Rubriche

La bisaccia del pellegrino 29-2012

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana

 

Luglio 2012, terza settimana: 15-21 luglio.

1. Vangelo della domenica 15 luglio –    «Mandati per annunciare il vangelo».
2. Aspetti della vita  – Il SS. Redentore.
3. Un incontro con S. Alfonso –  S. Alfonso e l’approvazione dell’Istituto Redentorista.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  16-21 luglio 2012.
5. Curiosità calabresi del passato  =  Il SS. Redentore di Montalto in Calabria. 

1. Vangelo della domenica –  (Mc 6,7-13)
Mandati per annunciare il vangelo.

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

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Per mezzo dei suoi messaggeri, Dio ha preparato l’umanità, nel corso di una lunga storia, alla venuta di suo Figlio e alla rivelazione della salvezza da lui portata. Partendo dal popolo di Israele, il suo amore redentore doveva estendersi a tutti gli uomini. È il motivo per cui Gesù ha chiamato i Dodici a formare il nucleo del popolo definitivo di Dio e li ha fatti suoi collaboratori. Sono stati incaricati di vincere il potere del male, di guarire e di salvare gli uomini che avessero creduto al loro messaggio.
Solo una piccola parte del popolo di Israele ha creduto in Gesù e in quelli che egli ha mandato. Dopo la sua risurrezione, Gesù ha di nuovo mandato i suo discepoli e accresciuto la loro missione e i loro poteri. Da allora gli inviati di Dio si recano presso tutti i popoli per offrire agli uomini il perdono di Dio e la vita nuova.
Ma non vi è che una piccola parte dell’umanità che ha sentito l’offerta divina e ha trovato la fede nell’amore di Dio e nella sua salvezza. Oggi che sono state smascherate le ideologie moderne del razionalismo e del nazionalismo, del fascismo e del socialismo, che si sono rivelate false dottrine di salvezza, si è operata una nuova apertura per il Vangelo presso molti popoli e molti uomini. E noi cristiani siamo tenuti, in modo nuovo, a portare la nostra testimonianza al nostro prossimo: per mezzo della nostra preghiera e del nostro impegno personale. Da questa testimonianza dipende non solo l’avvenire dell’umanità, ma anche quello della comunità ecclesiale ed il destino di ogni cristiano. (La Chiesa.it). 

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Chiamati e mandati per annunciare il vangelo – Il passo evangelico di questa domenica convoca la comunità cristiana e ciascuno di noi perché, colmi dello Spirito di Cristo, lo annunciamo con la fede e con le opere.
La liturgia presenta l’esperienza del profeta Amos, pastore vissuto nel regno di Giuda 750 anni prima di Cristo. La sua difficile vicenda anticipa le difficoltà che avranno in ogni tempo i discepoli del Signore. Ma, nonostante tutto, il regno di Dio deve avanzare, il disegno è di ricapitolare in Cristo tutte le cose.
San Paolo nella lettera agli Efesini scrive un meraviglioso inno di benedizione a Dio perché in Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità. Celebrando l’Eucaristia di questa domenica ci riproponiamo  di rivelare al mondo il mistero dell’amore di Dio e la vera dignità dell’uomo, perseverando nonostante la debolezza dei nostri mezzi, nonostante il rischio di essere rifiutati, inascoltati. Il nostro sostegno è lo Spirito che è caparra della nostra eredità.
(Bartolomeo Stellino, liturgista in “La Domenica”). 

 

 2. Aspetti della vita: Il SS. Redentore.
Solennità per i Missionari Redentoristi.
L’Istituto dei Missionari fondati da S. Alfonso nel 1732 fu approvato dal Papa Benedetto XIV il 25 febbraio 1749 ricevendo la denominazione definitiva: Missionari del Santissimo Redentore : da qui “Missionari Redentoristi”.
– La solennità del SS. Redentore cade la terza domenica di luglio, e quest’anno 2012, il 15 luglio.
– Questa solennità si tinge di attraente folclore a Venezia ed in altre località, ma qui si offrono alcuni spunti teologici: “Ci hai riscattati, Signore, per Dio con il tuo sangue da ogni tribù, lingua, popolo e nazione e ci hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti. (Ap 5, 9-10)” – Ci hai riscattati, Signore, per Dio con il tuo sangue da ogni tribù, lingua, popolo e nazione e ci hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti (Ap 5, 9-10).
– “O Dio, che hai costituito il tuo Unigenito Redentore del mondo, e per mezzo di lui, sconfitta la morte, ci hai misericordiosamente rigenerati alla vita, fa’ che ricordando questi benefici, siamo sempre uniti a te nell’amore e godiamo eternamente i frutti della tua redenzione”.

Gesù è il Redentore promesso nell’antica Alleanza, e Dio l’ha consacrato e mandato per risollevare l’uomo dalla sua caduta. Apparso nella nostra carne mortale, e offrendosi come vittima di espiazione, con la sua morte e risurrezione ha portato la salvezza a tutte le genti. Grande è la redenzione dall’antica schiavitù, la remissione dei peccati; in lui la verità, la luce, la vita; in lui abbiamo la speranza di conseguire la completa libertà dei figli.

Una preghiera per restare vigili
Il Signore non insegnava solo nelle città, ma anche nei villaggi, affinché imparassimo a non disprezzare le cose piccole; a non ricercare solo le grandi città, ma a seminare la parola di Dio anche nei piccoli agglomerati…
Proibisce ai discepoli di prendere con sé la borsa, il denaro e il pane, per insegnare loro il distacco dalle ricchezze, affinché coloro che li vedevano fossero bene impressionati dal loro distacco dai beni terreni, dimostrando di non possedere nulla.
(Teofilatto di Bulgaria, Commento a Marc, a cura di Luigi Gambero)

 

3. Un incontro con S. Alfonso
S. Alfonso e l’approvazione dell’Istituto Redentorista
S. Alfonso nel febbraio 1749 aveva mandato a Roma il P. Andrea Villani per ottenere dalla Santa Sede l’approvazione del suo Istituto, nato nel 1732 col nome “Missionari del SS. Salvatore”. E tutti erano in attesa della risposta.
A Ciorani (SA), dove si bruciava per l’ansia di notizie sulla seduta cardinalizia, annunziata da Villani per sabato 25, “i momenti sembravano secoli ad ognuno ”, testimonia il P. Antonio Tannoia, che era presente.
Il corriere finalmente portò una lettera con l’indirizzo di mano del Villani e S. Alfonso, commosso, dicendo sicuramente il suo amen interiore, l’aprì lentamente. Le parole iniziali gli saltarono subito agli occhi: “Gloria Patri! L’Approvazione della Congregazione si è avuta ”.
Gettatosi faccia a terra in un momento di intenso ringraziamento, fatta suonare la campana, Alfonso raccolse in chiesa i suoi fratelli per un Te Deum pieno di giubilo. Poi commentò il salmo 80, versetto 15: “Dio degli eserciti… visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato ”.
Mancava solo il placet del papa. Il 25 febbraio il cardinale Domenico Passionei, segretario ai Brevi, promulgò la lettera apostolica Ad Pastoralis Dignitatis fastigium, che approvava l’Istituto e le Regole della Congregazione del SS. Redentore: è il nuovo e definitivo nome dell’Istituto.
La gioia di Alfonso non avrebbe avuto ombre se egli non fosse stato Rettore Maggiore a vita. Durante le trattative romane, aveva tentato di farsi dimettere d’ufficio dalla Santa Sede come si sa da questa risposta di Villani datata 4 febbraio 1749: “ Padre mio, Dio benedetto vuole che Vostra Paternità porti questa Croce fino alla morte, ed opporsi,  stimo esser cosa direttamente contro la Volontà di Dio. Ora più che mai questa povera navicella à bisogno d’un buon Nocchiero. Pazienza: Dio benedetto ci aiuterà; o perché avremo a diffidarci se è opera sua. Padre mio fate core grande non vi perdete d’animo, ora è tempo di slargare il core. Si vede che il Signore ne tiene una Cura particolare, e lo vedrà V. Paternità con l’esperienza”.
(da THEODULE REY-MERMET,  Il Santo del secolo dei lumi).


4. Vivere la settimana con la liturgia = XV
Settimana Tempo Ordinario
16-21 luglio  –  Liturgia delle Ore: III settimana. 

16  luglio  (lunedì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi = A chi cammina per la retta via, mostrerò la salvezza di Dio. – Portare la spada, separare i membri della stessa casa: un linguaggio duro che mette in evidenza la gerarchia dell’amore. In questo, imitiamo Maria: prima Dio, poi gli affetti; prima l’adesione a Cristo, poi le esigenze della vita; prima gli altri, poi se stessi.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Is 1,10-17; Sal 49,8-9.16b-17.21.23; Mt 10,34 – 11,1.
  • – Santi di oggi  =  Beata Vergine Maria del Monte Carmelo; Beata Ermengarda 

17  luglio  (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Dio ha fondato la sua città per sempre. – Convertirsi: ecco l’esigenza urgente che Gesù proclama in ogni città. Dove la sua Parola è già pervenuta, diventa più esigente la responsabilità morale di cambiar vita.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Is 7,1-9; Sal 47,2-8; Mt 11,20-24.
  • – Santi di oggi  =  Santa Marcellina; San Leone IV; Sant’Alessio.

18  luglio  (mercoledì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore non respinge il suo popolo. – Se vuoi essere ammesso nel mistero della rivelazione del Figlio mandato dal Padre, devi farti piccolo ed umile, totalmente disponibile alla benevolenza di Dio.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Is 10,5-7.13-16; Sal 93,5-10.14-15; Mt 11,25-27.
  • – Santi di oggi  =  San Materno; San Ruffillo; Sant’Arnolfo; San Simone da Lipnica.

19  luglio  (giovedì)  –  Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore dal cielo ha guardato la terra. – Chi fosse stanco e oppresso dal peso delle sofferenze e della stessa esistenza, non perda mai la fiducia: si può ben trovare riposo nel mite e umile Gesù, in cui ogni fatica viene trasfigurata.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Is 26,7-9.12.16-19; Sal 101,13-21; Mt 11,28-30.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Epafra; Santa Macrina; San Simmaco.

20  luglio  (venerdì) – Colore liturgico verde.

  • – Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Tu, Signore, hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione. – Ogni norma va subordinata alla realizzazione dell’essere umano; perfino i precetti sacri non valgono più per se stessi. La nuova legge di Gesù si chiama misericordia, piuttosto che rigore.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Is 38,1-6.21-22.7-8; Cant. Is 38,10-12.16; Mt 12,1-8.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Apollinare; Sant’Elia Tesbita; Sant’Aurelio di Cartagine.

21  luglio  (sabato) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Non dimenticare i poveri, Signore! – È Gesù il Servo scelto ed amato da Dio. Pieno di Spirito Santo, egli ha la missione di annunciare la giustizia, generando speranza laddove serpeggiava la disperazione.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Mi 2,1-5; Sal 9,1-4.7-8.14; Mt 12,14-21.
  • – Santi di oggi  = San Lorenzo da Brindisi; Santa Prassede; Sant’Alberico Cresc.

5. Curiosità calabresi del passato
Il SS. Redentore di Montalto in Calabria
Montalto è la vetta più alta dell’Aspromonte. La sua altezza è pari a 1.955,92 m s.l.m. Da qui si gode un panorama impressionante, è possibile scorgere sia la Sicilia e le isole Eolie che la Calabria fino alla Sila.
Nel 1901, per festeggiare il Giubileo, sulla cima è stata posta una statua del Redentore in bronzo, distrutta due volte dai fulmini e sempre ricostruita. La prima opera posta nel 1901 era stata creata dallo scultore polistenese Francesco Jerace (Polistena 1853-Napoli 1937), uno dei 19 monumenti fatti innalzare dal Pontefice Leone XIII sulle punte più alte d’Italia, in omaggio solenne a Gesù Redentore.
Il 23 settembre 1901 il Cardinale Portanova dopo un lungo e faticoso pellegrinaggio al Santuario di Polsi inaugurò e benedisse la statua del Redentore sulla cima di Montalto alla presenza di circa 2000 fedeli accorsi lassù per solennizzare quell’avvenimento. La statua fu realizzata con il contributo e l’aiuto di tutte le Diocesi Calabresi, in seguito all’enciclica di Leone XIII, che intendeva porre su 19 vette altrettanti omaggi al Redentore, in modo da ricordare i 19 secoli trascorsi e quindi il Giubileo del 1900.
Sempre in vetta è stata posta, nel 1994, anche una rosa dei venti in bronzo su base di granito ad opera del GEA (Gruppo Escursionisti D’Aspromonte).
Nel Giubileo del 2000 la statua del SS. Redentore è stata meta di numerosi pelegrinaggi giubilari con incontri e veglie di preghiere per ricordare il grande evento della posa della statua del SS. Redentore sulla cima di Montalto.

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