Rubrica religiosa settimanale
a cura di P. Salvatore Brugnano
Agosto 2010, terza settimana: 15-21 agosto 2010
1. Vangelo della domenica – «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili».
2. Aspetti della vita – Vino torbido.
3. Un insegnamento di S. Alfonso – La Volontà di Dio.
4. La settimana con la liturgia = 16-21 agosto
5. Saggezza calabrese = Ninna-nanna semplice.
1. Vangelo della domenica – Assunzione di Maria SS. – Lc 1,39-56
«Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili».
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Celebriamo oggi il mistero dell’Assunzione. Alla fine del suo passaggio sulla terra, la Madre del Redentore, preservata dal peccato e dalla corruzione, è stata elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo Figlio, nel cielo. La tomba vuota di Maria, immagine della tomba vuota di Gesù, significa e prelude alla vittoria totale del Dio della vita sulla morte, quando alla fine del mondo farà sorgere in vita eterna la morte corporale di ognuno di noi unita a quella di Cristo. L’Apocalisse ci mostra “un segno grandioso del cielo”: la Donna che ha il sole per mantello, e una corona di stelle. Invincibile con la grazia di Dio di fronte al nemico primordiale. “Figura e primizia della Chiesa”. Primizia nel dolore della maternità al servizio della Redenzione. Primizia nel destino della gloria. Da lì, nel focolare della Trinità, Maria ci aspetta tutti per vivere e cantare con lei la nostra riconoscenza alla Grazia di Dio. La beatitudine divina e umana della Salvezza. Il suo eterno Magnificat.
Maria è vissuta in comunione con Dio, fidandosi di lui e dei suoi progetti. Ha amato il dono di Dio, che è stato Gesù per lei, castamente, senza possessività, fino al punto di consegnarcelo.
La dove l’uomo incontra Dio, scopre una nuova dignità; quella di figlio di Dio, e scopre anche la dignità di tutti gli uomini. Il risultato è che diventa costruttore di pace, persona affidabile, come può esserlo un fratello, perché considera tutti fratelli e non più potenziali nemici. Maria è la donna nuova: la nuova Eva. (La Chiesa.it)
2. Aspetti della vita
Vino torbido
Tacere non soffoca le emozioni e l’aggressività, ma le trattiene, mette ordine dentro di esse. Parlando, le emozioni vengono fatte continuamente vorticare, nel silenzio esse possono posarsi. La stessa cosa avviene con il vino. Se lo si agita, si intorbidisce; ma se viene lasciato riposare tranquillo, il torbido si deposita sul vino e il vino ridiventa limpido.
A tutti è accaduto di essere coinvolti in una discussione aspra: la tentazione non è mai quella di ritirarsi ma di procedere impavidi, senza esitazione, moltiplicando le parole, accendendo ulteriormente i toni, sfoderando altre armi di attacco. Solo dopo, comincia ad affiorare il pentimento dell’aver troppo parlato e ci si morsica le labbra invano. E’ un po’ questa la considerazione che fa il monaco benedettino Anselm Grün, noto autore spirituale nel suo volumetto Come trovare la gioia di vivere (Gribaudi), un’antologia di riflessioni per ogni giorno dell’anno.
Suggestiva è l’immagine del vino che, solo se “posato”, riesce a far decantare le impurità, lasciandole sul fondo. Anche nella cultura cinese si dice che «il silenzio è la capacità di rendere limpida l’acqua torbida». Ma un po’ scetticamente la stessa sapienza cinese si domandava: «Chi è in grado di generare tutto il silenzio necessario per purificare ciò che è torbido?». Siamo abituati dalla politica allo scontro offensivo, all’accumulo di disprezzo verbale, all’incapacità di dialogo. Almeno nella nostra vita quotidiana impariamo la lezione del monaco: sappiamo fermarci prima e lasciamo decantare il torbido della nostra collera cieca. (Mons. Gianfranco Ravasi).
3. Un insegnamento di S. Alfonso
La Volontà di Dio
S. Alfonso scrisse nel suo libro sulla Pratica di amar Gesù Cristo: I santi per questo si sono fatti santi, perché si sono uniti alla volontà da Dio; il maggior dono, che ci può fare il Signore, è quello di uniformarci al suo divino volere.Una volta, mentre a Pagani Alfonso trascorreva gli ultimi anni tra mille sofferenze, il P. Rettore gli comunicò una lettera delle religiose di Scala, le quali scrivevano di pregare il Signore per la sua salute; ma Alfonso nel ringraziarle ordinò al medesimo che loro inculcasse di pregare Dio, perché gli concedesse la grazia di fare la sua divina volontà. Agli studenti, che andarono un giorno a visitarlo, ricordò, che facessero sempre la volontà di Dio: Amate Gesù Cristo e fate la sua volontà, come la voglio fare io: e bramo di spirare facendo la volontà di Dio.
Consapevole egli di avere eseguita e compita la volontà del suo Dio, disse una volta all’infermiere: Io ho finito tutto: i libri, che doveva stampare, sono finiti: fra breve me ne vado.
Con ciò venne egli dichiarava la sua intima certezza di avere adempito la volontà del Signore; e che avendo consumato la sua carriera, altro non gli restava a fare sulla terra.
4. La settimana con la liturgia = 16-21 agosto 2010 – Liturgia delle Ore: IV settimana
16 agosto (lunedì) – Hai dimenticato Dio che ti ha generato. – Il nostro rapporto con Dio non si riduce né si esaurisce nell’osservanza dei comandamenti, come se questi fossero una tassa da pagare. Quale “tristezza”, se non siamo disposti a dargli tutto, come se ci privasse di qualcosa!
Letture di oggi = Ez 24,15-24; Cant. Dt 32,18-21; Mt 19,16-22.
Santi di oggi = Santo Stefano di Ungheria; San Rocco.
17 agosto (martedì) – Il Signore farà giustizia al suo popolo. – Quanto siamo preoccupati per quello che abbiamo, quasi lo dovessimo conservare per sempre e non ci fossero beni superiori. Pensiamoci.
Letture di oggi = Ez 28,1-10; Cant. Dt 32,26-28.30.35-36; Mt 19,23-30.
Santi di oggi = Sant’Eusebio, papa; Santa Chiara da Montefeltro.
18 agosto (mercoledì) – Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. – Siamo tanto “fiscali” nei riguardi di Dio, che ci limitiamo al puro dovuto. Chiusi in noi, non ci rendiamo conto che tutto è grazia, compreso il fatto di poterlo servire.
Letture di oggi = Ez 34,1-11; Sal 22,1-6; Mt 20,1-16.
Santi di oggi = Sant’Agapito; Santa Elena.
19 agosto (giovedì) – Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati. – I beni passeggeri di questo mondo ci sembrano così importanti, che sottovalutiamo quelli eterni, a volte direttamente rifiutandoli, altre volte trascurandone la grandezza.
Letture di oggi = Ez 36,23-28; Sal 50,12-15.18-19; Mt 22,1-14.
Santi di oggi = San Giovanni Eudes.
20 agosto (venerdì) – Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre. – Se importante è la domanda sul primo comandamento, altrettanto lo è la risposta, che lo riduce all’unico comandamento dell’amore
Letture di oggi = Ez 37,1-14; Sal 106,2-9; Mt 22,34-40.
Santi di oggi = San Bernardo abate; San Samuele; San Filiberto.
21 agosto (sabato) – La gloria del Signore abiti la nostra terra. – Qualsiasi autorità che uno possa avere su questa terra, sia quella di maestro che quella di padre, non va esercitata per mettersi sopra gli altri, ma per il loro servizio.
Letture di oggi = Ez 43,1-7a; Sal 84,9-14; Mt 23,1-12.
Santi di oggi = San Pio X, papa.
5. Saggezza calabrese
Ninna-nanna semplice
‘Nta na scorcia di nucilla
c’è na naca piccirilla,
annacava lu Missia
era u figghju di Maria.
Si voi saliri in celu,
ai di Ostia mu ti pasci
amaru cu lu lascia
è lu cori di Gesù.
Zum, zum veniti a baciari
li pedi a Gesù.
S’ognunu passava lu benedicia
chi santu bambinu c’a fattu Maria.
(cf Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea, Scritti demologici e storici, M.G.E. 2009, pag. 142).