Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Gennaio 2013, seconda settimana: 6-12 gennaio 2013.
1. Vangelo della domenica 6 gennaio –- «Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.».
2. Aspetti della vita – I tweet del Papa ai fedeli: quali le reazioni?
3. Un incontro con S. Alfonso – La Casa di Nazareth.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 2-7 gennaio 2012.
5. Curiosità calabresi del passato = Epilogo delle feste natalizie a Tropea.
1. Vangelo della domenica – (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
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A Natale, Dio ha vissuto il suo pellegrinaggio, venendo ad abitare in mezzo a noi. Nell’Epifania assistiamo al movimento corrispondente: gli uomini, attratti dalla rivelazione del suo mistero, si dirigono verso di lui. Il profeta Isaia profetizza il giorno in cui «cammineranno le genti alla tua luce».
La profezia è per Gerusalemme, ma solo se si riveste della gloria del Signore. Nella sua storia Gerusalemme ha conosciuto invasioni e devastazioni da Oriente, ma ora Isaia capovolge la prospettiva: «uno stuolo di cammelli ti invaderà», non per distruggere, ma per proclamare le glorie del Signore. Vale a dire: per riconoscere la sua rivelazione che, così san Paolo (II Lettura), consiste in un disegno di unità: tutte le genti sono chiamate a «formare lo stesso corpo», «partecipi della stessa promessa».
I Magi sono segno di questa chiamata rivolta a tutte le genti. Con il loro cammino rivelano il modo in cui cercare il Signore: occorre scrutare le stelle e le Scritture. È cioè necessario un cuore che sappia interrogare le Scritture alla luce dei segni dei tempi, e questi segni nella luce delle Scritture. (Fr Luca Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza in “La Domenica”).
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Una stella ha guidato i Magi fino a Betlemme perché là scoprissero “il re dei Giudei che è nato” e lo adorassero. – La fermezza, la costanza, soprattutto nella fede, è impossibile senza sacrifici, ma è proprio da qui che nasce la gioia indicibile della contemplazione di Dio che si rivela a noi, così come la gioia di dare o di darsi a Dio. “Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia”.
Noi possiamo vedere la stella nella dottrina e nei sacramenti della Chiesa, nei segni dei tempi, nelle parole sagge e nei buoni consigli che, insieme, costituiscono la risposta alle nostre domande sulla salvezza e sul Salvatore. Rallegriamoci, anche noi, per il fatto che Dio, vegliando sempre, nella sua misericordia, su chi cammina guidato da una stella ci rivela in tanti modi la vera luce, il Cristo, il Re Salvatore. (cf. La Chiesa.it).
2. Aspetti della vita
I tweet del Papa ai fedeli: quali le reazioni?
“Il Signore vi benedica e vi protegga nel nuovo anno”, si legge nel tweet del 1° gennaio che richiama le scritture ebraiche sia direttamente – “Ti benedica il Signore e ti protegga” (Numeri, 6, 24) – sia indirettamente, “Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto” (Salmi, 67). – Il Papa aveva lanciato il suo primo tweet il 12 dicembre scorso.
Come nascono i tweet di Benedetto XVI? Di questo ha parlato il presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, l’arcivescovo Claudio Maria Celli, in un’intervista rilasciata al Tgcom24: “Gli uffici preposti della Segreteria di Stato preparano un testo che il Papa deve approvare. Noi crediamo e vogliamo fermamente che i tweet siano veramente di Benedetto XVI. Il Papa interviene sui testi”. L’arcivescovo Celli non nasconde che i commenti ai tweet non sono stati sempre positivi. “È arrivato di tutto. Abbiamo avuto bellissimi messaggi, da giovani, meno giovani e dai vari continenti. Poi anche messaggi ironici, offensivi, critici. Ma confesso che per noi che viviamo in questo contesto non è stata una sorpresa. Eravamo pienamente consapevoli di ciò che sarebbe successo: quando il Papa vuol entrare in dialogo con l’uomo di oggi e mettersi al suo livello, ci son dei rischi che vanno corsi e che vanno accettati”. (da l’Osservatore Romano del 2-3 gennaio 2013)
Una preghiera per restare vigili
I Magi non avrebbero mai visto Gesù se non fossero venuti dalla loro terra remota. Tu pure non potrai vederlo se non verrai da lontano, abbandonando l’attaccamento alle cose terrene. Lascia il diavolo che trama insidie e l’ambiente rumoroso della città turbolenta; affrettati ad andare a Cristo. Che tu sia un grande o un semplice pastore, nulla ti impedirà; basta che tu ti renda degno di contemplarlo e che venga ad adorarlo. (Eutimio Zigabeno, Commento a Matteo. A cura di L. Gambero).
3. Un incontro con S. Alfonso
La Casa di Nazareth
S. Alfonso, prima della consacrazione episcopale, avvenuta a Roma, si recò in pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto. – Nella Novena di Natale egli aveva scritto: “O casetta fortunata di Nazaret, io ti saluto e ti adoro. Verrà un tempo che sarete visitata dai primi grandi della terra; ritrovandosi i pellegrini entro di te non si sazieranno di piangere per tenerezza, in pensare che dentro le tue povere mura menò quasi tutta la sua vita il re del paradiso.
In questa casa dunque il Verbo incarnato visse pel resto della sua fanciullezza e della sua gioventù. E come visse? visse povero e disprezzato dagli uomini, facendo l’ufficio di semplice garzone ed ubbidendo a Maria e Giuseppe…
Oh Dio qual tenerezza è il pensare che in questa povera casa il Figlio di Dio vive da servo! ora va a prender l’acqua, ora apre o serra la bottega, ora scopa la stanza, or raccoglie i frantumi de’ legnami per lo fuoco, ora fatica in aiutar Giuseppe ne’ suoi lavori.
O Stupore! vedere un Dio che scopa, un Dio che serve da garzone! Oh pensiero che dovrebbe farci ardere tutti di santo amore verso un tal Redentore che si è ridotto a tali bassezze per farsi amare da noi! Adoriamo sopra tutto la vita nascosta e negletta che fe’ Gesù Cristo nella casa di Nazaret. O uomini superbi, come potete ambir di comparire e d’essere onorati vedendo il vostro Dio che spende trent’anni di vita vivendo povero, nascosto e sconosciuto, per insegnarci il ritiramento e la vita umile e nascosta? ”. (Th. Rey-Mermet in “Il Santo del secolo dei lumi”).
4. Vivere la settimana con la liturgia = 2ª Settimana di Natale
(7-12 gennaio) Liturgia delle Ore: II Settimana.
7 gennaio (lunedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli. – San Giovanni presenta lo stretto legame esistente tra fede in Dio e l’amore verso i fratelli: l’uno non può esistere senza l’altro.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Gv 3,22 – 4,6; Sal 2,7-8.10-11; Mt 4,12-17.23-25.
- – Santi di oggi = San Raimondo de Peñafort; San Crispino; San Ciro.
8 gennaio (martedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. – Il Divin Maestro non si preoccupa solo di annunciare la Buona Notizia del Regno, ma anche di venire incontro alle necessità di chi lo segue, come mostra la moltiplicazione dei pani.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Gv 4,7-10; Sal 71,1-4.7-8; Mc 6,34-44.
- – Santi di oggi = San Severino.
9 gennaio (mercoledì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. – La vita cristiana non può fermarsi a un semplice darsi da fare, seppur con le migliori intenzioni e ottimi risultati, ma ha bisogno della preghiera che fa penetrare nell’amore del Padre.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Gv 4,11-18; Sal 71,1-2.10-13; Mc 6,45-52.
- – Santi di oggi = B. Gregorio X, papa.
10 gennaio (giovedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Benedetto il Signore che regna nella pace. – Tutto quanto è stato annunciato nell’Antico Testamento trova la sua realizzazione: Gesù viene in modo particolare per i poveri, per gli oppressi, per tutti i piagati nel corpo e nello spirito, per chi lo sa accogliere.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Gv 4,19 – 5,4; Sal 71,1-2.14-15.17; Lc 4,14-22a.
- – Santi di oggi = San Gregorio di Nissa.
11 gennaio (venerdì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Celebra il Signore, Gerusalemme. – L’annuncio che Gesù è venuto a portare si manifesta anche in gesti esteriori come i miracoli che manifestano la sua azione secondo la volontà di Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Gv 5,5-13; Sal 147,12-15.19-20; Lc 5,12-16.
- – Santi di oggi = Santa Liberata.
12 gennaio (sabato) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Signore ama il suo popolo. – Il credente non è più del mondo, ma appartiene solo a Dio e deve rifiutare quelli che possono essere gli idoli per poter possedere la verità che è Gesù Cristo.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Gv 5,14-21; Sal 149,1-6; Gv 3,22-30.
- – Santi di oggi = Sant’Arcadio.
5. Curiosità calabresi del passato
Epilogo delle feste natalizie a Tropea
«L’alba del primo gennaio viene salutata dal suono del tamburo di un musicante che va di casa in casa a dare gli auguri rituali e in cambio riceve delle mance.
Ed eccoci giunti all’ultima festa del ciclo natalizio: la Befana, volgarmente detta ‘a Bifanìa, corruzione di Epifania, parola derivata dal greco Epifάneia, che significa manifestazione o apparizione e si riferisce alla manifestazione di Cristo all’umanità.
È questa, si può dire, la festa dei bimbi, i quali l’attendono con molta ansia. Per essi la Befana è una vecchia che la notte del 5 gennaio va in tutte le case a portare dolci e giocattoli ai bimbi buoni e cenere e carboni ai cattivi e perciò prima di andare a letto, appendono ad esso le loro calze, nella speranza di trovarle al mattino seguente piene di tante leccornie.
In questo giorno nelle Chiese si fa la funzione per togliere il Bambino dal presepio e, quindi, offrirlo al bacio dei fedeli. In fine si smontano i presepi e tutto si conserva al suo posto, e mentre i bimbi sono lieti d’aver ricevuto dalla Befana tanti doni, vi è sempre della povera gente che con malinconia pensa alle giornatacce invernali che seguiranno, tenendo presente l’adagio: “Doppu Natale, friddu e fami”».
Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea – Scritti demologici e storici.