angelus, prima della guerra in Iraq. Ha detto con forza: “Non la guerra, perché la guerra non risolve niente, ma la pace! Io ho vissuto la guerra. So cos’è la guerra”.
“Ha mandato un Cardinale a Washington e un altro a Baghdad per dire: ‘Non cercate di risolvere i problemi con la guerra’. E ha avuto ragione. La guerra ancora esiste e non ha risolto niente”.
Il Cardinale Dziwisz ha poi confessato la grande soddisfazione della sua vita: all’inizio lo chiamavano “il Papa polacco”, ma dopo tutti lo hanno chiamato “il nostro Papa”, anche molti non cristiani. “Ma da domani lo chiameremo ‘Giovanni Paolo II beato’”, ha aggiunto.
Ha quindi parlato della “grande amicizia rimasta fino alla morte” con il Presidente Sandro Pertini, una delle personalità di primo piano della Resistenza italiana, che al termine della sua vita arrivò a confessare che aver conosciuto Giovanni Paolo II gli aveva in qualche modo salvato l’anima. Dopo l’attentato in Piazza San Pietro, Pertini si recò in ospedale e rimase lì finché Giovanni Paolo II non si risvegliò dopo l’intervento chirurgico. E quanto Pertini era malato in ospedale e tutti sconsigliavano al Papa di andare a trovarlo, Wojtyła disse: “Lui è stato fedele a me quando ero in ospedale, e adesso, anche se non posso parlare con lui, starò con lui e pregherò per lui”.
3. Un incontro con S. Alfonso
Povero ma Santo
Per ricevere la consacrazione episcopale S. Alfonso dovette recarsi a Roma. Si presentò vestito poveramente dapprima all’amico Cardinale Orsini e lo riverì con semplicità spontanea: “Eminenza, vengo come mi trovo“. – Quegli sorrise, e Alfonso uomo di garbo aggiunse: “Conosco che vi svergogno“. L’Orsini ripigliò divertito: “Voglio che mi svergogniate”, e abbracciandolo strettamente come un familiare lo introdusse nel suo studio con stupore degli invitati, che temevano una scenata per l’abito povero che indossava.
Durante la dimora romana accadde l’episodio strabiliante esposto dal servitore Domenico Iannella ai giudici del tribunale apostolico di S. Agata. In un giorno di magro, per il pasto, fu servito al Santo un pollo. “Come! – esclamò inorridito – oggi è venerdì e volete che mangi carne?” – Venuti il p. Villani e il Pio Operaio p. Panzuti cercarono di convincerlo che lo stato malconcio di salute esigeva una tale eccezione: non era quindi uno sbaglio della cucina. Il Santo non fiatò; benedisse destramente la pietanza, e il pollo divenne un cefalo.
Al termine della mensa, i Padri non vedendo le ossa del volatile, supposero che il servitore d’accordo col cuoco l’avesse fatto scomparire. – “No – protestò Domenico – Monsignore Illustrissimo lo ha benedetto ed è avvenuto il prodigio del cambiamento: posso giurare ch’egli ha mangiato il cefalo“.
(Cf. Oreste Gregorio, Monsignore si diverte, Valsele Tip. 1987, pp. 21-22)
4. Vivere la settimana con la liturgia = (30 maggio- 4 giugno) Liturgia delle Ore: II settimana
30 maggio (lunedì) – Colore liturgico bianco.
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore ama il suo popolo. – Lo Spirito del Risorto c’incoraggia nelle prove e nelle persecuzioni che ci possono capitare di subire nel nome di Gesù.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Atti 16,11-15; Salmo 149,1-6a.9b; Giovanni 15,26 – 16,4a.
– Santi di oggi = Santa Giovanna d’Arco; San Ferdinando III; San Giuseppe Marello.
31 maggio (martedì) – Colore liturgico bianco.
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. – Nel secondo mistero gaudioso contempliamo Maria che, sollecita, si dirige verso la montagna. Sia Elisabetta che il bambino in grembo sussultano per indicare che con Gesù è iniziata la nuova era..
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Sofonia 3,14-17, Cantico Isaia 12,2-6; Luca 1,39-56.
– Santi di oggi = Visitazione della B.V. Maria. – San Silvio di Tolosa.
1 giugno (mercoledì) – Colore liturgico rosso.
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. – Lo Spirito non parlerà da se stesso, ma prenderà dall’annuncio di Gesù per guidarci alla verità tutta intera, anche circa le cose future.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Atti 17,15.22 – 18,1; Salmo 148,1-2.11-14; Giovanni 16,12-15.
– Santi di oggi = San Giustino, martire. – Sant’Annibale di Francia; Beato G. B. Scalabrini.
2 giugno (giovedì) – Colore liturgico bianco.
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. – In maniera alquanto misteriosa, Gesù evoca la sua morte e il ritorno glorioso, allorché ogni tristezza ed ogni lacrima si cambierà in gioia.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Atti 18,1-8; Salmo 97,1-4; Giovanni 16,16-20.
– Santi di oggi = Santi Marcellino e Pietro; Sant’Eugenio I; San Guido.
3 giugno (venerdì) – Colore liturgico rosso – Primo Venerdì.
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Dio è re di tutta la terra. – L’afflizione di una mamma che partorisce, si tramuterà presto in letizia per il dono di un figlio; allo stesso modo, chi crede nel Risorto nonostante la sua morte, assaporerà una felicità che nessuno può togliere.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Atti 18,9-18; Salmo 46,2-7; Giovanni 16,20-23a
– Santi di oggi = Santi Carlo Lwanga e compagni martiri. – Santa Clotilde; Beato Giovanni XXIII.
4 giugno (sabato) – Colore liturgico bianco.
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Dio è re di tutta la terra. – Chiediamo a Dio qualcosa nel nome di Gesù, il quale è una sola cosa col Padre: certamente la otterremo e la nostra gioia sarà piena.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = Atti 18,23-28; Salmo 46,2-3.8-10; Giovanni 16,23b-28.
– Santi di oggi = San Quinzio; San Francesco Caracciolo; San Filippo Smaldone.
5. Curiosità calabresi del passato
Da condannato ad arciprete dei briganti.
Nella storia di rappresaglie tra francesi, filofrancesi e briganti nel decennio francese (1806-1816) si trova questo episodio accaduto nei pressi di Savelli, paese in provincia di Catanzaro. “I briganti catturarono nove uomini. Condotti a Savelli, otto furono fucilati. Il nono, il sacerdote Don Donato Macrì, chiese di celebrare, prima della fucilazione, una messa cantata per riconciliarsi con Dio e comunicarsi; gli venne concesso. – Quei feroci briganti ingombravano la chiesa e circondavano l’altare; si confusero nello scorgere tanta rassegnazione nel celebrante, il quale singhiozzando pronunziava: Domine, non sum dignus. Bastò che uno dicesse: Non è giacobino, è uomo dabbene, è degno sacerdote, perché tutti consenteissero e, dopo finita la Messa, invece di trascinarlo al martirio, lo dichiararono libero e lo costituirono loro Arciprete”.
(cf G. F. PUGLIESE in Descrizione ed istorica narrazione delle originali vicende politiche di Cirò, Napoli, Libreria Fibremo, 1849, vol. 1, p. 209).