La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana

Marzo 2011, terza settimana: 13-19 marzo
1. Vangelo della domenica 13 marzo – Prima domenica di Quaresima – Anno A – Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.
2. Aspetti della vita – La preghiera.
3. Un incontro con S. Alfonso – La parca mensa del vescovo Alfonso.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  14-19 marzo.
5. Curiosità calabresi del passato = San Giuseppe a Tropea e dintorni. 

1. Vangelo della domenica –   Mt   4,1-11
Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Gesù viene presentato come il nuovo Adamo che, contrariamente al primo, resiste alla tentazione. Ma egli è anche il rappresentante del nuovo Israele che, contrariamente al popolo di Dio durante la traversata del deserto che durò quarant’anni, rimette radicalmente la sua vita nelle mani di Dio – mentre il popolo regolarmente rifiutava di essere condotto da Dio.
In ognuno dei tre tentativi di seduzione, si tratta della fiducia in Dio. Si dice, nel Deuteronomio (Dt 6,4): “Ascolta, Israele: Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze”. Significa esigere che Dio sia il solo ad essere amato da Israele, il solo di cui fidarsi. Ciò significa anche rinunciare alla propria potenza, a “diventare come Dio” (Genesi 3,5).
A tre riprese, Satana tenta Gesù a servirsi del suo potere: della sua facoltà di fare miracoli, della potenza della sua fede che pretenderebbe obbligare Dio, della dominazione del mondo sottomettendosi a Satana e al suo governo di violenza (v. 9). Gesù resiste perché Dio è nel cuore della sua esistenza, perché egli vive grazie alla sua parola, perché egli ha talmente fiducia in lui che non vuole attentare alla sua sovranità né alla sua libertà, perché egli sa di essere impegnato esclusivamente a servirlo.   (cf LaChiesa.it).

Il Vangelo racconta queste tre tentazioni che però riassumono tutto l’agire di satana, il quale mira ad allontanarci da Dio. La risposta di Gesù ha il suo vertice nell’affermazione: «Adorerai il Signore Dio tuo…». A questa conversione siamo invitati in questo tempo di grazia (Elide Siviero in “La Domenica”).

2. Aspetti della vita
La preghiera.
A differenza dell’invocazione, che è espressione di uno stato eccezionale di necessità, la preghiera è espressione muta, oltre che vocale, di uno stato quotidiano di bisogno. Un sostegno continuo alla nostra debolezza, più che una richiesta di aiuto contingente. Questa, almeno, è la concezione più diffusa, e già elevata, della preghiera. Ancora a un livello umano, ma non troppo umano, poiché nessuna richiesta che aiuti a superare, almeno grazie alla speranza, le innumerevoli esigenze della vita, è di troppo per chi è carico di affanno e di dolore. Perciò la candela accesa dinanzi all’immagine della Vergine o del Cristo in croce non è da meno del più puro slancio del mistico.
È bello desiderare giungere a quella che nella Chiesa d’Oriente viene chiamata “la preghiera di Gesù, o del cuore”, la dimensione contemplativa di “una vita nascosta nel Cristo”, la Preghiera del pellegrino russo, il vagabondo di Dio che attraversa i suoi giorni e le sue notti ripetendo all’infinito nel suo cuore la formula: «Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me»; o fare scivolare tra le dita i grani silenziosi di un rosario magari stando seduti al tavolo di una riunione di affari. – Ma poiché siamo di carne, la preghiera è anche della carne. (Ferruccio Parazzoli in Avvenire del 03/03/2010 )

3. Un incontro con S. Alfonso
La parca mensa del vescovo Alfonso.
Alessio Pollio, fratello laico redentorista e già domestico del Santo quando era vescovo, raccontò ai Processi il seguente episodio. “Mi ricordo che dovendo Monsignor Puoti, Arcivescovo di Amalfi, venire in Sant’Agata per consacrare la Chiesa Cattedrale,  il Servo di Dio Alfonso), chiamatosi il cuoco, gli ordinò che in quella congiuntura avesse fatto più cose dell’ordinario della sua tavola, prescrivendogli cose frugali ed ordinarie. In sentir ciò il cuoco con impazienza e sgarbo rispose: “Monsignore, questo mangiare che avete ordinato, lo farò fare allo sguattero della cucina”. Ripigliò il Servo di Dio con somma mansuetudine: “Tu che dici… Noi abbiamo avuto in Nocera altre Persone di più importanza e pure così sono state trattate…”. – Ed il cuoco, con maggior temerità. gli rispose: “Vossignoria Illustrissima gli può dare anche pancotto…” E senza dirgli altro gli voltò le spalle e borbottando se ne tornò in cucina. Il Servo di Dio, senza punto alterarsi, altro non disse se non che: “Ora vi ha pigliato la collera: vieni qua, vieni qua…” – Per questo fatto io ed altri, che stavamo presenti, ammirammo la grande moderazione del Servo di Dio. Ma poi il cuoco con l’intesa di Don Felice Vergella, suo segretario e maestro di Casa,  apparecchiò vivande più di quelle ordinate dal Servo di Dio. Egli non disse niente mentre ci erano forastieri, ma poi, chiamato detto don Felice, fece una lagnanza dicendoli: “La tavola dei Vescovi non è tavola de’ Regnanti”.  (dai Processi).

4. Vivere la settimana con la liturgia =  14-19 marzo – Prima settimana di Quaresima – Liturgia delle Ore: I settimana

14 marzo  (lunedì) – colore liturgico viola.
Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Le tue parole, Signore, sono spirito e vita. – Il giudizio finale sarà terribile non tanto per i cataclismi naturali, quanto per il bilancio della nostra vita che il Cristo ci farà fare: sotto il suo sguardo, che cosa saranno le nostre imprese più grandiose, se saranno state prive d’amore?
Letture bibliche alla Messa di oggi =   Levitico 19,1-2.11-18; Salmo 18,8-10.15; Matteo 25,31-46.
Santi di oggi =  Santa Matilde; B. Eva da Cornillion; B. Giacomo Cusmano.

15 marzo  (martedì) – colore liturgico viola.
Pensiero dalle letture bibliche di oggi =  Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce. – Una preghiera esaudita è una preghiera che ha toccato il cuore del Padre. Per giungere a questo, non c’è altro mezzo che fare nostre le parole rivelate dal Figlio, che solo conosce i segreti del Padre.
Letture bibliche alla Messa di oggi = Isaia 55, 10-11; Salmo 33,4-7.16-19; Matteo 6,7-15.
Santi di oggi =  San Zaccaria; Santa Luisa de Marillac.

16 marzo  (mercoledì) – colore liturgico viola.
Pensiero dalle letture bibliche di oggi =  Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto. – Gli uomini estranei all’alleanza non potranno che confermare, un giorno, la condanna di coloro che Dio aveva privilegiato. Solo un cambiamento interiore può salvarli.
Letture bibliche alla Messa di oggi = Genesi 3,1-10; Sa1mo 50,3-4.12-13.18-19; Luca 11,29-32.
Santi di oggi =  Santi Ilario e Taziano;
Sant’Eriberto; B. Giovanni Sordi.

17 marzo  (giovedì ) colore liturgico viola.
Oggi è festa nazionale per l’Unità d’Italia
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto. – Nella coscienza religiosa dell’uomo moderno, l’intervallo che separa la domanda dalla risposta che attendiamo si è notevolmente allungato. Tuttavia il nostro atteggiamento deve rimanere fiducioso nel Padre.
– Letture bibliche alla Messa di oggi =   Ester  4,17; Salmo 137,1-8; Matteo 7,7-12.
– Santi di oggi =  San Patrizio
; Santo Agricola; Santa Geltrude.

18 marzo  (venerdì) – colore liturgico viola.
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere? – Quando si passa dall’antica alla nuova alleanza, la libertà dell’uomo cresce, ma soltanto in funzione di un più grande amore. Per questo le esigenze della carità si fanno più forti. Senza di essa, il culto non può essere autentico.
– Letture bibliche alla Messa di oggi =  Ezechiele 18,21-28; Salmo 129,1-8; Matteo 5,20-26.
– Santi di oggi =  San Cirillo di Gerusalemme
; San Frediano.

19 marzo  (sabato) – Solennità di San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria  – colore liturgico bianco.
– Pensiero dalle letture bibliche di oggiIn eterno durerà la sua discendenza. – Giuseppe ha il compito di far entrare Gesù nella famiglia di Davide, oggetto delle promesse messianiche. In questa collaborazione si verifica il realismo dell’incarnazione.
– Letture bibliche alla Messa di oggi =  2Samuele 7,4-5a.12-14a.16; Salmo 88,2-5.27.29; Romani 4,13.16-18.22; Matteo 1,16.18-21.24a..
– Altri Santi di oggi  = B. Andrea Gallerani
.

5. Curiosità calabresi del passato
San Giuseppe a Tropea e dintorni

1. Preghiere

1. San Giuseppi, Vui siti lu Patri, / Virgini siti comu la Matri / E di li Santi Vui siti ‘u maggiuri, / Ca siti lu patri di nostru Signuri.
2. San Giuseppi benidittu, / Putentissimu abbucatu,/ Cu Gesù e cu Maria / Pruteggiti ‘st’anima mia / Già a lu fini di l’agunia,/ Quandu nesci di lu pettu, / San Giuseppi benedittu./ Paci sia e recula e morti,/ Dio ndi manda ‘a santa notti.
3. Putentissimu abbucatu,/ Cu’ Gesù e cu’ Maria / Pruteggiti st’anima mia, / Già allu fini di l’agunia, / Quandu nesci di lu pettu,
4. San Giuseppi benedittu./ Paci sia e recula e morti, / Dio ndi manda la santa notti. (Tropea)

2. Il pranzo di San Giuseppe
Il 19 marzo la Confraternita di S. Giuseppe, a mezzogiorno, sul ballatoio della porta secondaria della Parrocchia di S. Caterina, preparava una mensa, alla quale prendevano parte tre poveri, un vecchio, una donna e un bambino, simboleggianti la Sacra Famiglia. In questo giorno per gli artigiani il piatto di rito è la pasta coi ceci, oltre le tradizionali zeppole. (Giuseppe Chiapparo, in Etnografia di Tropea – Scritti demologici e storici, M.G.E. 2009, passi sparsi).

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