Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Novembre 2013, terza settimana: 17-23 novembre
1. Vangelo della domenica 10 novembre = “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.
2. Aspetti della vita – Il dramma dei superstiti filippini – Pronti alla solidarietà.
3. Le Opere di S. Alfonso = Pregare con perseveranza
4. Vivere la settimana con la liturgia = 18-23 novembre 2013.
1. Vangelo della domenica – (Lc 21,5-19)
“Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
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I discepoli ammirano l’architettura del tempio. Gli occhi di Gesù si spingono più in là: egli vede la distruzione di Gerusalemme, i cataclismi naturali, i segni dal cielo, le persecuzioni della Chiesa e l’apparizione di falsi profeti. Sono manifestazioni della decomposizione del vecchio mondo segnato dal peccato e dalle doglie del parto di nuovi cieli e di una terra nuova. In tutte le pressioni e le estorsioni esercitate sulla Chiesa, noi non dovremmo vedere qualche cupa tragedia, perché esse purificano la nostra fede e confortano la nostra speranza. Esse sono altrettante occasioni per testimoniare Cristo. Altrimenti il mondo non conoscerebbe il suo Vangelo né la forza del suo amore. Ma un pericolo più grande incombe su di noi: si tratta dei falsi profeti che si fanno passare per Cristo o che parlano in suo nome. Approfittando delle inquietudini e dei rivolgimenti causati dalla storia, i falsi profeti guadagnano alle loro ideologie, alle loro idee pseudo-scientifiche sul mondo e alle loro pseudo-religioni. La vera venuta di Cristo sarà invece così evidente che nessuno ne dubiterà. Gesù incoraggia i suoi discepoli di ogni tempo a rimanere al suo fianco sino alla fine. Egli trasformerà tutte le infelicità, tutti i fallimenti e persino la morte del martire in risurrezione gloriosa e in adorazione. (da Chiesa.it).
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Viviamo il presente nel timore del Signore – L’anno liturgico volge al termine e la parola di Dio orienta lo sguardo verso il futuro, non per svelarci ciò che accadrà negli ultimi tempi, ma per mostrarci come vivere il presente nella speranza. Gesù (Vangelo) invita a non lasciarsi ingannare né terrorizzare da quanto accade nel tempo. Ogni epoca storica è caratterizzata da eventi drammatici, come guerre, persecuzioni e calamità naturali. Il senso della nostra vita, però, riposa altrove: nel Padre che custodisce ogni capello del nostro capo. «Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita»: solo perseverando nella relazione con il Signore potremo trovare il senso della nostra vita, pur attraversando quelle situazioni oscure e difficili che la storia non ci risparmia. Più che cercare in modo vano di indovinare ciò che accadrà in futuro, dobbiamo vivere con responsabilità il tempo presente, come Paolo (II Lettura) esorta a lavorare senza ozi e pigrizie. Infatti, afferma il profeta Malachia (I Lettura), chi vive nel timore del Signore (cioè nella fede) non rimane nell’oscurità della notte, ma riceve i «benefici del sole di giustizia». (Fr Luca Fallica, in La Domenica).
Una preghiera per restare vigili
In un mondo che va in frantumi per l’usura del tempo e la malvagità dilagante tu ci chiedi, Signore, di rimanere ancorati a te. Nella nostra storia intrisa di odi e di inganni, di fatti terrificanti e di tradimenti, tu ci ripeti: Non abbiate paura! Metti sul nostro labbro la parola sapiente, nella nostra mente la luce del discernimento, nel nostro cuore il coraggio di testimoniare la forza disarmata dell’amore. (a.g.).
2. Aspetti della vita
Il dramma dei superstiti filippini – Pronti alla solidarietà.
A una settimana dal passaggio del tifone Haiyan nelle Filippine, la situazione dei superstiti resta drammatica anche se gli aiuti stanno piano piano raggiungendo tutte le zone colpite.
Il ministro dell’Interno di Manila, Mar Roxas, ha reso noto oggi da Tacloban – la città maggiormente devastata dalla furia della tempesta – che camion carichi di aiuti hanno raggiunto 30 delle 40 città della provincia di Leyte e ha difeso lo sforzo messo in atto dalle autorità. “I nostri sforzi stanno progredendo, anche se il ritmo è ancora lento. Ogni giorno è meglio del precedente. Nulla è abbastanza rapido in una situazione come questa perché moltissime persone sono state colpite e le infrastrutture hanno subito pesanti danni”.
Un migliaio di marines americani stanno arrivando nelle Filippine per contribuire alle operazioni di soccorso.
Domenica primo dicembre in tutte le chiese d’Italia si terrà una raccolta straordinaria, indetta dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, a sostegno delle popolazioni colpite dal tifone nelle Filippine.
(L’Osservatore Romani 16 novembre 2913).
Papa Francesco aveva già ricordato la tragedia delle Filippine durante l’udienza generale in piazza San Pietro mercoledì 13 novembre. “In questi giorni stiamo pregando e unendo le forze per aiutare i fratelli e le sorelle delle Filippine colpiti dal tifone. Queste sono le vere battaglie da combattere: per la vita, mai per la morte”.
3. Le Opere di S. Alfonso
1771 – Pregare con perseveranza.
Bisogna pregare perseverantemente sino alla morte, senza cessar mai di pregare. Ciò significano quelle scritture che dicono: Bisogna pregare sempre. E vuol dire che non solo noi sempre dobbiamo pregare, ma dobbiamo anche attendere a togliere le occasioni che c’impediscono il pregare, perché lasciando di pregare resteremo privi degli aiuti divini, e saremo vinti dalle tentazioni. La perseveranza in grazia di Dio è dono tutto gratuito che da noi può meritarsi colle preghiere, cioè si ottiene pregando.
Se vogliamo dunque perseverare e salvarci, perché senza la perseveranza niuno si salva, bisogna che continuamente preghiamo. La nostra perseveranza sino alla morte dipende non da un solo soccorso, ma da mille soccorsi che in tutta la nostra vita speriamo ottenere da Dio per conservarci nella sua grazia: or a questa catena di soccorsi divini bisogna che corrisponda anche una catena di nostre preghiere, senza le quali il Signore ordinariamente non dispensa le grazie: se noi spezzeremo questa catena delle preghiere, e lasceremo di pregare, si spezzerà ancora la catena degli aiuti divini, e perderemo la perseveranza…
Gli uomini s’infastidiscono in sentirsi chiedere più volte importunamente una cosa; ma Iddio ci esorta a replicar le preghiere, e non s’infastidisce, ma si compiace di vedersi replicatamente pregato. Dobbiamo fare, nel domandare le grazie, come fanno i mendicanti che sono importuni nel domandare le limosine; e benché licenziati, non lasciano di gridare, di bussare le porte e d’insistere a chiederle, finché non le ricevano.
Se dunque vogliamo la perseveranza da Dio, bisogna che siamo sempre importuni in domandargliela, quando ci leviamo nella mattina, quando facciamo la meditazione, quando udiamo la messa, quando visitiamo il ss. sacramento, quando andiamo a letto la sera, e specialmente poi quando siamo tentati dal demonio a commettere qualche peccato; sicché dobbiamo star sempre colla bocca aperta a pregare e dire: Signore, aiutatemi, assistetemi, datemi luce, datemi forza, tenetemi le mani sopra, non mi abbandonate.
(da Sermoni compendiati, Sermone XXVI – Condizione della preghiera. – Punto III. Con perseveranza).
Leggi tutto il Punto.
4. Vivere la settimana con la liturgia = XXXIII Settimana del Tempo Ordinario
(18-23 novembre) – Liturgia delle Ore: I Settimana
18 novembre – Lunedì – Colore liturgico verde.
- Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola. Grida anche tu, come il cieco, il tuo dolore e la tua speranza di salvezza. Non lasciar passare invano Gesù nella tua vita.
- 1Mac 1,10-15.41-43.54-57.62-64; Sal 118,53-61.134.150.158-159; Lc 18,35-43.
- Dedicazione delle Basiliche dei Santi Pietro e Paolo.
19 novembre – Martedì – Colore liturgico verde.
- Il Signore mi sostiene. Il piccolo e odiato Zaccheo incontra lo sguardo di Gesù. La gioia che inonda il suo cuore non gli fa sentire i commenti indignati né più desiderare ingiuste ricchezze.
- 2Mac 6,18-31; Sal 3,2-7; Lc 19,1-10.
- Santa Mectilde; San Barlaam; Beato Giacomo Benfatti.
20 novembre – Mercoledì – Colore liturgico verde.
- Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto. Che uso facciamo dei doni del Signore? In attesa del ritorno del Re non sono ammesse colpevoli inerzie o ingiustificate paure.
- 2Mac 7,1.20-31; Sal 16,1.5-6.8b.15; Lc 19,11-28.
- San Teonesto; Sant’Edmondo; Beata Maria Fortunata Viti.
21 novembre – Giovedì – Colore liturgico bianco.
- Il Signore si è ricordato della sua misericordia. Nell’imminenza della sua passione, Gesù non versa una lacrima per la sua sorte, ma piange le tragiche conseguenze di chi non accoglie la via della pace.
- Zac 2,14-17; Sal Lc 1,46-52; Lc 12,46-50.
- Presentazione della Beata Vergine Maria. Sant’Agapio.
22 novembre – Venerdì – Colore liturgico rosso.
- Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore. Se Gesù ha scacciato i mercanti dal tempio di Gerusalemme, a maggior ragione non hanno diritto di cittadinanza nella sua Chiesa gente rapace e affaristi.
- 1Mac 4,36-37.52-59; Cant. 1Cr 29,10-12; Lc 19,45-48.
- Santa Cecilia, vergine e martire. Memoria (rosso). Beati Salvatore Lilli e compagni; San Benigno.
23 novembre – Sabato – Colore liturgico verde.
- Esulterò, Signore, per la tua salvezza. Di fronte a chi anche oggi nega e ridicolizza la risurrezione, non possiamo che riaffermare la nostra fede nella “buona notizia” di Gesù: il nostro non è un Dio dei morti, ma dei viventi.
- 1Mac 6,1-13; Sal 9,2-4.6.16.19; Lc 20,27-40.
- San Clemente I; San Colombano; Beata Margherita di Savoia.