Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Giugno 2013, prima settimana: 2-8 giugno.
1. Vangelo della domenica 2 giugno – Corpus Domini – «Tutti mangiarono a sazietà».
2. Aspetti della vita – Papa Francesco: Corpus Domini e
solidarietà.”
3. Le Opere di S. Alfonso = 1751 – L’Amore delle Anime: Cristo ci nutre di se stesso.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 2-8 giugno 2013.
5. Santi calabresi del passato = S. Pietro Spina (o Spanò)
basiliano (5 giugno)..
1. Vangelo della domenica – (Lc 9,11-17)
«Tutti mangiarono a sazietà».
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
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Onoriamo e adoriamo oggi il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci per nutrire la folla che lo seguiva: il cibo fisico agisce in me anche quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma in carne, sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se io collaboro con Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua.
L’Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signore!”. Se guardo a me stesso, mi trovo sempre piccolo, imperfetto, peccatore, pieno di limiti. Eppure Dio mi ama, come ama tutti gli uomini, fino a farsi nostro cibo e bevanda per comunicarci la sua vita divina, farci vivere la sua vita di amore.
L’Eucaristia non è credibile se rimane un rito, il ricordo di un fatto successo duemila anni fa. È invece una “scuola di vita”, una proposta di amore che coinvolge tutta la mia vita: deve rendermi disponibile ad amare il prossimo, fino a dare la mia vita per gli altri. Secondo l’esempio che Gesù ci ha lasciato. (da Chiesa.it)
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L’Eucaristia è il cuore e il culmine della vita della Chiesa – «Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno».
Tutti i giorni nell’Eucaristia la Chiesa esprime e rinnova la sua vita; oggi però il mistero eucaristico è oggetto di una celebrazione particolarmente solenne, piena di fede e di amore riconoscente, perché, donandoci l’Eucaristia, Cristo ha voluto che fosse insieme memoriale perenne del suo sacrificio, sacro convito del suo Corpo e Sangue, realtà sacramentale della sua presenza.
L’evangelista Luca ci presenta la moltiplicazione dei pani, che è nelle intenzioni di Gesù, un preannuncio del pane del cielo che egli, nuovo Mosè, avrebbe dato come nutrimento e sostegno spirituale a quanti credono nella sua parola. La fede celebrata: l’incontro con Cristo nei sacramenti, in particolare nell’Eucaristia, dona la grazia che sostiene la testimonianza dei cristiani.
(p. m., in La Domenica).
Una preghiera per restare vigili
Il Mistero dell’Eucaristia nella Sequenza-Canto del Corpus Domini.
Vi è descritto il grande mistero – Non si può ignorarlo!
Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l’antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l’ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
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2. Aspetti della vita
Papa Francesco: Corpus Domini e solidarietà.
Di fronte ai bisogni della gente, la Chiesa e la società non possono girare le spalle. Anche quando le risorse sono scarse, la parola chiave rimane la solidarietà. Una soluzione che, però, è malvista dal mondo. Papa Francesco lo ha sottolineato nel giorno della solennità del Corpus Domini celebrata giovedì 30 maggio secondo il Calendario Liturgico universale (in Italia la celebriamo in questa domenica).
Papa Francesco ha celebrato la messa davanti alla basilica di San Giovanni in Laterano e poi ha accompagnato la tradizionale processione lungo via Merulana fino alla basilica di Santa Maria Maggiore, tra due ali ininterrotte di folla: ma a piedi, sorprendendo ancora una volta il mondo intero. Nel lungo corteo aperto dalla croce e alimentato dai gonfaloni delle confraternite e poi da diaconi, sacerdoti, fino ai cardinali, tutti con la candela in mano si è inserito a piedi anche lui, indossando, secondo il rituale, il piviale e tenendo il capo scoperto. L’ostensorio con la Sacra Ostia, come di solito, ha viaggiato su un mezzo scoperto con la assistenza di due diaconi.
Il Papa ha messo in guardia dalla tentazione che prende anche i cristiani di ignorare le necessità degli altri. Li si congeda con un pietoso “Dio t’aiuti” o con un meno pietoso “muy suerte”, buona fortuna. È stata anche “la soluzione dei discepoli” davanti alla necessità della folla, come è descritto dal Vangelo di oggi: “Ognuno pensi a se stesso”. Invece da Papa Francesco arriva un richiamo a farsi carico dei bisogni degli altri.
3. Le Opere di S. Alfonso
1751 – L’Amore delle Anime: Cristo ci nutre di se stesso
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui (Gv 6,56). San Dionigi Areopagita osserva che l’amore tende sempre all’unione con l’oggetto amato. Ora, poiché il cibo diventa una sola cosa con chi lo mangia, il Signore volle trasformarsi in cibo affinché noi, ricevendolo nella santa comunione, diventassimo una sola cosa con lui. Prendete e mangiate: questo è il mio corpo (Mt 26,26). Così dicendo, Gesù voleva realizzare con noi la massima unione. E’ come se avesse detto: “Uomo, cibati di me, affinché io e te formiamo una cosa sola”. Come due ceri, scrive san Cirillo di Alessandria, liquefacendosi, si fondono insieme, così chi si comunica si unisce talmente con Gesù, che egli sta in lui e lui in Gesù. […]
San Giovanni Crisostomo dice: “Colui che gli angeli contemplano tremando per lo splendore che da lui promana, si fa nostro cibo; con lui ci fondiamo e diventiamo un solo corpo e una sola carne”. Poi il Santo aggiunge: “Quale pastore nutre le sue pecore con il proprio sangue? Ma che dico, un pastore? Vi sono tante madri che, per nutrire i loro figli, li consegnano alle nutrici. Gesù, invece, non si comporta così. Nel Sacramento egli ci nutre e ci unisce a sé con il suo stesso sangue”. Insomma Gesù volle farsi nostro cibo e una sola cosa con noi, perché ci amava ardentemente.
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4. Vivere la settimana con la liturgia = IX Settimana del Tempo Ordinario
(3 – 8 giugno) – Liturgia delle Ore: I Settimana.
3 giugno (lunedì) – Colore liturgico rosso
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Beato l’uomo che teme il Signore.– Che meraviglia! Gesù, considerato – anche da tanti nostri contemporanei – “pietra di scarto” della storia umana, rimane invece per sempre “pietra d’angolo” nella costruzione del Regno di Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Tb 1,3; 2,1a-8; Sal 111, Mc 12,1-12.
- – Santi di oggi = San Carlo Lwanga e c. martiri. Santa Clotilde. Tb 1,3; 2,1a-8.
4 giugno (martedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Saldo è il cuore del giusto che confida nel Signore. – Persino gli avversari di Gesù rimangono affascinati dal suo insegnamento. La sua è, infatti, una parola limpida, aliena da ipocrisia e rispetto umano, una parola di verità che rivela in pienezza Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Tb 2,9-14; Sal 111,1-2.7bc-9; Mc 12,13-17.
- – Santi di oggi = San Mansueto; San Quinzio; San Francesco Caracciolo; San Filippo Smaldone.
5 giugno (mercoledì) – Colore liturgico rosso
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = A te, Signore, io mi rivolgo, in te confido. – Anche noi, come i sadducei, possiamo “non conoscere” le Scritture (pur sapendo benissimo cosa vi è scritto), quando non vi incontriamo il Dio dei viventi.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Tb 3,1-11a.16-17a; Sal 24,2-9; Mc 12,18-27.
- – Santi di oggi = San Bonifacio, vescovo e martire. San Pietro Spanò.
6 giugno (giovedì) – Colore liturgico verde.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Beato chi teme il Signore. – Nulla è più grande, più importante, più prezioso di quest’unica parola: Amerai! Essa dischiude il senso della vita e la rende degna di Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Tb 6,10-11; 7,1.9-17; 8,4-9; Sal 127,1-5; Mc 12,28b-34.
- – Santi di oggi = San Norberto; San Marcellino Champagnat; Beato Falcone.
7 giugno (venerdì) – Colore liturgico bianco – Solennità Sacro Cuore di Gesù. – Primo Venerdì.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. – Tutto l’amore di Dio – dichiarato e riversato – lo troviamo nel cuore di Gesù. Un cuore spalancato che ci accoglie e ci risana.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Ez 34,11-16; Sal 22,1-6; Rm 5,5b-11; Lc 15,3-7.
- – Santi di oggi = Sant’Antonio Gianelli.
8 giugno (sabato) – Colore liturgico bianco. – Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore. – Scrigno prezioso il cuore di Maria di Nazareth, che custodisce ogni parola e ogni gesto del Figlio. Modello insuperabile la Vergine Madre nel meditare e incarnare il Vangelo.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Is 61,9-11; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Lc 2,41-51.
- – Santi di oggi = San Medardo; San Fortunato.
5. Santi calabresi del passato o venerati in Calabria
S. Pietro Spina (o Spanò) basiliano (5 giugno)
Visse nell’arco di tempo che va dal 1050 al 1150. Non si conosce il luogo preciso di nascita: Arena o Ciano nella diocesi di Mileto, Torre Spatola nella diocesi di Squillace.
A Ciano, frazione di Gerocarne in provincia di Vibo Valentia, fondò un’abbazia, che in seguito ottenne in dote il territorio di Ciano (Motta di Ciano) con altri beni e privilegi, per aver “egli colle sue orazioni miracolosamente liberato dalla lebbra Giovanni, Gran Conte di Arena”.
Le memorie di questo santo non ci vengono tramandate per incuria dei Monaci del tempo.
La sua festa veniva celebrata il 5 giugno.
(da Calabriaecclesia2000.it).