La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale

a cura di P. Salvatore Brugnano

Luglio 2010, quinta settimana: 25-31 luglio 2010
1. Vangelo della domenica – «Chiedete e vi sarà dato».
2. Aspetti della vita – L’economia.
3. Un insegnamento di S. Alfonso – Imparare a sopportare le umiliazioni.
4. La settimana con la liturgia = 26-31 luglio 2010.
5. Saggezza calabrese = Patannostru a San Giuliano.

1. Vangelo della domenica – Lc 11,1-13
«Chiedete e vi sarà dato».

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

La preghiera del Padre nostro è uno dei regali più grandi che Gesù ci ha fatto. Ci aiuta a relazionarci con il Padre e a pregare. Chissà da quanto tempo Gesù aspettava che i discepoli gli rivolgessero questa domanda. Pertanto sarà bene che la preghiamo ogni giorno. Gesù, inoltre, invita a pregare, per qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura ad ognuno che tutte le preghiere sincere saranno esaudite: “Chiunque chiede ottiene; chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa”. Poi Gesù dice che un padre terreno dà solo buone cose ai suoi figli e non vuole ingannarli. Come potrebbe Dio, il migliore dei padri, mandarci qualcosa di cattivo quando noi suoi figli gli chiediamo il suo aiuto?
La parabola dell’uomo che sollecita il suo amico è basata sulla regola del rilancio: se un amico terreno non è capace di mandare via colui che è venuto per pregarlo, anche se chiede il suo aiuto nelle peggiori circostanze, a maggior ragione Dio – che è il nostro migliore amico – esaudirà le nostre preghiere! Tanto più che noi per lui non siamo mai importuni.
Tutto questo trova la sua espressione più convincente nella preghiera che il Signore insegna ai suoi discepoli. Se abbiamo fatto nostra la preoccupazione di Dio: cioè che il suo nome sia conosciuto e riconosciuto e che il suo regno venga nel mondo, egli stesso farà sue le nostre preoccupazioni. La preghiera del Signore è il riassunto di tutto il Vangelo. Ed è per questo che è il fondamento e il cuore di tutta la preghiera umana. (La Chiesa.it).

2. Aspetti della vita
L’economia

Spero che non sia lontano il giorno in cui l’economia occuperà quel posto di ultima fila che le spetta, mentre nell’arena dei sentimenti e delle idee saranno protagonisti i nostri problemi reali: i problemi della vita, dei rapporti umani, del comportamento, della religione.
A scrivere questa considerazione realistica è nientemeno uno dei più originali e famosi economisti inglesi, John M. Keynes (1883-1946). Contro l’astrattezza occorre richiamare la realtà. Questo giudizio si è tentati talora di dare nei confronti di certe pagine scritte da teologi e da filosofi di taglio totalmente esoterico e oracolare: non di rado dietro quel fumo terroristico verbale ci sono idee abbastanza semplici e persino scontate che potevano essere dette in modo ben più trasparente e ugualmente rigoroso.
Il rischio dell’astrattezza è, comunque, in agguato dappertutto e non solo nell’economia, nella politica o nella filosofia. Spesso si parla a vanvera di cose che non si conoscono se non superficialmente. Ci si lascia ingannare da discorsi pomposi ma vacui; si convoca a ogni piè sospinto l'”esperto” (si pensi all’imperversare degli psicologi in certi dibattiti televisivi) per sentirsi dire ovvietà ma in modo altezzoso e sontuoso. Ritornare con più “realismo” – senza cadere nella brutalità semplificatoria – ai “problemi reali” della vita di ogni giorno e alle vere domande è, dunque, necessario e da esigere. (Mons. Gianfranco Ravasi).

3. Un insegnamento di S. Alfonso
Imparare a sopportare le umiliazioni

«Padri, e Fratelli miei carissimi in Gesù Cristo. Io prego Dio, che cacci presto quei spiriti superbi, che non possono e non vogliono sopportare qualche riprensione, o disprezzo nella Congregrazione, non solo da’ superiori, ma anche dagli eguali, e dagl’inferiori; e prego il Signore, che ne cacci me il primo, se mai avessi questo spirito di superbia… Chi non vuol essere, e farsi terra calpestata da tutti, che se ne vada, e vada presto. E che ci siamo venuti a fare alla Congregazione, se non vogliamo sopportare neppure qualche disprezzo per amore di Gesù Cristo? Che faccia avremo di predicare a tanti popoli l’umiltà, quando noi così abborriamo le umiliazioni?
Ma perchè noi tutti siamo miserabili, prego pertanto ognuno, (ed acciocché maggiormente si ricordi di questo, che ora dico, glielo impongo anche per ubbidienza,) che ogni giorno all’orazione, o al ringraziamento preghi Gesù disprezzato, che gli dia la grazia di sopportare i disprezzi con pace, ed allegrezza di spirito; (ed i più fervorosi lo pregheranno positivamente, che li faccia esser disprezzati per amor suo). Chi non farà questa preghiera di cuore, e con desiderio d’essere esaudito, tema di esser cacciato dalla Congregazione dalla sua superbia, come dalla superbia ne sono stati cacciati più d’uno». (Tannoia, Vita di S. Alfonso, Libro II, Cap. 36, p. 234).
4. La settimana con la liturgia = 26-31 luglio 2010 – Liturgia delle Ore: I settimana

26 luglio (lunedì) – Hai dimenticato Dio che ti ha generato. – Realtà nascoste fin dalla fondazione del mondo, ci sono oggi comunicate da Gesù mediante le parabole del seme e del lievito.
Letture di oggi = Ger 13,1-11; Cant. Dt 32,18-21; Mt 13,31-35.
Santi di oggi = Santi Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria; Beato Tito Brandsma.

27 luglio (martedì) – Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome. – Campo, zizzania e grano: nel mondo coesiste chi è figlio del maligno e chi è figlio del Regno. Alla fine, però, soltanto i salvati splenderanno alla presenza del Padre celeste.
Letture di oggi = Ger 14,17b-22; Sal 78,8-9.11.13; Mt 13,36-43.
Santi di oggi = SSan Simeone Pantaleone; San Celestino I; Beato Raimondo Palmerio.

28 luglio (mercoledì) – Sei tu, Signore, la mia difesa. – Siamo anche noi disponibili a lasciare con gioia qualunque cosa pur di dedicarci alla causa di Gesù e del Vangelo?
Letture di oggi = Ger 15,10.16-21; Sal 58,2-5a.10-11.17-18; Mt 13,44-46.
Santi di oggi = Santi Nazario e Celso; San Pietro Poveda Castroverde.

29 luglio (giovedì) – I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore. – Marta è il modello di ogni discepolo dedito alla cura della comunità e dei fratelli. Per la grande fede di lei, Gesù richiama in vita Lazzaro.
Letture di oggi = 1Gv 4,7-16; Sal 33,2-11; Gv 11,19-27. Oppure: Lc 10,38-42.
Santi di oggi = Santa Marta; San Felice; San Lupo; Sant’Olaf.

30 luglio (venerdì) – Nella tua grande bontà, rispondimi, o Dio. – Sapienza e miracoli del Signore non sono sufficienti ad evitare lo scandalo perfino in chi dovrebbe essere a lui più vicino.
Letture di oggi = Ger 26,1-9; Sal 68,5.8-10.14; Mt 13,54-58.
Santi di oggi = San Pietro Crisologo; Santa Donatella e compagne.

31 luglio (sabato) – Nel tempo della benevolenza, rispondimi Signore. – La morte del Battista, decretata dall’ingiusto Erode, viene comunicata pure a Gesù, la cui fama si va intanto diffondendo dappertutto.
Letture di oggi = Ger 26,11-16.24; Sal 68,15-16.30-31.33-34; Mt 14,1-12.
Santi di oggi = Sant’Ignazio di Loyola. Memoria; San Fabio; San Calimero; San Pietro Crisologo.

5. Saggezza calabrese

Patannostru a San Giuliano.
Mi fazzu lu signu di la Santa Cruci,
Chidda chi scindi d’ ‘u munti Calvario;
Idda ndi duna grazia e ndi duna luci.
San Giuliano mio di l’artu mundi,
Chi sarbasti li passi e li ponti,
Comu sarbasti a Naccari e Lia;
Ora sarbami a mia N… N…,
E a tutta a me’ cumpagnia.
Si ncarchi d’unu m’havi a fari tortu,
Datanci ‘a forza di ‘nu mortu,
E a mia ‘a forza d’ ‘u liuni
E ‘a sapienza d’ u re Salumuni.
Ora conservatimi, Vui Signuri,
Mettitimi ‘n vostra cunservazioni
O Gesù Nazarenu.
(cf Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea, Scritti demologici e storici, M.G.E. 2009, pag. 209).

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