Rubriche

La bisaccia del pellegrino 18-2013

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana10ott

 

 

Maggio 2013, prima settimana: 28 aprile – 4 maggio.

1. Vangelo della domenica 28 aprile – «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri».
2. Aspetti della vita  – Benedire i conviventi?
3. Le Opere di S. Alfonso = 1754: Riconoscere in noi il santo amor di Dio.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  29 aprile – 4 maggio2013.
5. Santi calabresi del passato  =  San Filareto di Seminara; Beato Giovanni di Castrovillari; San Gerasimo abate.

1. Vangelo della domenica –  (Gv 13,31-35)
«Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri».
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

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Il Vangelo di oggi ci trasmette il testamento di Gesù. È diretto ai suoi discepoli, turbati dalla partenza di Giuda. Ma è anche diretto ai numerosi discepoli che succedono a loro e vivono il periodo di Pasqua alla ricerca di un orientamento. Sono soprattutto essi che trovano qui una risposta alle loro domande: Che cosa è successo di Gesù? Ritornerà? Come incontrarlo? Che cosa fare adesso? Sono alcune delle domande che capita anche a noi di fare.
In fondo, il Vangelo ci dà una risposta molto semplice: è un nuovo comandamento: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati”. Ma se ci si dedica a seguire questo comandamento, ci si accorge molto presto che l’amore non si comanda. Eppure, se si è capaci di impegnarsi ad amare il proprio prossimo per amore di Gesù – come egli stesso ha fatto – si trova ben presto la risposta a parecchie altre domande.
Ci si rende conto che il cammino di Gesù è un cammino di vita, per lui ma anche per molte altre persone intorno a lui.
(da Chiesa.it)

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La misura dell’amore è Cristo Signore – Il mistero pasquale celebra la gloria di Dio per mezzo di suo Figlio. Nel vangelo di oggi è Gesù a parlare di questa esaltazione. La gloria di Dio non ha nulla a che fare con la grandezza mondana. In ebraico la parola “gloria” evoca l’idea del peso: è il peso dell’amore di Dio per i suoi figli. Gesù parla della sua gloria quando annuncia la sua morte, il dono totale di sé all’umanità. E questa morte non è la sua ultima parola, ma il confine che annuncia un nuovo orizzonte: la sua risurrezione, la vittoria sulla morte, il segno definitivo della sua esaltazione.
Anche Paolo e Barnaba, esortando le prime Chiese alla fede, precisano che la tribolazione fa parte del cammino del credente (I Lettura): non dobbiamo spaventarci, perché chi segue il Risorto, percorre anche la sua via della croce. La gloria di Cristo diventa anche per noi annuncio della vittoria definitiva sulla nostra morte. Questo è il segno dell’amore di Dio per noi: Egli ci dichiara che non moriremo in eterno, che siamo al sicuro e per questo capaci di seguire lo stesso stile di vita di Cristo: donarci fino in fondo per trovare solo così la nostra grandezza.
(Elide Siviero
in La Domenica).

Una preghiera per restare vigili
Signore Gesù, in tutta la tua vita non hai mai cercato la tua gloria, ma quella del Padre tuo. Per questo non dagli uomini, ma da Dio sei stato glorificato. Ci hai lasciato in eredità il tuo amore senza limiti e condizioni: porterà frutto solo se ci ameremo fra noi come tu ci hai insegnato. E la gloria di Dio brillerà nella Chiesa quando sarà tutta intessuta d’amore, unico segno che ci fa riconoscere tuoi. (D. Mariano Grosso, osb.).

 2. Aspetti della vita
Benedire i conviventi? 

Già alcuni anni fa mi capitò di rifiutare di “benedire”  una coppia di conviventi in una cerimonia pubblica fatta al ristorante… Poi, un altro sacerdote lo ha fatto tranquillamente… – La domanda ricorre ancora e un lettore ha posto questa domanda: “Alla fine di una Messa festiva il parroco ha benedetto (con i testi del Benedizionale) gli anelli e una coppia che iniziava una convivenza. È previsto pastoralmente questo atto? (Domenico D.)
Risposta
La benedizione è definita un «sacramentale» (cfr. canoni 1166-1172 del Codice di diritto canonico).
Come i sacramenti, i sacramentali sono segni della fede orante, ma differiscono dai primi per l’origine, il fine e il modo di agire.
Essi sostengono la vita spirituale del fedele ma non comunicano la grazia santificante; la loro efficacia dipende dalle disposizioni di colui che li riceve e non dalla valida amministrazione.
La benedizione in questione, che riguarda una coppia che inizia una convivenza (more uxorio: come marito e moglie) senza il sacramento del Matrimonio, non è prevista da nessun rituale liturgico e non può essere in nessun modo giustificata.
La benedizione del Signore accompagna ogni persona in ogni momento, ma un simile gesto, per il valore pubblico che ha, può creare un grave disorientamento tra i fedeli, in relazione al valore del matrimonio e del matrimonio cristiano in particolare.
Inoltre, potrebbe ingenerare negli interessati la sensazione di aver ricevuto una sorta di ratifica ecclesiale di una decisione, che non è in sintonia con considerazione che la Chiesa attribuisce alla scelta libera e coraggiosa del matrimonio, quale condizione per iniziare una vita insieme.
(Mario Bonsignori in Famiglia Cristiana del 10/02/2013)

3. Le Opere di S. Alfonso
1754: Riconoscere in noi il santo amor di Dio

Amiamo tutti, amiamo tutti e ciascuno nel modo e nella forma già detta, il nostro Dio. In ogni nostra operazione il nostro Dio abbiamo innanzi agli occhi, seguendo sempre in ogni nostra azione la sua divina volontà, il suo divino beneplacito, e non solo con sofferenza, ma ancor con gioia portiamo tutto ciò che contrario sia al nostro amor proprio e all’umana nostra sensibilità.
Per questo solo ed unico fine di amare il nostro Dio, noi siamo stati da Dio creati e messi al mondo.
In seguir quest’unico e solo fine noi poniamo in questo mondo ogni nostra cura, ogni nostra sollecitudine.
Del solo suo santo amore noi solamente facciamo conto; il solo suo santo amore a lui spesso con istanza chiediamo: il solo tuo amore, o Signore (tutti diciamo spesso, e ciascuno) il solo tuo santo amore, o Signore, colla tua santa grazia donaci:  e son ricco abbastanza. Né altro più da te richiedo, come di continuo supplicava quel gran santo tanto innamorato di Dio, il gran sant’Ignazio.
Breve atto di perfetto amore di Dio da ripetersi assai spesso.
Dio mio, ti amo sopra ogni cosa, ed in tutte le cose, con tutto me, perché tanto lo meriti.
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4. Vivere la settimana con la liturgia = V Settimana di Pasqua
(29 aprile – 4 maggio) – Liturgia delle Ore: I Settimana. 

29  aprile (lunedì) – Colore liturgico bianco

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Benedici il Signore, anima mia. – Anche noi come santa Caterina siamo invitati ad andare incontro a Cristo con cuore umile e vigilante.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  1Gv 1,5 – 2,2; Sal 102,1-4.8-9.13-14.17-18; Mt 11,25-30.
  • – Santi di oggi  =  Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, patrona d’Italia e d’Europa.

30  aprile (martedì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno. – La pace è il dono del Signore risorto, dono che tutti siamo chiamati a far nostro per essere nella gioia.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 14,19-28; Sal 144,10-13.21; Gv 14,27-31a.
  • – Santi di oggi  =  San Pio V; San Giuseppe B. Cottolengo; Santa Sofia.

1  maggio (mercoledì) – Colore liturgico bianco

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Andremo con gioia alla casa del Signore. – Il cristianesimo non è tanto una dottrina da conoscere e da osservare, quanto uno stile di vita. San Giuseppe protegga il mondo del lavoro.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Col 3,14-15.17.23-24; Sal 89,2-4.12-13.14.16; Mt 13,54 – 58.
  • – Santi di oggi  =  San Giuseppe lavoratore; Beata Mafalda.

2  maggio (giovedì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore. – La gioia che Gesù dona e che caratterizza il cristiano deriva dall’aver scoperto e fatto proprio l’amore che Dio ha per ciascuno.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 15,7-21; Sal 95,1-3.10; Gv 15,9-11.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa. Sant’Antonino di Firenze.

3 maggio (venerdì) – Colore liturgico rosso. – Primo Venerdì

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. – L’amore fraterno insegnato da Gesù è stato alla base delle prime comunità cristiane come deve esserlo anche per noi cristiani del ventunesimo secolo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  lCor 15,1-8a; Sal 18,2-5; Gv 14,6-14.
  • – Santi di oggi  =  Santi Filippo e Giacomo, apostoli. Beato Edoardo G. Rosaz.

4  maggio (sabato) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Acclamate il Signore, voi tutti della terra. – La prima lettura inizia a narrare le vicende missionarie di Paolo, apostolo delle genti sempre guidato dallo Spirito Santo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  At 16,1-10; Sal 99,2-3.5; Gv 15,18-21.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Antonina; San Floriano; Santi Silvano e compagni.

5. Santi calabresi del passato o venerati in Calabria
San Filareto di Seminara (6 aprile)
Nacque a Palermo nel 1020. al battesimo gli venne imposto il nome Filippo; trascorse la sua infanzia fra tante difficoltà per i contrasti che vi erano fra gli Arabi che dominavano la Sicilia. A 18 anni abbandonò la Sicilia, trasferendosi con i genitori a Sinopoli dove rimasero sette anni. In lui prendeva sempre più piede il desiderio di condurre vita eremitica; ottenuto l’assenso dei genitori, Filippo si stabilì nel monastero di S. Elia di Enna sul monte Aulina, presso Palmi. Qui fece, prendendo il nome di Filareto, la professione religiosa davanti all’abate Oreste, che diverrà poi la sua guida spirituale.
Si ispirò come condotta di vita a Mosè, al profeta Elia, ad Antonio Abate ed a Elia di Enna. La sua mansione era quella di portare al pascolo il gregge, poi gli venne affidato un terreno da coltivare su cui costruì un’umile dimora. I prodotti del suo lavoro che gli erano in soprannumero, li dava ai poveri e molta era la gente che accorreva al monastero in cerca di un po’ di cibo. Filareto cercò sempre di esaudire tutti. Morì il 6 aprile 1070; venne sepolto nella chiesa di S. Elia da dove poi, dopo alcune peripezie, alcune reliquie furono inviate alla chiesa di san Basilio a Palermo ed in seguito poste nella cattedrale; il cranio ed altre reliquie sono venerate nella chiesa della Madonna dei Poveri di Seminara.
San Filareto è venerato nella diocesi di Oppido- Palmi; una chiesa a lui dedicata sorge sul monte Aulina.

Beato Giovanni di Castrovillari (11 aprile)
Nacque a Castrovillari nel 1480 circa. Di lui si sa che appartenne all’Ordine dei Frati Minori, divenendo poi diacono. La sua vita fu caratterizzata da penitenza, povertà e preghiera. Era profondamente innamorato della Passione di Cristo. Morì il 16 aprile 1530.

San Gerasimo abate (24 aprile)
Nacque a San Lorenzo nella seconda metà dell’undicesimo secolo. Entrato nell’ordine basiliano, condusse vita eremitica ed il suo stile attirò molti giovani alla vita religiosa. Fondò il monastero di Sant’ Angelo in Valletuccio di cui divenne abate, guidandolo con molta abilità, alternando penitenza e preghiera. Morì il 25 aprile 1180 e venne sepolto nella chiesa del monastero di Valletuccio.
Nel 1595, il 4 agosto, l’arcivescovo di Reggio Annibale d’Afflitto fece visita al monastero evidenziando purtroppo le pessima condizioni della chiesa. Quindici anni dopo, durante una nuova visita, lo stesso arcivescovo adibì la cappella dedicata a San Gerasimo a sacrestia della chiesa del monastero. Nel 1682 monsignor Martino Ybanez y Villanueva, arcivescovo di Reggio, durante una visita pastorale vide il Santo raffigurato in una tela con Maria Santissima e Sant’Antonio Abate. Ciò significa che in quell’epoca era ancora vivo il culto verso San Gerasimo. Purtroppo dopo questo periodo di San Gerasimo si perse completamente il ricordo, ma l’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova lo festeggia il 24 aprile.
(da Calabriaecclesia2000.it).

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