Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
12 -18 gennaio 2014
1. Vangelo della domenica 12 gennaio = “Questi è il Figlio mio, l’amato”.
2. Aspetti della vita = “ Pakistan – Dare la vita per i propri amici. ”
3. Le Opere di S. Alfonso = – Il Battesimo atteso da Gesù.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 13– 18 gennaio 2014.
1. Vangelo della domenica – (Mt 3,13-17).
“Questi è il Figlio mio, l’amato”.
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
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Gesù chiede a Giovanni di battezzarlo, ma non ha bisogno alcuno di tale battesimo di penitenza perché, dall’inizio, tutto si realizzi e perché si manifesti la Santa Trinità che egli è venuto a rivelare.
Giovanni invitava il popolo a prepararsi alla venuta imminente del Messia. A lui è concesso di contemplare ciò a cui aspira ogni uomo che prega e che contempla: Giovanni percepisce e insieme accoglie il mistero di Dio, quello del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Giovanni vede il Figlio, il Verbo eterno di Dio, e lo indica già come il Salvatore. Sente il Padre, che nessuno riesce a vedere, testimoniare e attestare che quello è davvero suo Figlio (Gv 5,36-37). Percepisce poi la presenza dello Spirito che si posa sulla superficie dell’acqua, madre di ogni vita (Gen 1,2). È lo Spirito che è sceso su Maria, generando in lei la vita umana e divina (Lc 1,35). È lo Spirito che scenderà un giorno sugli apostoli perché fecondino la terra e le diano vita eterna(At 2,4).
E, pur avendo avuto un altro battesimo, altrimenti efficace (Mc 10,39), anche noi siamo stati battezzati “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). E, secondo la promessa, la Santa e Divina Trinità pone in noi la sua dimora (Gv 14,23). Essa trasforma la nostra vita, affidandola a Dio e attirandoci verso di lui con la forza di attrazione della risurrezione. (da Chiesa.it).
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Una voce dal cielo: «Questi è il Figlio mio, l’amato» – Appena battezzato, Giovanni vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra Gesù.
Come abili registi, gli evangelisti aprono la vita pubblica di Gesù con una scena suggestiva e carica di significato: il suo Battesimo al fiume Giordano! (Vangelo). Dopo trent’anni di vita nascosta, Gesù prende un’iniziativa inattesa: giunge al fiume, insieme alle folle desiderose di perdono, e riceve anch’egli il Battesimo amministrato da Giovanni.
Tuttavia, per Gesù, che è senza peccato, il gesto del Precursore diventa la condizione che gli permette di approssimarsi ai peccatori, di condividere la loro sorte, di orientarli nuovamente verso Dio.
Gesù si immerge nelle acque del Giordano per «adempiere ogni giustizia». E il cielo dà prova che l’azione di Gesù non è inopportuna, anzi si ode una voce che afferma: «Tu sei mio Figlio» (Mt 3,17). In quel momento egli si trova con solennità collocato nella sua missione di servo, con la prospettiva del suo sacrificio a favore dell’umanità, perché sia redenta dal peccato e dalla morte.
Oggi la liturgia celebra il primo passo pubblico di Gesù per poi mostrarne parole e azioni nelle domeniche successive, fino alla celebrazione della Pasqua. (Tiberio Cantaboni in La Domenica).
Una preghiera per restare vigili
Signore, in atteggiamento di preghiera predisponiamo il nostro cuore alla penitenza e alla purificazione per poter accogliere in noi la grazia divina. La Gloria di Dio si manifesti anche nella nostra vita mediante l’azione dello Spirito Santo ricevuto nel battesimo.
Ti offriamo le nostre attese, liberaci dai timori e dalle paure affinché, alimentando il desiderio di pace e di giustizia, trionfi il bene. (Lucia Giallorenzo).
2. Aspetti della vita
Pakistan – Dare la vita per i propri amici.
Aveva solo 14 anni, ma tutto il coraggio per sacrificare la sua vita e sventare una strage. – Il Pakistan ha un nuovo eroe: Aitazaz Hassan Bangash, eroico adolescente che per fermare un attentatore suicida davanti alla sua scuola, gli si è gettato addosso finendo dilaniato dall’esplosione.
“Dare la vita per i propri amici”. La Parola di Gesù Cristo è stata incarnata il 6 gennaio da un quattordicenne pakistano di nome Aitazaz Hassan Bangash. Il giovane, come ogni giorno, si stava recando alla sua scuola di Ibrahimzai, nel distretto di Hangu, nel nord-ovest del Pakistan.
Prima di entrare, si è imbattuto in un ragazzo, con indosso la divisa dell’istituto. Il giovane chiedeva ad Aitazaz informazioni un po’ inusuali, domande senza senso, tanto che il quattordicenne ha cominciato ad insospettirsi. Finché, osservando attentamente il suo interlocutore, ha notato un detonatore spuntare dalla tunica.
Non ha avuto dubbi Aitazaz: quello non era un normale studente della sua scuola, ma un attentatore suicida. Allora non ci ha pensato due volte: senza la minima esitazione, si è lanciato su di lui finendo per essere dilaniato dalla esplosione.
Intanto i suoi compagni, intuendo che di lì a poco sarebbe potuta accadere una tragedia, sono fuggiti via terrorizzati. “Gli altri studenti si sono tirati indietro, ma Aitzaz ha sfidato l’attentatore e ha tentato di fermarlo. L’attentatore è stato preso dal panico e ha fatto esplodere la bomba. Grazie all’eroismo di un giovane, quella che sarebbe potuta essere la strage del 2014 si è risolta con due feriti. E due vite perse.
L’intero Pakistan ora celebra il ragazzino. Non si contano infatti gli appelli al Governo perché conferisca ad Aitazaz una medaglia al valore; come pure gli omaggi commossi dei suoi amici e conoscenti su Facebook. “È stato un grande sacrificio: ha salvato le vite di centinaia di studenti sciiti e sunniti”.
Il Pakistan ha quindi “un eroe nella guerra contro i talebani” (Salvatore Cernuzio su Zenit.org, 10 gennaio)
Tema della settimana dell’unità (18-25 gennaio)
Il tema dell’annuale edizione dell’Ottavario di Preghiera, scelto ed elaborato dai fratelli e dalle sorelle delle Chiese del Canada, è tratto dalla lettera dell’apostolo Paolo ai Corinzi: “Cristo non può essere diviso!” (1 Cor 1, 1-17).
3. Le Opere di S. Alfonso
Il Battesimo atteso da Gesù.
Quanto tenera, amorosa e vincolante fu la dichiarazione fatta dal nostro Redentore, quando disse di essere venuto sulla terra per accendere nelle anime il fuoco del divino amore, e che non aveva altro desiderio che quello di vedere accesa questa santa fiamma nei cuori degli uomini: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! (Lc 12,49).
E subito aggiunse che aspettava di essere battezzato nel suo stesso sangue, per lavare non i peccati suoi, essendo egli incapace di colpa, ma quelli nostri.
“La passione di Cristo, dice san Bonaventura, è detta battesimo perché veniamo purificati nel suo sangue”. Quindi, per farci capire il suo ardente desiderio di morire per noi, il nostro Gesù, con una quanto mai dolce espressione d’amore, soggiunse che sentiva un affanno immenso nell’attesa della sua passione, per il desiderio che aveva di patire per noi. Disse così: C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! (Lc 12,50).
♥ «O Dio innamorato degli uomini, che cosa potevi dire e fare di più, per mettermi nella necessità di amarti? Tu non avevi bisogno del mio amore, eppure per ottenerlo hai voluto morire e hai tanto desiderato la morte! Io non potrò vivere senza amare con tutto il mio cuore te, mio Dio, che hai tanto desiderato morire per conquistarti il mio amore, e poi sei morto per me.
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4. Vivere la settimana con la liturgia
I settimana del Tempo Ordinario
(13-18 gennaio) Liturgia delle Ore: I settimana
13 gennaio lunedì – Colore liturgico – verde.
- A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento. Che cosa significhi “credere nel Vangelo” è ben delineato nel breve passo evangelico: vivere in modo nuovo e radicale. Vangelo di Dio: Gesù non propone una buona notizia che parla di Dio, ma il Vangelo che viene da Dio stesso e ha origine in lui.
- 1Sam 1,1-8; Sal 115,12-14.17-19; Mc 1,14-20.
- Sant’Ilario; San Goffredo; San Remigio.
14 gennaio martedì – Colore liturgico – verde.
- Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore. I miracoli che Gesù compie ci mostrano che il disegno ultimo di Dio è di liberare ogni essere umano da tutti i mali, farne una creatura nuova.
- 1Sam 1,9-20; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Mc 1,21b-28.
- San Felice di Nola; Santa Nino; Beato Odorico da Pordenone.
15 gennaio mercoledì – Colore liturgico – verde.
- Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Un tratto unificatore delle letture di oggi può essere visto nel ruolo di Dio nella vita di ogni credente: un ruolo primario e di obbedienza.
- 1Sam 3,1-10.19-20; Sal 39,2.5.7-10; Mc 1,29-39
- San Mauro; Santa Secondina; San Probo.
16 gennaio giovedì – Colore liturgico – verde.
- Salvaci, Signore, nella tua misericordia. Il lebbroso guarito da Gesù, nonostante gli sia stato proibito, si sente obbligato ad annunciare a tutti le meraviglie di cui è stato protagonista.
- 1Sam 4,1b-11; Sal 43,10-11.14-15.24-25; Mc 1,40-45.
- San Marcellino I; San Tiziano; Beato Giuseppe A. Tovini.
17 gennaio venerdì – Colore liturgico – bianco.
- Canterò in eterno l’amore del Signore. Il racconto di Samuele ci mostra come Dio, per realizzare i suoi progetti, accetti di adeguarsi all’immaturità umana.
- 1Sam 8,4-7.10-22a; Sal 88,16-19; Mc 2,1-12.
- Sant’Antonio abate. Santa Roselina; San Giuliano.
18 gennaio sabato – Colore liturgico – verde.
- Grande è il Signore nella sua potenza. Nella prima lettura inizia il racconto della vita di Saul, narrazione che ci mostra il modo di agire di Dio basato sull’amore gratuito.
- 1Sam 9,1-4.17-19.26a; 10,1a; Sal 20,2-7; Mc 2,13-17.
- Santa Prisca; Santa Margherita di Ungheria; Beata Beatrice d’Este.