Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Dicembre 2013, prima settimana: 1-7 dicembre
1. Vangelo della domenica 1 dicembre = “Vegliate, per essere pronti al suo arrivo”.
2. Aspetti della vita = Il tempo di Avvento – La corona dell’Avvento.
3. Le Opere di S. Alfonso = Il
diluvio nella condotta della Divina Provvidenza.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 2-7 dicembre 2013.
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1. Vangelo della domenica – (Mt 24,37-44)
“Vegliate, per essere pronti al suo arrivo”.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
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Questo testo non fa parte di quelli che si scelgono deliberatamente per trovarvi un conforto e risollevarsi il morale. Eppure la Chiesa mette un tale ostacolo all’inizio dell’anno liturgico. Si tratta di abbandonare le abitudini, le usanze, di convertirsi e ripartire da zero.
Al di là della gioiosa novella del Vangelo che annuncia la venuta redentrice di Dio, si dimentica e si respinge facilmente l’eventualità del giudizio, anche se non la si contesta assolutamente “in teoria”. È il pericolo che corrono i discepoli di tutte le epoche. Se non si aspetta ogni giorno la sentenza di Dio, non si tarda a vivere come se non esistesse giudizio.
Di fronte ad una tale minaccia, nessuno può prendere come scusa lo stile di vita “degli altri”: nessuno può trincerarsi dietro agli altri per sottrarsi al pericolo di essere dimenticato dal Signore. Salvezza e giudizio sono affini uno all’altro, ci scuotono nel bel mezzo della nostra vita: sia nel momento delle grandi catastrofi (la grande inondazione è qui evocata) sia nel corso del lavoro quotidiano nei campi o in casa. Uno è preso, trova scampo, è salvato; un altro è abbandonato. Ma non essere tratti d’impiccio non dipende chiaramente dal beneplacito degli altri. È l’uomo stesso che ha nelle sue mani la propria salvezza o la propria perdizione.
Ecco perché, come spesso nel Vangelo, questo brano si conclude con un appello alla vigilanza. (da Chiesa.it).
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Andiamo incontro al Signore che viene – Con la prima Domenica di Avvento si apre un nuovo anno liturgico, che ha valore quasi “sacramentale”: è simbolo della benevolenza del Signore, e della disponibilità dei fedeli ad accogliere la sua azione di salvezza.
L’Avvento celebra una duplice attesa dell’Emmanuele: quella finale (I e II Domenica) e quella storica del Natale (III e IV Domenica). Le Letture odierne delineano un anno nuovo alimentato dalla pace (I Lettura), dalla speranza ricolma di attesa (Vangelo) e dalle virtù dei credenti (II Lettura).
Quando cesseranno le guerre, e le armi verranno trasformate in strumenti di pace e di lavoro, non solo si realizzeranno le promesse del Signore, ma tra i popoli regnerà la giustizia e la pace (I Lettura). Il Vangelo, nell’annunciare la venuta ultima del Figlio di Dio e il giorno del suo giudizio, ci investe in termini taglienti ma benefici. La sua venuta improvvisa, simile a quella di un ladro, richiede l’atteggiamento della vigilanza e della preghiera, ma anche quello della gioia per il ritorno del nostro Salvatore.
San Paolo (II Lettura) sollecita i cristiani a pensare all’impegno per conservare e sviluppare il dono della salvezza: gettar via le opere del male e rivestirsi del Signore Gesù. (Sergio Gaspari, smm in La Domenica).
Una preghiera per restare vigili
Signore, in questo tempo d’attesa vogliamo recuperare il valore del silenzio e della preghiera. Nella pace interiore e con l’aiuto della grazia cercheremo di vegliare sui nostri pensieri, desideri e azioni per purificare il nostro cammino ed essere pronti alla tua venuta. Rendici capaci di uno sguardo attento al presente, affinché nulla sfugga alle occasioni di bene che possiamo cogliere con il tuo sostegno. (Lucia Giallorenzo).
2. Aspetti della vita
Il tempo di Avvento
L’Avvento è caratterizzato da un duplice e convergente sguardo. Ci prepara a celebrare il Natale, nel ricordo della prima venuta del Figlio di Dio nella nostra carne, facendo sì che questa memoria non rimanga nostalgica, ma sia profetica, capace di sostenere l’attesa della sua definitiva venuta. Con l’Avvento inizia anche un nuovo anno liturgico. Quest’anno entriamo nell’anno A, durante il quale leggeremo, nell’Eucaristia domenicale, l’evangelo di Matteo. Questi ha un tratto peculiare nel presentarci il mistero di Cristo. Ci invita a riconoscere in lui l’Emanuele, il Dio-con- Noi, come ci ricorderà la IV Domenica, con il racconto dell’annuncio a Giuseppe. È la grande promessa con cui si conclude il Vangelo: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (28,20).
Eppure Matteo, così attento a scorgere i segni di questa presenza dell’Emanuele, è anche il Vangelo che ha il più ampio discorso escatologico, cioè sulle ultime realtà (due capitoli, il 24 e il 25, rispetto a Marco e Luca che ne hanno uno soltanto). Ne leggiamo una breve sezione nella I Domenica di Avvento. Matteo ci aiuta così a vivere bene l’Avvento, ricordandoci la duplice vigilanza alla quale siamo chiamati. Vegliare per attendere la venuta del Signore; vegliare per discernere con prontezza i segni dell’Emanuele che è già tra di noi, fino alla fine del mondo. (Fr Luca Fallica, Comunità SS. Trinità a Dumenza, in La Domenica).
La corona dell’Avvento
La Corona dell’Avvento è una tradizione natalizia tipica soprattutto dei paesi di cultura anglosassone e germanica. Fu ideata dal pastore protestante Johann Hinrich Wichern (1808-1881). Si diffuse nel Sud dopo la seconda guerra mondiale. I vari elementi della corona d’Avvento hanno carattere simbolico. Candele, corone e rami verdi erano già prima conosciuti come simboli invernali. La corona rappresenta l’eternità o è simbolo per il sole, la terra o Dio. Le candele rappresentano la luce che è donata a Natale a tutti gli uomini.
La corona dell’Avvento scandisce le settimane che mancano al Natale: le quattro candele vanno accese ciascuna in una domenica di Avvento; l’eventuale quinta a Natale.
Le quattro candele rappresentano le quattro domeniche di Avvento. Ognuna di esse ha una denominazione ed un significato peculiari.
Le candele: la prima candela è detta “del Profeta”; la seconda candela è detta “di Betlemme”; la terza candela è detta “dei pastori”; la quarta candela è detta “degli Angeli” e l’eventuale quinta candela rappresenta il giorno di Natale.
3. Le Opere di S. Alfonso
1775 – Il diluvio nella condotta della Divina Provvidenza
Iddio fondò la sua chiesa, eleggendo per suo popolo quei pochi che gli erano restati fedeli dalla moltitudine di tutti gli altri immersi nelle tenebre del vizio e dell’infedeltà… e castigò tutti gli altri che, nonostante il castigo del diluvio predicato da Noè da parte del Signore, vollero restare ostinati nelle loro scelleraggini, facendoli morir sommersi col diluvio universale.
Nondimeno il Signore preservò dal comune flagello nell’arca la famiglia di Noè, la quale presto si moltiplicò, e di nuovo riempì la terra. E da quel tempo sino alla venuta del Messia procurò Dio di conservar nel suo popolo per mezzo dei profeti i lumi già dati ai patriarchi, replicando loro la promessa e la speranza del rimedio de’ mali cagionati dal peccato colla venuta del Redentore.
Giunge poi il tempo della redenzione; scende dal cielo il Figliuolo di Dio, si veste di carne umana nell’utero della vergine Maria, e dopo avere illuminata la terra per lo spazio di trent’anni con i suoi divini esempi annunzia la salute al suo popolo e predica la nuova legge. Ma perché il popolo ricusa di riconoscerlo per suo Salvatore e lo riprova con farlo morire in croce condannato da Pilato, il Signore riprova questo suo popolo ed in pena di non averlo voluto credere dopo tante chiare predizioni e segni certi della sua venuta dispone che per mezzo dei romani sia discacciato dal proprio regno e vada ramingo e disperso per la terra, palesando da se stesso con ciò la pena della sua ostinazione.
All’incontro si elegge Iddio un popolo nuovo, chiamando un gran numero di gentili ad abbracciar la fede per mezzo degli apostoli; ed i chiamati vengono ubbidienti a comporre la nuova chiesa, che sempre è stata e sarà sostenuta dal Signore per mezzo della croce, poiché in virtù della croce è stata abbracciata la fede per tutta la terra.
(da S. Alfonso Maria de Liguori, Condotta ammirabile della Divina Provvidenza in salvar l’uomo per mezzo di Gesù Cristo, nn. 5-7).
4. Vivere la settimana con la liturgia = I Settimana del Tempo di Avvento
2 dicembre lunedì – Colore liturgico Viola
- Andiamo con gioia incontro al Signore. Il centurione romano, pur non appartenendo al popolo dell’Alleanza, è per Gesù l’emblema dell’universalismo della vera fede.
- Is 4,2-6; Sal 121,1-4b.6-9; Mt 8,5-11.
- Santa Viviana; Beato Giovanni Ruysbroec; San Cromazio.
3 dicembre martedì – Colore liturgico Bianco
- Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace. Gesù esulta di gioia nello Spirito santo e gode pregustando il “mondo nuovo”: se beati sono gli occhi di chi vede quanto videro i discepoli, la vera felicità sarà per noi quella di poter vedere e ascoltare il Figlio incarnato che rivela la Trinità santa.
- Is 11,1-10; Sal 71,1-2.7-8.12-13.17; Lc 10,21-24. 4 M
- San Francesco Saverio, sacerdote. Beato Giovanni Nepomuceno.
4 dicembre mercoledì – Colore liturgico Viola
- Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. Alla folla viene finalmente consentito d’incontrarsi con Gesù, Colui che compie i segni del mondo che sta per venire. Ecco l’ora in cui tutto sarà segnato da nuove relazioni d’amore.
- Is 25,6-10a; Sal 22,1-6; Mt 15,29-37.
- San Giovani Damasceno; Santa Ada; Santa Barbara.
5 dicembre giovedì – Colore liturgico Viola
- Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vuoi sapientemente costruire sulla roccia l’edificio della tua fede? Ascolta le parole del Signore e traducile in pratica.
- Is 26,1-6; Sal 117,1.8-9.19-21.25-27a; Mt 7,21.24-27.
- San Gerardo; San Saba; Beato Nicola Stenone; Beato Filippo Rinaldi.
6 dicembre venerdì – Colore liturgico Viola
- Il Signore è mia luce e mia salvezza. Anche se non vedenti, i due riconoscono il Signore, cioè manifestano la vera fede in Gesù. Solo per questa fede si è veramente guariti: Signore, abbi pietà di noi e fa’ che riconosciamo in te il Salvatore!
- Is 29,17-24; Sal 26,1.4.13-14; Mt 9,27-31.
- San Nicola; Santa Asella; Sant’Obizio.
7 dicembre sabato – Colore liturgico Bianco
- Beati coloro che aspettano il Signore. Dopo aver evangelizzato nelle sinagoghe, la missione di Gesù e dei discepoli è ora diretta al mondo intero, dovunque vi siano pecore perdute del popolo di Dio. L’annuncio del Vangelo e le opere di salvezza saranno i contenuti essenziali da proporre a tutti.
- Is 30,19-21.23-26; Sal 146,1-6; Mt 9,35 – 10,1.6-8.
- Sant’Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa. Santa Maria Giuseppa ossello.