Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Novembre 2012, prima settimana: 4-10 novembre.
1. Vangelo della domenica 4 novembre – “ Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo”.
2. Aspetti della vita – Le fedi risorsa d’Europa.
3. Un incontro con S. Alfonso – La preghiera in S. Alfonso.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 5-10 novembre 2012.
5. Curiosità calabresi del passato = Santi calabresi: San Luca. San Dionigi.
1. Vangelo della domenica – (Mc 12,28-34)
“Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo”.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
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Ecco un uomo che cerca di conoscere. È un uomo alla ricerca di Dio, un uomo che vuole sapere come potere raggiungere Dio con sicurezza. Questo significa la sua domanda su quale sia il comandamento più importante.
Gesù gli risponde in modo relativamente prevedibile, ma che va all’essenziale. Da tutta la Legge, ricava il solo comandamento che dà lo spirito della Legge stessa. Questo comandamento è divenuto una preghiera (Dt 6,4-5) che bisogna avere sempre nel proprio cuore, nella propria mente, nelle proprie mani e nella propria casa. Gesù vi aggiunge la necessità di metterlo in pratica, mediante quell’amore per il prossimo che permette a ciascuno di verificare se ama davvero Dio (1Gv 4,20).
Lo scriba allora, felice di essere riconfortato nella propria fede, si felicita con Gesù. Ecco l’uomo che si complimenta con Dio, l’uomo che è contento di ritrovarsi in accordo con Dio. Non è commovente questo vecchio saggio che si complimenta con il giovane Rabbì, senza nemmeno sospettare che è con Dio stesso che si complimenta?
Gesù ne è commosso. Accoglie con gioia l’osservazione di quest’uomo che è un vero credente, senza risparmio (Gv 1,47). Allora, gli apre il regno. Gesù risponde alle sue lodi con un’osservazione che ciascuno di noi vorrebbe sentirsi fare. Conferma lo scriba nella sua fede e, dandogli una garanzia come non ce ne sono altre, lo rassicura che non si sta sbagliando.. (La Chiesa.it).
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Amerai il signore Dio tuo… e il tuo prossimo come te stesso – Il compendio di tutta la Legge è nel comandamento dell’amore. È Gesù stesso che l’afferma nel testo odierno dell’evangelista Marco. Qualsiasi altra norma o regola trova il suo compimento e la sua validità nel circuito dell’amore di Dio, nel quale l’uomo è inserito per grazia. Già nell’Antico Testamento, il comandamento dell’amore verso Dio è stato completato con quello verso il prossimo.
Il pensare, il prendersi cura e il preoccuparsi del fratello, diventa così un modo per contraccambiare all’amore gratuito di Cristo e per imitare il suo esempio. Per questo, la carità fraterna è il tratto distintivo che deve caratterizzare i fedeli di Gesù. È il loro biglietto da visita. L’invito ad amare lo troviamo anche nella Prima Lettura tratta dal Deuteronomio. È l’inizio della preghiera ebraica dello “Shemà, Israel!” (“Ascolta, Israele!”), nella quale viene professata la fede in un unico Dio, si ricorda la sua alleanza e il comandamento dell’amore. L’Autore della lettera agli Ebrei (II Lettura), afferma che Cristo possiede un sacerdozio che non tramonta e che la sua redenzione travalica i limiti di tempo e di spazio ogni epoca. (Nicola Gori in “La Domenica”).
2. Aspetti della vita
Le fedi, risorsa d’Europa.
Se il potere politico riconoscesse la valenza delle religioni, le istituzioni pubbliche sarebbero migliori.
Nel corso di alcune mie visite in Paesi del Medio Oriente mi è capitato di incontrare realtà in cui cristiani e musulmani, sulla base di alcune visioni condivise, per esempio la costitutiva dignità di ogni uomo, mettono insieme le loro forze in opere culturali e sociali dai risultati sorprendenti.
Penso alla capillare azione nei confronti del grande numero di persone diversamente abili attuata dall’Associazione giordana Our Lady of Peace, composta da musulmani e cristiani. Se tutto questo avviene in contesti in cui la libertà religiosa non è certo incoraggiata, immagino quale potenziale potrebbe essere espresso in Europa se crescesse un clima sinceramente più favorevole al confronto reciproco.
Ovviamente ciò è possibile a condizione che le religioni abbandonino le auto-interpretazioni di tipo privatistico da una parte o fondamentalistico dall’altra per creare uno spazio di incontro reciproco tra di esse e con tutte le altre culture.
In questa luce si comprende perché l’idea di una missione universale dell’Europa sia sempre stata cara al cardinal Lustiger, così come al cardinal Ratzinger ora papa Benedetto XVI. Ma, come entrambi hanno osservato, tale compito è stato complicato e in parte oscurato dalla vicenda coloniale dell’Europa, che ha talora portato con sé conquista e sopraffazione.
Occorre riproporre allora una visione universale in grado di rendere l’Europa significativo attore della globalizzazione e nel contempo di preservarla dalla tentazione di fagocitare con la sua cultura altre realtà. (Card. Angelo Scola).
Una preghiera per restare vigili
Signore, aiutati dalla grazia vorremmo fare silenzio dentro di noi per ascoltare ed accogliere il tuo invito ad amarti senza riserve. Il cuore, la mente e le nostre forze orientate verso di Te ci aprono all’accoglienza del prossimo. La dedizione totale a Te però, non limita le nostre relazioni ma le potenzia e le moltiplica nell’amore verso i fratelli.
(Lucia Giallorenzo).
3. Un incontro con S. Alfonso
La preghiera in S. Alfonso.
“Chi veramente ama Dio e desidera salvarsi, ben trova tempo di fare orazione e trova di farsi santo anche in mezzo alle occupazioni”.
S. Alfonso in mezzo alle molteplici occupazioni di avvocato, di fondatore, di rettore maggiore della Congregazione, di Vescovo e di scrittore di moltissime opere, non abbandonò mai la preghiera, anzi dava ad essa buona parte del giorno e della notte. Molte volte le fatiche della mente inaridiscono il cuore. Ma non accadde ciò in S. Alfonso. Egli risolse il problema, apparentemene insolubile, di unire Marta e Maria, l’azione alla contemplazione, il lavoro incessante alla preghiera continua, e sotto questo rapporto non fu superato da nessun santo.
Dopo 4 o 5 ore consacrate allo studio, o alla composizione delle sue opere, andava all’altare e tosto era rapito in Dio. La ragione e che, pur lavorando, la sua mente e il suo cuore restavano con Gesù. Spesso interrompeva lo studio per espandere l’anima sua in giaculatorie. Perciò le creature non lo distoglievano da Dio, ma lo avvicinavano sempre a Lui.
4. Vivere la settimana con la liturgia = XXXI Settimana Tempo Ordinario – 5-11 novembre – Liturgia delle Ore: III settimana.
5 novembre (lunedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Custodiscimi presso di te, Signore, nella pace.- Poveri, storpi, zoppi, ciechi… ovvero gente che non ha nulla da ricambiare: questi bisogna preferire nelle relazioni e nelle scelte.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Fil 2,1-4; Sal 130,1-3; Lc 14,12-14.
- – Santi di oggi = San Geraldo Marco; San Guido Maria Conforti.
6 novembre (martedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Da te, Signore, la mia lode nella grande assemblea. – C’è posto per tutti alla mensa del Signore, soprattutto per bisognosi, svantaggiati e devianti. Solo chi non accampa scuse pretestuose, potrà mangiare il vero pane nel Regno di Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Fil 2,5-11; Sal 21,26-29.31-32; Lc 14,15-24.
- – Santi di oggi = San Protasio; San Severo di Barcellona; Beata Cristina.
7 novembre (mercoledì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore è mia luce e mia salvezza. – Amare il Signore al di sopra degli affetti terreni, prendere consapevolmente su di sé il peso della sofferenza, farsi disponibili a rinunce e scelte, non porre al primo posto averi e beni: ecco le scelte del discepolo di Cristo.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Fil 2,12-18; Sal 26,1.4.13-14; Lc 14,25-33.
- – Santi di oggi = San Prosdocimo; San Baldo; San Fiorenzo.
8 novembre (giovedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. – Il Vangelo è per tutti, anche per gente compromessa col potere e per i pubblici peccatori. Tutti sono preziosi per il bel Pastore, che non abbandona neppure una delle sue pecore.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Fil 3,3-8a; Sal 104,2-7; Lc 15,1-10.
- – Santi di oggi = San Goffredo; Beato Giovanni Duns Scoto.
9 novembre (venerdì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Un fiume rallegra la città di Dio. – In maniera energica, quasi ai limiti della violenza, Gesù difende il tempio di Dio da ogni intrusione della mentalità mercantile e commerciale. Anche il tempio del nostro corpo va rispettato in vista della risurrezione.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Ez 47,1-2.8-9.12; Sal 45,; Gv 2,13-22.
- – Santi di oggi = Dedicazione della Basilica Lateranense. Beato Luigi Beltrame Quattrocchi.
10 novembre (sabato) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Beato l’uomo che teme il Signore. – A gente molto attaccata al denaro, Gesù porta esempi di onestà e disonestà nella gestione dei beni. Agli occhi di Dio, ciò che conta è il cuore, non quanto appare all’esterno.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Fil 4,10-19; Sal 111; Lc 16,9-15.
- – Santi di oggi = Leone Magno, papa e dottore della Chiesa. Memoria. Sant’Oreste; Sant’Andrea Avellino.
5. Curiosità calabresi del passato
Santi calabresi
San Luca, Vescovo di Bova (5 ottobre )
Nacque nella Calabria settentrionale in un periodo caratterizzato dalla dominazione normanna. Si dedicò alla vita monastica venendo poi ordinato sacerdote e vescovo di Bova. In quel tempo la diocesi di Reggio era già da trent’anni senza vescovo, i Normanni, non convinti dell’operato dei vescovi greci, affidarono a Luca anche la guida di Reggio. Qui egli dovette faticare non poco per eliminare gli usi pagani ed islamici e sostituirli con quelli cristiani.
Predicatore infaticabile, si spostò moltissimo per diffondere la Parola di Dio in Calabria e in Sicilia. Negli ultimi anni della sua vita venne colpito da malattie che lo portarono alla morte avvenuta il 5 ottobre di un anno imprecisato. Il suo corpo rimase nella Cattedrale di Bova fino al 1345, poi andò perduto probabilmente per qualche calamità naturale e di lui si estinse il culto.
Nel 1960 lo storico Ioannou a Monaco di Baviera pubblicò il contenuto di un codice parigino greco, ovvero tre lettere pastorali (la prima è rivolta ai fedeli di Bova e Reggio esortandoli alla Confessione pasquale, la seconda illustra il comportamento da tenersi in Chiesa, la terza consiglia come ricevere piamente la Santa Comunione), un discorso per i defunti e un testamento spirituale in cui invita i fedeli ad osservare le norme che diede durante il suo episcopato.
San Dionigi Areopagita (9 ottobre )
Dionigi, battezzato da S. Paolo, fu il primo vescovo di Atene. Arrivato a Roma, venne inviato da papa Clemente I insieme a sei vescovi a predicare in Gallia; a lui si attribuisce la fondazione di alcune chiese e si dice subisse il martirio per decapitazione a Parigi insieme al sacerdote Rustico e al diacono Eleuterio. Sarebbe sepolto a Monmartre o secondo altri a St. Denys.
Ma le notizie sono incerte e risentono della confusione avvenuta nel nono secolo fra le tre diverse figure del Dionigi discepolo di S. Paolo, del Dionigi primo vescovo di Parigi e del cosiddetto Dionigi l’Areopagita (l’areopago era il tribunale di Atene). Probabilmente Dionigi di Parigi visse circa due secoli dopo e subì il martirio nella seconda metà del terzo secolo.
Per il martirio subito, S. Dionigi è invocato contro il mal di testa, l’emicrania e le possessioni diaboliche, la rabbia e le malattie veneree.
Protettore di Crotone e dei giudici; è venerato anche nella frazione di Catona di Reggio Calabria (dove c’è una parrocchia a lui intitolata).
(da Calabriaecclesia2000.it)