La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale

a cura di P. Salvatore Brugnano


Febbraio 2011, quarta settimana: 20-26 febbraio
1. Vangelo della domenica 20 febbraio – Settima domenica del Tempo Ordinario – Anno A – «Amate i vostri nemici».2. Aspetti della vita – Tutta la tenerezza
3. Un incontro con S. Alfonso –  “Figlio, non mi lasciare”.4. Vivere la settimana con la liturgia =  21-26 febbraio.5. Curiosità calabresi del passato  = Difesa con le api. 

1. Vangelo della domenica – Mt 5,38-48
Amate i vostri nemici.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Gesù Cristo, Dio-con-noi e umanità nuova, insegna ai suoi discepoli il comandamento dell’amore, la nuova legge del Vangelo che sostituisce per sempre la legge pagana del vecchio uomo: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Il nostro spirito trema sentendo le esigenze di questo nuovo comandamento. Non è forse più facile aggredire chi ci aggredisce e amare chi ci ama? Forse è a questo che ci spingerebbero i nostri sensi, è questa la voce dell’anima umiliata non ancora raggiunta dalla luce del Dio di Gesù Cristo, del solo vero Dio. Ecco perché l’amore di carità è un precetto insolito, che apre ad un nuovo orizzonte antropologico la civiltà antica e ogni civiltà umana possibile. Visto da questo orizzonte, l’uomo, ogni uomo, appare creato a immagine e somiglianza di Dio e non più formato secondo una natura disuguale e arbitraria, come invece credevano i pagani. Liberato dai suoi peccati grazie all’azione redentrice di Cristo e rinnovato dall’azione dello Spirito, l’uomo, ogni uomo, è il tempio in cui risplende lo Spirito di Dio. Dio ama l’uomo per se stesso, a tal punto che consegna alla morte suo Figlio. Dal momento che Dio ci ama in questo modo e ci ha fatti partecipi del suo amore, noi non possiamo che perdonare il nostro prossimo e aiutarlo perché viva e si sviluppi.   (cf LaChiesa.it)

Il fatto che Gesù esiga da noi la perfezione del Padre, dimostra che esiste in noi questa capacità, avendoci egli trasformati in veri figli di Dio. Di qui l’esigenza di superare il pur corretto comportamento dei pubblicani e dei pagani, proprio per dimostrare che siamo diventati «figli del nostro Padre celeste». Paolo richiama l’immagine della “Dimora”, realizzata ora in noi, “tempio di Dio”, nei quali «abita lo Spirito di Dio». Possedendo nella fede questa vera “sapienza”, stiamo attenti a non distruggere questo «tempio santo di Dio, che siamo noi». (Tarcisio Stramare in “La Domenica”).
 
2. Aspetti della vita
Tutta la tenerezza

Solo dopo Cristo, con il suo corpo, con la sua fisicità in mezzo a noi, ci è stato possibile amare anche Dio come Padre. – Gli uomini hanno bisogno di un rapporto fisico per amare. «Soltanto allora l’ho veramente amato, quando l’ho visto – mi dice una madre appena uscita da un aborto indesiderato. Anche se era solo un grumo molle, un po’ trasparente. Allora ho sentito come mai prima il legame fisico tra me e quella piccola cosa che era un principio di vita. Solo così ho sentito tutto il vuoto che si sente di fronte alla morte, poiché in quel povero piccolo grumo c’era la morte di un mio figlio, piccolo informe bambino mio che se ne andava così, indesiderato, accettato, né mai prima così amato, ancora mai nella sua brevissima vita. Ho visto in un attimo tutta la fragilità degli altri miei figli, bambini miei amati, dei quali posso accarezzare la faccia, i capelli e poi, ecco, la tenerezza per tutti noi, nel nostro agitarci quotidiano, credendoci stupendamente inattaccabili, con i nostri corpi vincitori e sconfitti, in lotta ogni giorno, nell’esultanza e nel dolore, viviamo, e la vita scorre sopra ogni oscura minaccia, trionfa sopra ogni miseria». Il marito, in piedi, accanto a lei, le sfiorava appena una spalla. È vero, ho pensato guardandoli, nel matrimonio ci si salva insieme come insieme, talvolta, ci si perde. (Ferruccio Parazzoli in Avvenire del 25/03/2010)
3. Un incontro con S. Alfonso
“Figlio non mi lasciare!”
Testimonia il P. Domenico Corsano, redentorista e compagno di S. Alfonso negli ultimi anni: “Mi ricordo avere inteso dalla bocca del medesimo Servo di Dio che quando voleva fare la fondazione del nuovo Istituto, nell’aver saputo il di lui genitore, che egli voleva lasciare la Città di Napoli,  lui, la madre e gli altri suoi parenti, fece tutti gli sforzi, acciò il Figlio avesse lasciata tal impresa. Oltre a tanti assalti teneri e sensibili che li diede, il più forte fu quello di tenerlo per lo spazio di circa tre ore strettamente abbracciato, e con dirotte lagrime dirgli e ridirgli: “Figlio non mi lasciare! Figlio perché mi vuoi lasciare? Fonso mio, perché mi vuoi lasciare?”. E soggiunse che in questo assalto era tanta la pena che egli provava, che pareva come se l’aprissero l’ossa delle coste. Ma il Signore, alla di cui volontà niuno può resistere, gli avea data forza di non farsi vincere dalle tenerezze paterne, e di aver subito lasciato patria, parenti, amici, e tutto per eseguire i Divini voleri. (dai Processi).
 
4. Vivere la settimana con la liturgia =  21-26  febbraio Settima settimana del Tempo Ordinario – Liturgia delle Ore: III settimana
 
21 febbraio (lunedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore regna, si riveste di maestà. – Fede e preghiera vanno insieme. Dal padre del figlio epilettico Gesù esige un atto di fede nella sua persona come condizione per ottenere il miracolo; ai discepoli insegna che senza preghiera non c’è riuscita.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Siracide 1,1-10; Salmo 92,1-2.5; Marco 9,14-29.
– Santi di oggi  =  San Pier Damiani; San Germano; B. Natale Pinot.
 
22 febbraio (martedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. – La stabilità della casa è garantita della solidità dalle sue fondamenta. Affidando la sua Chiesa a Pietro, Gesù ri¬conosce l’autenticità della sua fede, della quale Pietro rimane per tutti il garante.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  = l Pietro 5,1-4; Salmo 22,2-6; Matteo 16,13-19.
– Santi di oggi  =    Cattedra di San Pietro apostolo; San Papia.
 
23 febbraio (mercoledì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Grande pace per chi ama la tua legge.  – Animati dall’amore per Gesù, è giusto il desiderio di servirlo, ma senza la pretesa di essere noi i soli o anche solo i primi. Quanto è brutta la gelosia in tutte le sue forme.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Siracide  4,12-22; Salmo 118,165.168.171-172.174-175; Marco 9,39-40.
– Santi di oggi  =  San Policarpo, vescovo e martire; Beata Giuseppina Vannini.
 
24 febbraio (giovedì)
-Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Beato l’uomo che confida nel Signore.  – I “piccoli” sono affidati alla responsabilità dei “grandi”, che devono promuoverne la crescita. Il severo atteggiamento di Gesù contro lo “scandalo” non risparmia nessuna delle sue cause.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Siracide 5,1-10; Salmo 1,1-5; Marco 9,41-50.
– Santi di oggi  =  San Modesto; B. Tommaso Maria Fusco.
 
25 febbraio (venerdì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi.  – Circa la diversità dei sessi e la loro finalità, Gesù richia¬ma il progetto di Dio nella creazione, al quale non sono ammesse varianti: «L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Siracide 6,5-17; Salmo 118,12.16.18.27.34-35; Marco 10,1-12.
– Santi di oggi  =  San Nestore; San Cesario.
 
26 febbraio (sabato)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = L’amore del Signore è per sempre.  – Quale rispetto dimostra Gesù per la “dignità” del bambino e il suo “diritto” di avvicinarsi a lui. Proprio la sua “semplicità” è indicata da Gesù come qualità indispensabile per l’ingresso nel Regno.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Siracide 17,1-13; Salmo 102,13-18; Marco 10,13-16.
– Santi di oggi  =   Sant’Alessandro; San Vittore.
 
5. Curiosità calabresi del passato
Difesa con le api

* Un viaggiatore straniero, che nel 700 ha percorso in lungo e largo la Calabria, racconta la singolare trovata di un guardiano per difendere una torre di guardia nel pressi di Capo Alice, che stava per cadere nelle mani dei pirati turchi: “Parte della ciurma di un vascello di corsari di Barberia era sbarcata vicino a una torre di guardia con l’intenzione di saccheggiare un villaggio sulla costa, quando la loro avanzata fu ostacolata e la loro furia sviata da un guardiano che si mise a sparare su di loro dai merli. Gli infedeli accorsero ai piedi della torre e la attaccarono con tale impeto che, nonostante il fuoco e gli sforzi del difensore, stavano quasi per raggiungere la cima. Allora il povero calabrese, accortosi che aveva esaurito le munizioni e che la sua situazione era disperata, si ricordò di un singolare mezzo di difesa. Prese alcune arnie di api domestiche che erano poste su un palchetto e, correndo lungo il parapetto, scagliò i terribili insetti sugli assalitori. Costoro, punti a sangue e terrorizzati dall’inatteso e straordinario attacco, abbandonarono precipitosamente la scalata e si tuffarono nell’acqua per liberarsi dai loro crudeli nemici”. (Henry Swinburne, inglese 1743-1803, in “Travels in the Two Sicilies 1783-1785, riportato da “Le vie del Mondo: Calabria”, a cura di Gianni Guadalupi, 2000 Touring Editore, p. 11).

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