Rubriche

La bisaccia del pellegrino 5-2014

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimanapellegrino1

 

 

2-8 febbraio 2014

1. Vangelo della domenica 2 febbraio = “I miei occhi hanno visto la tua salvezza”.
2. Aspetti della vita =  Giornata mondiale per la Vita – Giornata Mondiale della Vita Consacrata.
3. Le Opere di S. Alfonso = – “Il sacrificio di Maria nella Presentazione del suo Figlio”.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  3-8 febbraio 2014.
 
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1. Vangelo della domenica –  (Lc 2,22-40).
“I miei occhi hanno visto la tua salvezza”.

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo  vada in pace, secondo la tua parola,  perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,  preparata da te davanti a tutti i popoli:  luce per rivelarti alle genti  e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

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Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.  Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell’adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all’amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore” (n. 16).
(da Chiesa.it).

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«Anche a te una spada trafiggerà l’anima» – Con la riforma del Calendario liturgico (1969), la festa del 2 febbraio ha ripreso la denominazione di Presentazione del Signore.
La I Lettura annuncia l’entrata messianica del Signore nel suo tempio per purificare il popolo dalle sue infedeltà e offrire un’oblazione a Dio gradita.
La II Lettura presenta Gesù che, resosi in tutto simile ai fratelli, è il Sacerdote Sommo che inaugura il nuovo culto della nuova alleanza.
Al centro del Vangelo si contempla il bambino Gesù che, mentre purifica il popolo grazie la sua offerta, associa la Madre alla sua missione. Festa del Signore, ma anche «memoria congiunta del Figlio e della Madre» (Marialis cultus, 7) per l’oracolo che Simeone rivolge alla Vergine: «Anche a te una spada trafiggerà l’anima». Il progetto della salvezza, che si scontrerà con l’ostilità, colpirà anzitutto il Figlio e, per lo strettissimo rapporto, anche la Madre.
Nel presentare «la vittima santa, a Dio gradita», fin d’ora la Madre si unisce al Figlio in un’unica offerta. Starà poi presso la Croce per immolare la vittima da lei generata
.  (Sergio Gaspari, smm in La Domenica).

Una preghiera per restare vigili
Luce del mondo, che ti riveli nelle tenere membra di un bambino, Maria e Giuseppe ti hanno portato al tempio di Gerusalemme per presentarti al Padre. Luce che svela i pensieri più segreti, segno di contraddizione e di giudizio, il tuo riscatto con povero sacrificio di animali prepara il nostro riscatto, al ben più alto prezzo della croce. Vero Tempio in cui abita la pienezza della divinità, fa’ che anch’io come Simeone ti accolga tra le mie braccia riconoscendo in te la salvezza dell’intera umanità. (A. G.)

 2. Aspetti della vita
1. – 36 ª Giornata mondiale della vita
Siamo custodi della vita – Vivo è chi legge queste righe, vivo è chi le ascolta da chi gli fa il dono sereno della propria voce amica. Lieta o complicata, deludente o straordinaria, abbiamo tutti a cuore la nostra vita. Quanto abbiamo bisogno dell’amore, del rispetto e della stima di qualcuno per affrontare le nostre giornate!
Così, nello stesso tempo, noi stessi possiamo essere custodi delle vite che troviamo accanto: dei nostri cari innanzitutto. Ed anche di chi è ancora più fragile di noi, come i piccoli fin dal loro concepimento, gli anziani, gli ammalati e chiunque viva la situazione in cui, per diversi motivi, non riesce o non può ad affrontare la vita.
Non ci può rendere felici una cultura che nega il fatto di aver bisogno gli uni degli altri per vivere. Siamo umili creature e non dominatori su questa terra. (Luca Pasquale).

2. – 18ª Giornata mondiale della vita consacrata
Domenica 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore e XVIII Giornata mondiale per la vita consacrata, Papa Francesco presiederà la Messa nella basilica San Pietro, con inizio alle ore 10. Un appuntamento importante al quale i consacrati e le consacrate della diocesi di Roma si sono preparati con l’incontro di preghiera di sabato 18 gennaio nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura sul tema «Cristo tu ci sei necessario! Diaconia della vita consacrata nella Chiesa di Roma».
La Giornata di quest’anno fa da preludio al 2015 come anno dedicato alla vita consacrata. Lo aveva annunciato Papa Francesco, incontrando a fine novembre 2013 i superiori generali degli Istituti maschili. Un “tempo di grazia” per la vita consacrata e per la Chiesa. “Nella vita consacrata ci sono luci ed ombre. E riconoscere questo sembra un esercizio di lucidità e di coraggio. Luci e ombre come in tutte le realtà, sociali ed ecclesiali”.

3. Le Opere di S. Alfonso
Il sacrificio di Maria nella Presentazione del suo Figlio
Veda ciascuno quanto dovette costare a Maria e quale fortezza d’animo ebbe da esercitare in quest’atto di sacrificare alla croce la vita d’un Figlio così amabile. Ecco perciò la Madre più fortunata, perché Madre di un Dio, ma nello stesso tempo la Madre più degna di compassione, perché la più addolorata, essendo Madre d’un Figlio, ch’ella vedeva destinato al patibolo sin dal giorno in cui le fu dato per figlio.
Qual madre accetterebbe un figlio, sapendo che poi lo dovesse perdere miseramente con una morte infame, con trovarsi presente a vederlo morire? Maria accetta volentieri questo Figlio con condizione sì dura, e non solamente lo accetta, ma ella stessa in questo giorno l’offre di propria mano alla morte, sacrificandolo alla divina giustizia.
Dice S. Bonaventura che la B. Vergine assai più volentieri avrebbe accettate per sé le pene e la morte del Figlio, ma per ubbidire a Dio fece la grande offerta della vita divina del suo amato Gesù, vincendo, ma con sommo dolore, tutta la tenerezza dell’amore che gli portava.
Per cui in questa offerta Maria ebbe da farsi più violenza, e fu più generosa che se avesse offerta se stessa a tutto quello che doveva patire il Figlio. Superò ella allora la generosità di tutti i martiri, poiché i martiri offrono la vita loro, ma la Vergine offrì la vita del Figlio che amava e stimava immensamente più che la vita propria.
(Glorie di Maria, Discorso VI. – Della Purificazione di Maria).

4. Vivere la settimana con la liturgia = IV settimana del Tempo Ordinario
(3-8 febbraio) Liturgia delle Ore: IV settimana

 3 febbraio lunedì – Colore liturgico verde.

  • Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio! Anche l’uomo schiavizzato e abbruttito da molteplici forze del male, grazie a Gesù, ritrova la sua vera dignità. Non è più Legione ad abitarlo, ma la divina misericordia.
  • 2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a; Sal 3,2-7; Mc 5,1-20.
  • San Biagio; Sant’Oscar; Santi Simeone e Anna.

4 febbraio martedì – Colore liturgico verde.

  • Signore, tendi l’orecchio, rispondimi. Non tocca solo le vesti, ma anche il cuore del Signore, la donna che soffre continue perdite di sangue. Così come il dolore di un padre, che ha appena perso la sua bambina. Entrambe vengono restituite alla vita.
  • 2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30 – 32; 19,1-3; Sal 85,1-6; Mc 5,21-43.
  • San Nicola Studita; San Gilberto; Sant’Eutichio.

5 febbraio mercoledì – Colore liturgico rosso.

  • Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato. Stupore, scandalo, disprezzo: queste le reazioni dei nazaretani che rivelano un sostanziale rifiuto nei confronti di Gesù. Quanto è dolorosa l’incredulità di chi ti è più vicino!
  • 2Sam 24,2.9-17; Sal 31,1-2.5-7.11; Mc 6,1-6.
  • Sant’Agata, vergine e martire. San Saba; Beata Elisabetta Canori Mora.

6 febbraio giovedì  – Colore liturgico rosso.

  • Tu, o Signore, dòmini tutto! Prove generali di missione. I Dodici sperimentano, nella povertà dei mezzi umani e nella ricchezza della comunione, la potenza di Dio che libera e guarisce l’uomo.
  • 1Re 2,1-4.10-12; Cant. 1Cr 29,10-12; Mc 6,7-13.
  • Santi Paolo Miki e compagni, martiri. Beato Alfonso Maria Fusco; San Guarino.

7 febbraio venerdì – Colore liturgico verde.

  • Sia esaltato il Dio della mia salvezza. Giovanni il Battista ed Erode: in questa vicenda non è da compiangere la tragica fine del profeta coraggioso, ma l’inconsistenza – rivestita di sfarzo e potenza – di un re corrotto.
  • Sal 17,31.47.50-51; Mc 6,14-29.
  • San Riccardo; San Partenio; Beato Pio IX. Sir 47,2-13.

8 febbraio sabato – Colore liturgico verde.

  • Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Cercano riposo gli apostoli, ritornando dalla loro missione. Cercano luce le folle smarrite e disorientate. A tutti Gesù concede ristoro con la sua parola di pace.
  • 1Re 3,4-13; Sal 118, 9-14; Mc 6,30-34.
  • San Girolamo Emiliani; Santa Giuseppina Bakhita.

 

Domenica 2 febbraio si celebrano due Giornate di portata mondiale: quella per la Vita “Generare futuro”, e quella della Vita Consacrata, che sarà come il preludio al prossimo Anno della Vita Consacrata 2015 indetto da Papa Francesco.
Domenica 2 febbraio si celebrano due Giornate di portata mondiale: quella per la Vita “Generare futuro”, e quella della Vita Consacrata, che sarà come il preludio al prossimo Anno della Vita Consacrata 2015 indetto da Papa Francesco.

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