Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Luglio 2013, quinta settimana: 28 luglio – agosto.
1. Vangelo della domenica 28 luglio – «Chiedete e vi sarà dato».
2. Aspetti della vita – Non dimenticare i migranti.
3. Le Opere di S. Alfonso = L’amore di Cristo ci spinge.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 29 luglio – 3 agosto 2013.
5. Santi calabresi del passato = Santa Veneranda, vergine e martire di Locri.
1. Vangelo della domenica – (Lc 11,1-13)
«Chiedete e vi sarà dato».
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
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Grazie alle letture bibliche, oggi la Chiesa ci insegna quello che significa la preghiera e come bisogna pregare. Il racconto dell’intercessione di Abramo in favore delle città depravate di Sodoma e Gomorra (Gen 18,20-32: 1a lettura) dimostra che i castighi di Dio non sono la conseguenza di una predestinazione irrevocabile. L’intercessione degli uomini che conoscono l’amore di Dio è capace di risvegliare la sua misericordia.
- San Luca ci riporta una serie di insegnamenti di Gesù su come bisogna pregare. Gesù invita innanzitutto a pregare, per qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura ad ognuno che tutte le preghiere sincere saranno esaudite: “Chiunque chiede ottiene; chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa”. Poi Gesù dice che un padre terreno dà solo buone cose ai suoi figli e non vuole ingannarli. Come potrebbe Dio, il migliore dei padri, mandarci qualcosa di cattivo quando noi suoi figli gli chiediamo il suo aiuto?
- La parabola dell’uomo che sollecita il suo amico è basata sulla regola del rilancio: se un amico terreno non è capace di mandare via colui che è venuto per pregarlo, anche se chiede il suo aiuto nelle peggiori circostanze, a maggior ragione Dio – che è il nostro migliore amico – esaudirà le nostre preghiere! Tanto più che noi per lui non siamo mai importuni.
Tutto questo trova la sua espressione più convincente nella preghiera che il Signore insegna ai suoi discepoli. Se abbiamo fatto nostra la preoccupazione di Dio: cioè che il suo nome sia conosciuto e riconosciuto e che il suo regno venga nel mondo, egli stesso farà sue le nostre preoccupazioni. La preghiera del Signore è il riassunto di tutto il Vangelo. Ed è per questo che è il fondamento e il cuore di tutta la preghiera umana. (da Chiesa.it)
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Signore Gesù, insegnaci a pregare! = «Padre, sia santificato il tuo nome,… dacci ogni giorno il pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati».
Uno dei discepoli chiede a Gesù che insegni a pregare (Vangelo). La colletta prega così: «Rivelaci, o Padre, il mistero della preghiera filiale di Cristo».
C’è una preghiera che dobbiamo imparare, che ci è consegnata come dono, che ci trasforma all’interno. Da soli non ne siamo capaci, Gesù ce la insegna: preghiera fiduciosa e perseverante di figli di Dio a lui affezionati, che lo riconoscono e lo invocano Padre, preghiera per diventare più figli, che diviene invocazione allo Spirito Santo. Sono passi da compiere per imparare da Gesù il senso e l’orientamento del nostro pregare: la ricerca di lui piuttosto che delle cose che ci possono stare a cuore, della sua volontà, del suo amore. Il “Padre nostro” non può ridursi ad una formula, deve diventare spirito e vita.
Alla scuola di Gesù scopriamo il mistero della preghiera. Dio ascolta la supplica di Mosè (I Lettura), perché risponde alla sua volontà che è perdono e salvezza. La fiducia nel mistero della preghiera ci fa crescere nell’esperienza del suo amore e «ci risuscita per la fede nella potenza di Dio» (II Lettura).
(Bartolomeo Stellino, liturgista., in La Domenica).
Una preghiera per restare vigili
Anche noi ti chiediamo, Signore, di insegnarci a pregare: fa’ che ogni nostra azione quotidiana diventi una preghiera di lode del tuo nome, di ringraziamento per i tuoi innumerevoli benefici, di domanda per le nostre necessità e per quelle dei nostri fratelli e di richiesta di perdono per le sgarberie commesse nei confronti di te e del nostro prossimo. (D. Mariano Grosso, osb).
2. Aspetti della vita
Non dimenticare i migranti
Comunicato CEMi (Commissione Episcopale per le Migrazioni) e Migrantes.
Nel suo primo viaggio Papa Francesco ha voluto raggiungere l’isola di Lampedusa per incontrare i fratelli immigrati e rifugiati. Abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini commoventi dell’incontro, ma soprattutto ci interpellano profondamente le sue parole. Al centro dell’omelia di Papa Francesco c’è una domanda che accompagna la storia biblica: “Dov’è tuo fratello?”. La domanda di Dio oggi è rivolta a noi, a tutti, per vincere l’indifferenza soprattutto di fronte al dramma di chi fugge dalla guerra, dalla fame, dalla persecuzione e trova la morte nel Mare nostrum, nel Mediterraneo, il mare che circonda Lampedusa, il confine tra l’Europa e l’Africa. Le parole del Papa invitano a vincere l’indifferenza di fronte al cammino drammatico di tanti nostri fratelli. Un’indifferenza che è globale e che chiede anzitutto ai cristiani – come già ricordava Giovanni Paolo II – “la globalizzazione della solidarietà”.
CEMi e Migrantes leggono nelle parole di Papa Francesco l’invito a educare le nostre comunità alla solidarietà verso i fratelli migranti; è il primo impegno concreto che nasce dalla visita del Papa a Lampedusa: un impegno declinato con il cammino della Chiesa italiana, impegnata in questo decennio a Educare alla vita buona del Vangelo. Non è possibile che le nostre comunità cristiane ignorino, dimentichino, trascurino l’impegno di incontro, ascolto, conoscenza delle persone migranti.
In questi ultimi decenni l’Italia da Paese di emigrazione è diventata anche Paese di immigrazione: 5 milioni di persone, di 200 nazionalità diverse, con esperienze religiose differenti hanno reso l’Italia un paese globale; come l’arrivo di 35 milioni di migranti in Europa l’hanno resa una ‘casa comune’ per molte persone e famiglie.
Questo nuovo volto differente dell’Italia e dell’Europa chiedono una rinnovata responsabilità sociale e politica, perché l’incontro tra persone non generi ingiustizie, discriminazioni, morte, ma una nuova storia di convivenza civile e di partecipazione responsabile alla vita sociale e politica.
CEMi e Migrantes invitano a non dimenticare nella stagione estiva – tempo anche di rinnovati sbarchi sulle coste italiane – l’appello di Papa Francesco a una nuova responsabilità verso i migranti.
3. Le Opere di S. Alfonso
1773 – L’amore di Cristo ci spinge.
Forse Gesù Cristo pretende troppo, volendo che ci diamo tutti a lui, dopo ch’egli ci ha dato tutto il sangue e la vita morendo per noi in croce? Udiamo quel che dice S. Francesco di Sales sulle citate parole: «Il saper noi che Gesù ci ha amati sino alla morte e morte di croce, non è questo un sentire i nostri cuori stringere per una violenza che tanto è più forte, quanto è più amabile?» E poi soggiunge: «Il mio Gesù si dà tutto a me, ed io mi do tutto a lui; io vivrò e morirò sopra il suo petto, né la morte né la vita da lui mai mi divideranno».
A questo fine è morto Gesù Cristo, scrive S. Paolo, acciocché ognuno di noi non viva più al mondo né a se stesso, ma solo a lui che tutto si è dato a noi. Chi vive al mondo cerca di piacere al mondo: chi vive a se stesso cerca a sé piacere: ma chi vive a Gesù Cristo non cerca che di piacere a Gesù Cristo, e non teme che di dargli disgusto: non gode che in vederlo amato e non si affligge che in vederlo disprezzato. Questo è vivere a Gesù Cristo e questo egli pretende da ciascuno di noi. Replico, forse pretende troppo dopo che per ognuno di noi ha dato il sangue e la vita?
Oh Dio, e perché abbiamo da impiegare i nostri affetti in amar le creature, i parenti, gli amici, i potenti del mondo, che per noi non han sofferti né flagelli, né spine, né chiodi, ne han data una goccia di sangue per noi, e non un Dio che per nostro amore è sceso dal cielo in terra, si è fatt’uomo, ha sparso tutto il sangue per noi a forza di tormenti, e finalmente è morto di dolore sovra d’un legno per tirarsi i nostri cuori? ed inoltre per unirsi maggiormente con noi si è lasciato, dopo la sua morte, sugli altari dove si fa una cosa con noi per farci intendere l’ardente amor che ci porta? E S. Francesco di Sales soggiunge, parlando della santa comunione: “In niun’altra azione può considerarsi il Salvatore né più tenero né più amoroso che in questa in cui si annichila, per così dire, e si riduce in cibo per unirsi al cuore de’ suoi fedeli.».
(da Forza che ha la Passione di Gesù Cristo per accendere il divino amore in ogni cuore)
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4. Vivere la settimana con la liturgia = XVII Settimana del Tempo Ordinario
(29 luglio-3 agosto) – Liturgia delle Ore: I Settimana.
29 luglio (lunedì) – Colore liturgico bianco
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi – Gustate e vedete com’è buono il Signore. – La sorella di Maria e di Lazzaro è per noi il modello di una fede incrollabile nel Maestro divino.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Gv 4,7-16; Sal 33,2-11; Gv 11,19-27.
- – Santi di oggi = Santa Marta, San Felice; San Lupo; Sant’Olaf.
30 luglio (martedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Misericordioso e pietoso è il Signore. – Mondo e figli del Regno, diavolo e figli del maligno, angeli e fine del mondo: mediante i personaggi e i luoghi della sua parabola, Gesù descrive la nostra condizione presente e futura.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Es 33,7-11; 34,5-9.28; Sal 102,6-13; Mt 13,36-43.
- – Santi di oggi = San Pietro Crisologo.
31 luglio (mercoledì) – Colore liturgico bianco
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Tu sei santo, Signore, nostro Dio. – L’amicizia col Signore è preziosa, perciò va cercata come un tesoro nascosto o delle perle rare.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Es 34,29-35; Sal 98,5-9; Mt 13,44-46.
- – Santi di oggi = Sant’Ignazio di Loyola, sacerdote. San Fabio; San Calimero.
1 agosto (giovedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! Far comprendere il senso delle parole del Signore: ecco il compito di ogni predicatore, di ogni catechista e di ogni cristiano.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Es 40,16-21.34-38; Sal 83,3-6.8.11; Mt 13,47-53.
- – Santi di oggi = Sant’Alfonso Maria de Liguori, vescovo e dottore. B. Pietro Favre; B. Giustino Russolillo.
2 agosto (venerdì) – Colore liturgico verde – Primo Venerdì
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Esultate in Dio, nostra forza. – Gesù non è soltanto il figlio del carpentiere di Nazaret, bensì il Profeta, che incarna nella sua persona la sapienza e le meraviglie di Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Lv 23,1.4-11.15-16.27.34b-37; Sal 80,3-6b.11ab; Mt 13,54-58
- – Santi di oggi = Sant’Eusebio di Vercelli; San Pier Giuliano Eymard.
3 agosto luglio (sabato) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. – Il Battista è ucciso per aver sostenuto, davanti ad Erode ed al suo comportamento matrimoniale immorale con la cognata, il giusto modo di operare.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Lv 25,1.8-17; Sal 66,2-3.5.7-8; Mt 14,1-12.
- – Santi di oggi = Sant’Asprenato; Sant’Eufronio; Beato Agostino Katozic.
5. Santi calabresi del passato o venerati in Calabria
Santa Veneranda, vergine e martire di Locri (26 luglio)
Nacque presso Locri da Agatone e Polita che le diedero il nome di Veneranda poiché nacque di venerdì santo. Venne educata nello studio delle Sacre Scritture e nella vita di pietà. Per aumentare la sua fede, si recò a Roma per venerare le tombe degli apostoli Pietro e Paolo, tornando con maggiore zelo.
Nei primi secoli, il cristianesimo fu brutalmente contrastato e perseguitato; molti cristiani pur di non rinnegare Cristo offrirono la loro vita, morendo santamente. Nelle mani dei persecutori cadde anche Veneranda, la quale, trovandosi in Gallia da alcuni parenti, per la sua fede venne arrestata. Sottoposta ad un interrogatorio, rimanendo salda nella sua decisione di non abiurare, venne flagellata crudelmente con nerbi di bue; sul suo capo fu collocata una grossa pietra, ma prodigiosamente rimase illesa.
Alcuni pagani presenti al miracolo si convertirono istantaneamente, provocando infinito odio in Asclepiade, prefetto di Gallia. Per battezzare i nuovi cristiani ci voleva l’acqua: Veneranda prega ed ecco che una nuvola dal cielo libera acqua sufficiente per battezzare gli ex pagani. Questo miracolo decretò però la morte della giovane. Il prefetto ordina di inserirla in una caldaia di olio bollente, dalla quale Veneranda esce illesa. Asclepiade, avvicinatosi per constatare il prodigio, viene accecato da una goccia di olio. La santa, impietosita, lo guarisce e addirittura lo converte! Ottenuta la libertà, poté continuare il suo apostolato.
Ma il destino era segnato: nell’anno 163 per ordine dell’imperatore Antonino subisce il taglio delle mammelle e, ultimo supplizio, la decapitazione.
Il culto di santa Veneranda oltre che a Locri e Gerace, di cui è patrona, è diffuso anche a Sezze Romano, Acireale, Crotone, Ascoli Piceno, Lecce, Pavigliana.
A Gioiosa Ionica, la seconda campana della parrocchia di santa Caterina si chiama Veneranda.
A Gerace, nel borgo Maggiore, rione Ripa, vi è la casa natale di santa Veneranda, la cui festa si celebra nella diocesi di Locri – Gerace il 28 luglio; nel Calendario Universale della Chiesa il 14 novembre ed in quello della Chiesa greco – bizantina il 26 luglio.
(da Calabriaecclesia2000.it).