Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Giugno 2013, terza settimana: 16-22 giugno.
1. Vangelo della domenica 16 giugno – «Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato».
2. Aspetti della vita – Papa Francesco ai ciechi e ipovedenti: il dono della fede!
3. Le Opere di S. Alfonso = L’anima che si dà tutta a Dio.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 17-22 giugno2013.
5. Santi calabresi del passato = Beato Proclo da Bisignano.
1. Vangelo della domenica – (Lc 7,36-8,3)
«Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato».
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
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Gesù è stato accusato di essere amico dei peccatori. Ebbene sì, vuole esserlo. Ma in che senso? Il Vangelo di oggi lo spiega. In quei tempi era costume che si invitassero i maestri itineranti. Prima del pasto, erano obbligatori alcuni gesti di ospitalità come, ad esempio, offrire dell’acqua e salutare con un abbraccio.
Ecco che una donna, conosciuta come peccatrice, mostra nei confronti di Gesù un’ospitalità eccessiva, mentre Simone non è certo prodigo in gesti. Di fronte alla sua perplessità, Gesù racconta una parabola sul perdono. La donna si converte, piange lacrime di contrizione e di ringraziamento. Gesù dichiara: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato”. Gesù la conferma nella sua fede: davanti agli occhi di tutti riconcilia la peccatrice con Dio e la reintegra nella società degli uomini onesti.
Abbiamo, dunque, qui l’esempio della contrizione perfetta. Il confessore ripete nella formula dell’assoluzione le parole che nell’epilogo Gesù rivolge a questa donna.
Gesù era un infaticabile viaggiatore che annunciava il vangelo. Lo accompagnavano non solo i discepoli, ma anche le donne. Egli le ha associate alla sua attività apostolica, ha accettato il loro servizio e il loro aiuto materiale, comportandosi così in modo rivoluzionario per quell’epoca. Gesù restituisce pienamente alla donna la sua dignità di essere umano: agli occhi di Dio è pari all’uomo. (da Chiesa.it)
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«I tuoi peccati sono perdonati» – Davide, il re che Dio aveva scelto, è da Lui perdonato. Di fronte al Signore, giudice veritiero ma misericordioso, si sente annullato, e nel cuore trafitto ammette i suoi abomini: si arrende e, pentito, riconosce il suo peccato. E il profeta Natan gli risponde: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai» (I Lettura).
Nel Vangelo una donna peccatrice non invitata a pranzo con Gesù da un fariseo, indesiderata e sgradita con il gesto di lavare, asciugare, baciare e profumare i piedi del Maestro in segno di grande amore, mostra sia la sincerità del pentimento, sia l’opera della grazia ottenuta nel “toccare” il Signore che le dice: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
San Paolo (II Lettura), nel suo cammino interiore non ha esitato a configurarsi a Cristo crocifisso, per vivere in pienezza di vita con il suo Signore. Dichiarando di essere morto all’osservanza della Legge antica, l’Apostolo proclama il primato della grazia di Cristo, che tutti salva. Ma il dono della salvezza esige sempre la nostra risposta operosa e riconoscente al Signore, che non respinge chiunque lo cerca con sincerità. (Sergio Gaspari, smm, in La Domenica).
Una preghiera per restare vigili
«La tua fede ti ha salvata; va’ in pace», disse Gesù alla peccatrice. Nell’anno della fede, aiutaci Signore ad aumentare e testimoniare questo dono grande. Aiutaci a riscoprire quei gesti di amore, di umiltà e accoglienza che mancano sempre più nei nostri luoghi, quei gesti che scaldano il cuore e superano ogni distanza. (Letizia Battaglino).
2. Aspetti della vita
Papa Francesco ai ciechi e ipovedenti: il dono della fede!
Audio-messaggio all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Cari amici, vi saluto con affetto. So che siete riuniti a Tirrenia per un periodo di soggiorno, e che alcuni di voi avrebbero voluto venire a Roma. Grazie alla tecnica moderna, posso venire io da voi! Vi ringrazio per la vostra stima, per il vostro affetto e soprattutto per le vostre preghiere.
Il Vangelo ci dice che Gesù ha avuto un’attenzione particolare per i ciechi. Ne ha guariti molti, insieme con tanti altri malati. Ma la guarigione della persona priva della vista ha un particolare significato simbolico: rappresenta il dono della fede. Ed è un segno che riguarda tutti, perché tutti abbiamo bisogno della luce della fede per camminare nella strada della vita. Per questo il Battesimo, che è il primo Sacramento della fede, anticamente era chiamato anche “illuminazione”.
Chiedo al Signore di rinnovare in ciascuno di voi il dono della fede, perché nel vostro spirito ci sia sempre la luce di Dio, la luce dell’amore, che dà senso alla nostra vita, la illumina, ci dà speranza, e ci fa essere buoni e disponibili verso i nostri fratelli.
Auguro anche ogni bene per la vostra associazione, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Diffondete sempre la cultura dell’incontro, della solidarietà, dell’accoglienza verso le persone con disabilità, non solo chiedendo le giuste previdenze, ma favorendo la loro partecipazione attiva alla vita della società.
Vi affido tutti alla protezione di Maria Santissima, nostra Madre. Vi chiedo di pregare per me e per il mio servizio alla Chiesa, e vi benedico di cuore, insieme con i vostri cari.
(dal sito vatican.va 11/06/2013)
3. Le Opere di S. Alfonso
1775 – L’anima che si dà tutta a Dio.
Quanto è cara a Dio un’anima che si dà tutta a Dio. Dio ama tutti coloro che l’amano.
Molti però si donano a Dio, ma conservano ancora qualche affetto nel cuore alle creature, che gl’impedisce d’esser tutti di Dio. Per cui come può Dio donarsi tutto a chi lo ama “come” le altre creature? È ragione ch’egli vada con riserva con chi va riservato nel suo amore.
Invece egli si dona tutto a quelle anime, che, cacciando dal cuore ogni cosa che non è Dio, e non conduce al suo amore, e donandosi a Dio senza riserva, dicono con cuore vero: Mio Dio e mio tutto!
S. Teresa, fintanto che conservò un affetto disordinato, anche se non impuro, ad una certa persona, non poté sentire dirsi da Gesù Cristo, come poi sentì, quand’ella sciogliendosi da ogni attacco e dedicandosi tutta al divino amore, il Signore le disse: Or giacché tu sei tutta mia, io son tutto tuo.
Considera che il Figlio di Dio non ha lasciato di darsi tutto a noi: si è dato a noi per l’amore che ci porta. Dunque dice s. Giovanni Grisostomo: “Se un Dio tutto si è donato a te senza riserva, è giusto che tu ancora senza riserva ti doni tutto a Dio, e gli vada cantando da oggi innanzi, ardendo di divino amore: Tuo sempre sarò: Te stesso m’hai dato, me stesso ti do”.
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4. Vivere la settimana con la liturgia = XI Settimana del Tempo Ordinario
(17-22 giugno) – Liturgia delle Ore: III Settimana.
17 giugno (lunedì) – Colore liturgico verde
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore ha rivelato la sua giustizia. – Non sempre è facile seguire gli insegnamenti di Cristo, perché Egli chiede di rivoluzionare il nostro modo di pensare e di agire con gli altri, ma è l’unica strada possibile per costruire un mondo migliore.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 2Cor 6,1-10; Sal 97,1-4; Mt 5,38-42.
- – Santi di oggi = Sant’Imerio; San Raniero; B. Paolo Buralo; B. Pietro Gambacorta.
18 giugno (martedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Loda il Signore, anima mia. – L’amore ai fratelli e a coloro che ci fanno del male dovrebbe essere il tratto distintivo dei cristiani. Ce lo ricorda Gesù ribaltando la mentalità del mondo.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 2Cor 8,1-9; Sal 145,2.5-9; Mt 5,43-48.
- – Santi di oggi = San Gregorio Barbarigo; San Calogero; B. Osanna Andreasi.
19 giugno (mercoledì) – Colore liturgico verde
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Beato l’uomo che teme il Signore. – Non è l’ostentazione delle buone opere o di un comportamento perfetto a salvarci, ma la grazia di Dio. Non è con il consenso degli uomini che tacitiamo la nostra coscienza, ma con l’unione a Gesù anche nel silenzio e nel nascondimento.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 2Cor 9,6-11; Sal 111,1-4.9; Mt 6,1-6.16-18.
- – Santi di oggi = San Romualdo; Santi Gervasio e Protasio.
20 giugno (giovedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Le opere delle tue mani sono verità e diritto. -Gesù ci insegna a pregare e a rivolgerci a Dio come Padre. Egli sa di cosa abbiamo bisogno. Basta rivolgersi a Lui con fiducia e abbandonarsi alle sue braccia paterne.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 2Cor 11,1-11; Sal 110, 1-4.7-8; Mt 6,7-15.
- – Santi di oggi = San Gobano; San Giovanni da Matera.
21 giugno (venerdì) – Colore liturgico bianco
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce. – La caducità della vita dovrebbe essere sempre presente nei nostri pensieri per imparare la vera sapienza. Non serve accumulare cose e onori su questa terra, perché non porteremo niente di tutto ciò nell’altra vita.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 2Cor 11,18.21b-30; Sal 33,2-7; Mt 6,19-23.
- – Santi di oggi = San Luigi Gonzaga, religioso. San Rodolfo
22 giugno (sabato) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Gustate e vedete com’è buono il Signore. – Gesù ci chiede di ridimensionare le nostre ansie e le nostre paure per il domani, perché tutto è nelle sue mani e nulla accadrà se Egli non vuole. Questa certezza deve fortificare le nostre anime e darci il coraggio di fidarci di Lui.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 2Cor 12,1-10; Sal 33,8-13; Mt 6,24-34.
- – Santi di oggi = San Paolino da Nola; Santi Giovanni Fisher e Tommaso Moro.
5. Santi calabresi del passato o venerati in Calabria
Beato Proclo da Bisignano (27 giugno).
“Dei discepoli di S. Nilo uno, anzi il primo egumeno, fu il beatissimo e santissimo Proclo, personaggio fornito di una istruzione enciclopedica, il quale aveva fatto della sua mente un’arca di opere tanto profane che sacre, sia divulgate che di quelle che vennero poi pubblicate.
Si racconta di lui che prima di rendersi monaco, essendo ancora giovane, nel suo paese tenesse questo metodo di vita: rimaneva digiuno ogni giorno fino all’ora del vespro, attendendo alla lettura e astenendosi da vivande cotte al fuoco o da bevande gustose; dal vespero poi fino al mattutino visitava tutte le chiese del paese recitando l’intero salterio e facendo alla porta di ciascuna chiesa tante prostrazioni, che s’era prescritto e che Dio solo conosce.
Ora, entrato egli nella vita monastica, e rivestito dal nostro Santo Padre Nilo dell’abito della vita virtuosa, si assoggettò a tanta astinenza ed a tale rigida ascetica, da mortificare effettivamente le sue membra terrene ed incontrare molestissime malattie sino all’ultimo respiro della sua vita”. (da S. Nilo di Rossano, G. Giovannelli).
Nilo, intorno all’anno 950, per sfuggire alle scorrerie degli arabi, si era ritirato in una sua proprietà detta S. Adriano, per un oratorio che ivi sorgeva in onore del santo martire, a 35 chilometri da Rossano. Lo seguirono tre suoi discepoli: Stefano, Giorgio e Proclo. Ad essi si unirono altri desiderosi di santità, Nilo, allora, organizzò il cenobio e vi pose come egumeno il Beato Proclo. Questi governò la comunità con sapienza, fino alla sua morte, avvenuta nell’anno 975.
La sua festa è celebrata il 19 febbraio e il 27 giugno.
(da Calabriaecclesia2000.it).