Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Luglio 2012, quarta settimana: 22-28 luglio.
1. Vangelo della domenica 22 luglio – Erano come pecore che non hanno pastore.
2. Aspetti della vita – Oltre l’attimo.
3. Un incontro con S. Alfonso – Un Santo obbediente.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 23-28 luglio 2012.
5. Curiosità calabresi del passato = Il ballo dei Giganti.
1. Vangelo della domenica – (Mc 6,30-34)
Erano come pecore che non hanno pastore.
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
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Oggi al centro della parola che la liturgia ci porta c’è il fatto che Dio ha concretizzato le sue promesse in Gesù di Nazaret: attraverso il suo Salvatore egli veglia sul suo popolo. Il Vangelo descrive la “piccola” gente di Galilea che si affolla al seguito di Gesù come una comunità di uomini sfiniti di cui nessuno si occupa. Essi hanno sentito che Gesù si preoccupa sinceramente di loro, e che ha il potere di venire loro veramente in aiuto. È ciò che fa, portando l’indispensabile salvezza a tutti quelli che si rivolgono a lui fiduciosi, nella loro disgrazia sia fisica che sociale o spirituale.
La Chiesa non cerca oggi di distrarci con delle belle storie che parlano dei tempi passati. Attira la nostra attenzione sul fatto che Gesù Cristo risuscitato continua ad agire come il Salvatore di Dio. Egli può e vuole aiutarci nella nostra disgrazia. Compatisce le nostre preoccupazioni. Nella nostra miseria possiamo rivolgerci a lui. Egli ci consolerà, ci darà la forza, ci esaudirà. È lui che ci fa trovare le vie per uscire dalla disgrazia, che ci mette accanto delle persone che ci aiutino. E soprattutto, Gesù Cristo conosce l’ultima e la peggiore delle nostre miserie: la nostra ricerca di una salvezza duratura e felice, che sia per noi o per tutti quelli che amiamo, dei quali ci preoccupiamo, e che abitano con noi questo mondo. (La Chiesa.it).
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Il Buon Pastore ci guida alle sorgenti della gioia – Gesù si commuove per la folla che gli corre incontro «come pecore senza pastore» e si mette «a insegnare loro molte cose». Che cosa insegna? Un messaggio nuovo, che tocca la vita in profondità, che dona un tesoro nuovo a tutta l’esistenza.
Un messaggio che ricarica nello spirito, che dà vigore alla stanchezza, che si accoglie in disparte.
Gesù si rivela profeta e pastore nel silenzio, nella calma, nella contemplazione. Gesù dissipa le false raffigurazioni dei pastori di popoli come venivano chiamati i re del regno di Giuda. Il profeta Geremia (I Lettura) denuncia i pastori che «fanno perire e disperdono il gregge del mio popolo» e promette alla casa di Davide un germoglio giusto, chiamato Signore- nostra-giustizia.
Nel brano della lettera agli Efesini (II Lettura) Paolo proclama che in Cristo anche i lontani diventano vicini, perché è lui la nostra pace, colui che crea unità, che riunisce il popolo nuovo, riconciliato, che nella pace si rende presente nella parola e nel pane di vita (colletta).
Radunati e guidati da Gesù buon pastore, nell’ascolto delle molte cose che lui ci insegna, camminiamo verso sorgenti di gioia eterna. (Bartolomeo Stellino, liturgista in “La Domenica”).
2. Aspetti della vita: Oltre l’attimo.
«La mia pena è durare oltre quest’attimo».
Verso memorabile del grande Mario Luzi: quante volte, inavvertitamente, ognuno di noi ha vissuto una simile sensazione, subito svanita? Svanita appunto in quanto percepita come sensazione, cioè al puro livello dei sensi: che non ingannano, al contrario di quanto recita il luogo comune, poiché colgono perfettamente il lampo, o il buio che ci colpisce. Ma non ingannano a patto che non si chieda loro ciò a cui non sono deputati: fare memoria, fare conoscenza.
I sensi illudono se si interpreta il loro responso come un verdetto durevole. Quando invece la loro percezione deve passare a un’altra sfera dell’essere, che fissa, ferma, ricorda, rende memorabile. Qualcosa che accadde e andò perduto.
I poeti sono al mondo per questo, rendere memorabile ciò che tanti uomini hanno appercepito, e poi smarrito, come un brivido o un sogno.
Quante volte l’esistenza quotidiana si illumina improvvisamente, gratuitamente, imprevedibilmente, di fronte a un volto visto in una certa piega o posizione, un sorriso o un velo di pianto trattenuto, tra la folla, in metropolitana o al supermercato? Poi, spingendo il carrello, rispondendo al cellulare, quella visione di comunione col mondo svanisce, come il ricordo di un tramonto o una luce sul mare. Pena, durare oltre quell’attimo. Ma qualcuno lo riporta al tuo presente, qui, ora. (Roberto Mussapi in Avvenire del 14/07/2012)
Una preghiera per restare vigili
Signore, abbiamo bisogno di un luogo deserto per poter ritrovare noi stessi. Il raccoglimento è una necessità perché sappiamo che nel silenzio fecondo rinnoveremo la nostra comunione con Te.
Dalla compassione per la folla, desiderosa della tua Parola, impariamo “molte cose”: sei il nostro Pastore, in te confidiamo, rendici più accoglienti e solleciti verso i fratelli (Lucia Giallorenzo).
3. Un incontro con S. Alfonso – Un Santo obbediente
Alcuni episodi
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S. Alfonso negli ultimi anni della sua vita non poteva più leggere, ma godeva ascoltare la lezione spirituale che gli si faceva da qualche sacerdote. Un giorno era indisposto più del solito; il prefetto degli infermi stimò che l’applicazione della mente alla lettura gli avrebbe cagionato maggior male anche perché essendo anche alquanto sordo, ciò lo avrebbe costretto a star più attento a ciò che si leggeva. Con una certa ripugnanza, ma con coraggio disse al Santo: «Padre, voi state male, il sentir leggere vi fa danno, non lo fate». Queste parole gli fecero subito chinare la testa alla ubbidienza.
- Essendo una volta infermo, S. Alfonso voleva predicare sul Sacro Cuore di Gesù, perché oc-correva la festività di Lui, ed egli lo desiderava ar-dentemente. Il medico glielo proibì poiché si sarebbe esposto al pericolo di peggior male. Il Santo desistette dal suo proposito ed essendosi a lui presentato il P. Cipriano da Napoli a prendere la benedizione di lui per compiere tale incarico fece con esso una dolce lagnanza perché non poteva soddisfare alla propria devozione, avendolo proibito l’ubbidienza.
- S. Alfonso fu sempre obbediente, ma questa sua ubbidienza divenne eroica specialmente quando il Signore si compiacque purificarlo con la durissima prova della tentazioni e degli scrupoli. In questi casi il solo nome di “obbedienza” lo quietava e fratello Alessio, il quale conosceva l’ubbidienza di lui ai propri direttori, era solito chiamarli quando lo vedeva agitato per qualche scrupolo che gli era sopravvenuto. Il Santo medesimo nelle sue ansietà di spirito lo mandava prontamente a domandare qualche permesso al P. Villani o al P. Mazzini o ad altro dei suoi Congregati, e ciò anche nelle ore più tarde della notte, trovando allora solo nell’ubbidienza la pace del suo spirito.
4. Vivere la settimana con la liturgia = XVI Settimana Tempo Ordinario
23-28 luglio – Liturgia delle Ore: IV settimana.
23 luglio (lunedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Benedirò il Signore in ogni tempo. – Vite e tralcio: una strutturale esistenza l’uno dentro l’altra. È questo il tipo di relazione tra Gesù e il credente che ascolta la Parola, si nutre della stessa vita divina e porta i frutti dello Spirito.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = . Gal 2,19-20; Sal 33,2-11; Gv 15,1-8.
- – Santi di oggi = Santa Brigida, patrona d’Europa. San Giovanni Cassiano.
24 luglio (martedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Mostraci, Signore, la tua misericordia. – Fare la volontà di Dio Padre, cioè ascoltare e mettere in pratica la Parola che è Gesù. Solo così stringeremo rapporti più profondi di quelli derivanti dai soli vincoli di sangue.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Mi 7,14-15.18-20; Sal 84,2-3.5-8; Mt 12,46-50.
- – Santi di oggi = San Charbel Makluf; Santa Cristina di Bolsena; Sant’Eufrasia.
25 luglio (mercoledì) – Colore liturgico rosso.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.- Chiamato da Gesù insieme col fratello maggiore, Giacomo dà al Maestro l’occasione per definire il potere nella comunità: chi vuol essere grande o importante, lo sarà soltanto nel porsi meglio al servizio degli altri.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 2Cor 4,7-15; Sal 125,1-6; Mt 20,20-28.
- – Santi di oggi = San Giacomo, apostolo. San Cristoforo; Santa Valentina.
26 luglio (giovedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre. – Genitori di Maria Vergine secondo un vangelo apocrifo, Anna e Gioacchino sono nella linea dei giusti e dei profeti antichi, i quali hanno desiderato e ottenuto di vedere, nella loro discendenza umana, Colui che oggi ci parla e ci fa felici, Gesù.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Sir 44,1.10-15; Sal 131,11.13-14.17-18; Mt 13,16-17.
- – Santi di oggi = Santi Gioacchino e Anna, genitori della B.V. Maria. Memoria. Beato Tito Brandsma.
27 luglio (venerdì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge. – Ecco le fasi interiori ed esteriori richieste per accogliere la Parola del Regno: ascoltare, farla propria con gioia, mettere in secondo piano le preoccupazioni e gli affanni, comprenderla, metterla a frutto e moltiplicarla.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Ger 3,14-17; Cant. Ger 31,10-13; Mt 13,18-23.
- – Santi di oggi = San Simeone; San Pantaleone; San Celestino I; Beato Raimondo Palmerio.
28 luglio (sabato) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! – Due semine diverse: buon grano e zizzania; due differenti agricoltori: un uomo buono e il suo nemico. Bisogna che crescano insieme fino alla mietitura, affinché si decida di accogliere con docilità la buona Parola piantata nel Battesimo.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Ger 7,1-11; Sal 83,3-6.11; Mt 13,24-30.
- – Santi di oggi = Santi Nazario e Celso; San Pietro Poveda Castroverde.
5. Curiosità calabresi del passato
Il Ballo dei Giganti – La leggenda di Mata e Grifone
In mnolti paesi della Calabria le feste popolari vengono allietate dal ballo dei Giganti: enormi figure scolpite nella cartapesta e indossati con maestria da persone che “le ballano” al ritmo incalzante di tamburi.
Ecco la leggenda
«A metà, tra storia e realtà, viene narrata una leggenda che trova salde radici nel fluire semplice del tempo, diventando tradizione delle nostre terre.
Sin dai tempi più antichi , la Calabria tesse una delle tradizioni popolari più ambite e spesso studiate da ricercatori e antropologi. Tra i tessuti della storia calabra, troviamo infatti radicata in moltissimi e diversi centri della regione , la tradizione dei “Giganti”.
Tradizione vuole, che a Messina, centro di terra sicula, viveva una bella ragazza di buona famiglia, piena di virtù e di fede cristiana, di nome Marta (in dialetto Mata). Accadde, che un gigante moro di nome Ibn-Hammar, sbarcò a Messina con i suoi uomini e senza ritegno incominciò a depredare la città.
Il gigante vista la bellezza di Mata, la chiese in sposa alla sua famiglia, dalla quale però ebbe un rifiuto. Così divenne sempre più furioso e crudele. Marta solo pregando , cercava di resistere alla tentazione. Successivamente il re moro, si converti al cristianesimo e il suo nome si trasformò in Grifo, che per la sua enorme statura venne chiamato Grifone.
Incominciò così a vivere secondo le leggi cristiane. Infine, Marta se ne innamorò. Così Grifone, volle festeggiare il coronamento del loro amore con un grande ballo.
La storia invece, lascia la propria impronta , affermando che in realtà il ballo dei giganti sembra avere origini aragonesi.
(dal sito www.eccellenzecalabresi.it)