Cultura e Società

La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale

a cura di P. Salvatore Brugnano

Settembre 2010, prima settimana: 5-11 settembre 2010
1. Vangelo della domenica –  «Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
2. Aspetti della vita – L’economia.
3. Un insegnamento di S. Alfonso – L’abnegazione di sé per seguire Cristo.
4. La settimana con la liturgia = 4-11 settembre
5. Saggezza calabrese  = Breve preghiera al Signore.
 
1. Vangelo della domenica –    Lc 14,25-33
«Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
 
Voler essere discepoli del Cristo significa avere scelto e deciso di seguirlo, significa avere scelto Cristo come unico punto di riferimento della e nella nostra vita.
Lo seguiamo perché lo amiamo e perché abbiamo fondato su di lui, e solo su di lui, il nostro progetto di vita.
Vivremo, nonostante tutto, infedeltà ed errori quotidiani, ma non saranno questi a troncare la nostra sequela se sapremo accettarli e viverli come limite e quindi come parte della croce che ogni giorno ci è chiesto di portare. Una croce fatta di grandi e piccole sofferenze e miserie, ma è proprio l’adesione alla “nostra” croce la via per divenire e rimanere suoi discepoli.
La Chiesa, oggi e sempre, è costruita da chi ha il coraggio di affidarsi soltanto a Dio e seguire Gesù con totale abbandono e senza nessun compromesso.
Ed esser cristiani è portare la croce e avere come bene prezioso il Vangelo.
Portare la croce significa amare come lui ha fatto, affrontando la vita con la certezza che Lui è sempre li con me, dentro la vita che vivo.
Non posso dire che sono discepolo se non sono capace di donare a chi mi chiede.
Non posso dire che sono discepolo se mi attacco talmente ai miei beni da trovare solo in essi la mia serenità.
Non posso dire che sono discepolo se penso che alla fede solo come “ornamento” domenicale della mia esistenza.
Non posso dire che sono discepolo se non mi chiedo mai cosa dice il Vangelo in ogni situazione che sto vivendo, mentre magari sono più veloce a consultar oroscopi o quel che dicono gli altri e i giornali.
Allora, bi sogna avere il coraggio di affidarsi soltanto a Dio e seguire Gesù con totale abbandono e senza nessun compromesso.
 
 
2. Aspetti della vita
L’economia
Spero che non sia lontano il giorno in cui l’economia occuperà quel posto di ultima fila che le spetta, mentre nell’arena dei sentimenti e delle idee saranno protagonisti i nostri problemi reali: i problemi della vita, dei rapporti umani, del comportamento, della religione.

A scrivere questa considerazione realistica è nientemeno uno dei più originali e famosi economisti inglesi, John M. Keynes (1883-1946).. Un mio amico sociologo spesso ironizza sulla disciplina che insegna anagrammando la parola “sociologia” in “ciò lo so già”, svelandone una radicale debolezza e ovvietà. Lo stesso giudizio si è tentati talora di dare nei confronti di certe pagine scritte da teologi e da filosofi di taglio totalmente esoterico e oracolare: non di rado dietro quel fumo terroristico verbale ci sono idee abbastanza semplici e persino scontate che potevano essere dette in modo ben più trasparente e ugualmente rigoroso.
Il rischio dell’astrattezza è, comunque, in agguato dappertutto e non solo nell’economia, nella politica o nella filosofia. Spesso si parla a vanvera di cose che non si conoscono se non superficialmente. Ci si lascia ingannare da discorsi pomposi ma vacui; si convoca a ogni piè sospinto l'”esperto” (si pensi all’imperversare degli psicologi in certi dibattiti televisivi) per sentirsi dire ovvietà ma in modo altezzoso e sontuoso. Ritornare con più “realismo” – senza cadere nella brutalità semplificatoria – ai “problemi reali” della vita di ogni giorno e alle vere domande è, dunque, necessario e da esigere. (Mons. Gianfranco Ravasi).

3. Un insegnamento di S. Alfonso
L’abnegazione di sé per seguire Cristo
L’abnegazione di sé medesimo altro non è, secondo l’insegnamento dei maestri di spirito, che la virtù della mortificazione, la quale consiste nell’ordinare e moderare le passioni dell’animo, le cattive inclinazioni, e l’amor proprio disordinato. Così spiega s. Girolamo quelle parole di Gesù Cristo nostro Redentore: Chi vuole venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua.
Rinnega veramente sé stesso e porta la sua croce, colui che prima non era onesto e poi diventa onesto e casto; prima non era temperato e poi diventa molto astinente; prima era timido e debole e poi diventa forte e costante.
La mortificazione, dunque, spiana la strada a seguire Cristo, poiché se non si nega la propria volontà e non si mortificano le male inclinazioni ed appetiti si troveranno molti impedimenti a seguirlo. Dal che consegue, che la mortificazione non è solo fondamento alla perfezione, ma a tutta la vita cristiana, essendo questa la croce, che deve portar sulle sue spalle chi vuol seguitare le orme del divin Redentore. (cf. C. Berruti, Lo spirito di S. Alfonso M.de Liguori, cap.28, p.270)
 
4. La settimana con la liturgia =  6-11 settembre 2010 – Liturgia delle Ore: III settimana
 
6  settembre  (lunedì)Guidami, Signore, nella tua giustizia. – Operando un miracolo di guarigione in giorno di sabato, Gesù insegna che la legge di Dio non ha lo scopo di arginare il bene, ma di promuoverlo.
Letture di oggi =  1Cor 5,1-8; Sal 5,5-7.12; Lc 6,6-11.
Santi di oggi =  San Zaccaria profeta; San Magno.
 
7  settembre  (martedì) –  Il Signore ama il suo popolo. – Tra i discepoli solo “Dodici” sono scelti per un servizio speciale, quello di “Apostoli”. Attorno al loro nucleo, ecco riunirsi una “gran folla di discepoli” e anche una “gran moltitudine di gente”.
Letture di oggi  = 1Cor 6,1-11; Sal 149,1-6.9; Lc 6,12-19.
Santi di oggi =  San Grato di Aosta; San Giovanni da Lodi.
 
8  settembre  (mercoledì)Il Signore ha posto in te le sorgenti della vita. – L’origine davidica di Maria è dedotta da quella del “suo sposo”, tenuto conto che il “giusto” Giuseppe, “figlio di Davide”, avrebbe sposato una donna della sua stessa tribù.
Letture di oggi  =  Mi 5,1-4a Opp. Rm 8,28-30; Sal 12/13,4.6; Mt 1,1-16.18-23.
Santi di oggi =  Natività della Beata Vergine Maria. San Sergio I; Beato Federico Ozanam.
 
9 settembre  (giovedì) –  Guidami, Signore, per una via di eternità. – Solo essendo misericordiosi “come il Padre“ potremo dimostrare di esserne figli. Per evitare di non essere confusi con “i peccatori”, la nostra misericordia dovrebbe traboccare.
Letture di oggi =   1Cor 8,1b-7.11-13; Sal 138,1-3.13-14. 23-24; Lc 6,27-38.
Santi di oggi =  San Pietro Claver; San Giacinto; B. Giacomo D. Laval.
 
10 settembre  (venerdì) –  Quanto sono amabili le tue dimore, Signore. – I nostri difetti personali compromettono talmente il nostro campo visivo da farci vedere anche quello che non c’è. Abbiamo bisogno degli insegnamenti del Maestro divino.
Letture di oggi =  1Cor 9,16-19.22b-27; Sal 83,3-6.12; Lc 6,39-42.
Santi di oggi =  San Nicola da Tolentino; San Nemesio; Sant’Agabio.
 
11 settembre  (sabato) A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento. – La stabilità della nostra condotta morale dipende da un ascolto della parola di Dio tradotto in pratica. Il centro dell’equilibrio rimane il cuore.
Letture di oggi =   1Cor 10,14-22; Sal 115,12-13.17-18; Lc 6,43-49.
Santi di oggi =  Santi Proto e Giacinto; San Didimo.
 
5. Saggezza calabrese
Breve preghiera al Signore
 Signuri, chi siti petra calamita,
Chi io di vui mi sentu assai tiratu,
Sta pirzuna Vostra è tutta cumpita
E di divinu amuri eni affamata.
Gesù, quando ti viju ‘nta la spera,
Tutta l’anima mia si nci ristora.
Tu si’ lu Jesu e la speranza vera
E di l’anima mia forza e ristoru. (Tropea)
(cf Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea, Scritti demologici e storici, M.G.E. 2009, pag. 150).

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