Rubrica religiosa settimanale
a cura di P. Salvatore Brugnano
Febbraio 2010, terza settimana: 14-20 febbraio
1. Vangelo della domenica – «Beati voi, poveri… Ma guai a voi, ricchi».
2. Aspetti della vita – Quaresima: occasione per un viaggio dentro di noi
3. Un insegnamento sulla Quaresima – Le pratiche penitenziali
4. La settimana con la liturgia (14-20 febbraio)
5. Saggezza calabrese – Sul comportamento morale
1. Vangelo della domenica – Luca 6,17.20-26
«Beati voi, poveri… Ma guai a voi, ricchi».
In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete,
perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Ma come? Gesù dichiara felice chi soffre? Chi è bastonato dalla vita? Gesù conferma l’opinione che molti (anche cattolici) hanno che la vita è solo dolore e forse… un giorno riceveremo un premio? No. Gesù non loda la condizione di fatica, dice che quella condizione può spalancare ad un’altra verità.
I perdenti, quelli che scelgono di essere semplici, cioè poveri in spirito, quelli che scelgono di essere miti in un mondo di squali, quelli che non si arrendono all’ingiustizia cronica, quelli che giudicano tenendo conto del cuore di Dio e non della miseria degli uomini, quelli che fuggono la doppiezza, quelli che, pacificati, costruiscono la pace a costo di pagare di persona, quelli che, incontrato Dio, non mollano, sono coloro che fanno esperienza di Dio.
Proprio perché il Dio di Gesù è mite, e pacificatore e misericordioso e paga di persona e sa piangere, coloro che gli assomigliano ne fanno esperienza.
Fare esperienza di Dio è la vera beatitudine. La beatitudine è fare esperienza dell’Assoluto di Dio, del Dio di Gesù, e con lui condividere il sogno di una vita vera, ad ogni costo. (Paolo Curtaz)
2. Aspetti della vita
Quaresima: occasione per un viaggio dentro di noi
«Il più grande esploratore non compie viaggi così lunghi come chi discende nel profondo del proprio cuore». Parole di Julien Green, autore francese vissuto per quasi l’intero arco del ‘900. La Quaresima che stiamo per cominciare, non è il tempo dell’esame di coscienza? Eppure, storditi dalle cose e dagli impegni, non riusciamo mai a ritagliare un’oasi nelle ore del giorno e della notte per esplorare il nostro cuore.
Per le vacanze alcuni programmano viaggi faticosi in angoli sperduti del nostro pianeta, pronti a correre rischi. Essi non sanno che l’esplorazione più ardua e più profonda è quella del mistero della loro anima. Certo, questo itinerario dello spirito può riservare sorprese amare ed è forse per questo che cerchiamo di correre fuori di noi stessi. Scriveva, infatti, un grande pensatore caro a Green, Blaise Pascal, nei suoi “Pensieri”: “Come è insondabile il cuore dell’uomo e pieno di lordure!” . Eppure è solo attraverso questa scoperta di sé che può rinascere la forza di lottare e di sperare. “Dal profondo a te grido, o Signore”, canta il salmista. Da questa profondità si guarda verso l’alto e si attende che Dio si affacci per prenderci per mano e sollevarci a sé. (Mons. Gianfranco Ravasi).
3. Un insegnamento sulla Quaresima
Le pratiche penitenziali
Le pratiche penitenziali sono molto care alla grande tradizione biblica, cristiana e patristica della Chiesa e formano quasi una palestra spirituale per realizzare una conversione che raggiunga tutto il nostro essere (mente volontà, cuore) secondo l’invito di san Paolo: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,2). Tra esse vi sono il digiuno, la preghiera, l’elemosina, il silenzio, il perdono e racchiudono saggezza secolare ed esperienze di vita collaudate.
Scrive un Padre della Chiesa: «Tre cose rientrano nelle pratiche religiose: la preghiera, il digiuno e l’elemosina. Infatti, con la preghiera si cerca di rendere propizio Dio; con il digiuno si estingue la concupiscenza della carne; con le elemosine si redimono i peccati; e simultaneamente in tutto ciò viene rinnovata in noi l’immagine di Dio…
Questa triplice pratica ha in sé gli effetti di tutte le virtù. E’ essa che fa giungere all’ immagine e somiglianza di Dio e rende inseparabili dallo Spirito santo. Con le preghiere resta integra la fede,
con i digiuni la vita si conserva innocente, con le elemosine diventa benigna la mente. (San Leone Magno, Sermone 12, 4)
4. La settimana con la liturgia
15 febbraio (lun) – Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza. – La fede permette di “toccare” il Cristo. Se il contatto col corpo di Gesù guarisce i malati, ciò avviene perché la fede li mette in contatto con lui, aprendoli all’azione del suo Spirito.
Letture di oggi = 1Re 8,1-7.9-13; Sal 131,6-10; Mc 6,53-56.
Santi di oggi = San Claudio de La Colombière.
16 febbraio (mar) – Quanto sono amabili, Signore, le tue dimore! – Gli uomini talvolta preferiscono un culto fatto di riti esteriori, simili alle pratiche tradizionali dei tempi di Gesù. Cristo denuncia queste false religiosità.
Letture di oggi = 1Re 8,22-23.27-30; Sal 83,3-5.10-11; Mc 7,1-13.
Santi di oggi = Santa Giuliana; Beato Giuseppe Allamano.
17 febbraio (mer) Mercoledì delle Ceneri. – Perdonaci, Signore: abbiamo peccato. – Inizia il tempo di Quaresima. La sua meta è Pasqua. È un tempo di penitenza, cioè di conversione, lotta allo spirito del male.
Letture di oggi = Gl 2,12-18; Sal 50,3-4.5-6a.12-13.14.17; 2Cor 5,20 – 6,2; Mt 6,1-6.16-18.
Santi di oggi = Santi Sette Fondatori dell’Ordine dei.Servi di Maria.
18 febbraio (gio) – Beato chi spera nel Signore. – Se non vuoi andare in rovina, ma salvare la tua vita, devi seguire Gesù a qualunque costo. Questa “sequela” comporta non solo l’abbandono dei sentieri percorsi dal mondo, ma anche il carico del peso quotidiano della croce.
Letture di oggi = Dt 30,15-20; Sal 1,1-4.6; Lc 9,22-25.
Santi di oggi = Sant’Elladio di Toledo; B. Geltrude Comensoli.
18 febbraio (ven) – Tu gradisci, Signore, il cuore penitente. – La “sequela” di Gesù è certo impegnativa e faticosa, ma non deve essere assolutamente equiparata ad un accompagnamento funebre. Il “lutto” non si addice a coloro che sono consapevoli di aver con sé lo sposo, Cristo.
Letture di oggi = Is 58,1-9a; Sal 50,3-6a.18-19; Mt 9,14-15.
Santi di oggi = Beato Corrado Confalonieri; San Mansueto di Milano.
20 febbraio (sab) – Insegnaci, Signore, la tua via. – Matteo ha compreso che il “Seguimi” ordinatogli da Gesù non era per un destino di tristezza, pur dovendo abbandonare ogni cosa. Egli imbandisce un gran convito in casa sua, corrispondente a un pranzo di nozze.
Letture di oggi = Is 58,9b-14; Sal 85,1-6; Lc 5,27-32.
Santi di oggi = Sant’Eleuterio; Beata Giacinta Marto.
5. Saggezza calabrese
Sul comportamento morale
Quale tipo di Dio “sente e vive” il popolo calabrese? Dai seguenti proverbi si nota sorprendentemente che il suo Dio è un Dio buono e provvidente; che, se anche castiga, apre sempre una via di uscita; un Dio che vede tutto e tutti, anche chi fa il male; un Dio che è esigente, che non ama il fannullone e sa valorizzare anche gli ultimi.
Quandu sputi ‘ncelu, ‘nfaccia ti veni
La famiglia ppe nua resta ‘na Ghiesa: – li santi li volimu rispettati, – chi ce trasa, cacciasse lu cappellu: – poveri, sdinninguati, ma onorati
Amici ed amure, li canusci a lu dulure
Quand’avi mu si mori, ha mu si mori cu tutti i sacramenti!
Fa’ chiju chi ‘u previti dici e non chiju chi ‘u previti faci.
Dio ndi criau bucati pe no mu morimu crepati!
Santu Nicola provvidi prima a chiji di dintra e poi a chiji di fora.
A medicu, cunfessuri ed abbucatu – nenti ha mu si teni ammucciatu.
Nci voli ‘a pacienza di li santi – mu si passa ‘a hjumara senza ponti.
Santi ‘nt’ a chiesia e diavuli ‘nt’ a casa.