Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano
Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana
Gennaio 2012, prima settimana: 1-7 gennaio
1. Vangelo della domenica 1 gennaio – Maria SS. Madre di Dio – «I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.».
2. Aspetti della vita – 1 gennaio – Giornata mondiale della pace.
3. Un incontro con S. Alfonso – Io devo pensare a vestire i poveri.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 2-7 gennaio 2012.
5. Curiosità calabresi del passato = Epilogo delle feste natalizie a Tropea.
1. Vangelo della domenica – (Lc 2,16-21) I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù. In quel tempo, i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Ha inizio, oggi, un nuovo anno. Come sarà? Che cosa ci riserverà? Sono le domande di sempre. La risposta è nella mente di Dio. Nel segno della fede e della benedizione del Signore siamo comunque disposti, in quanto credenti, ad accogliere con umiltà e gratitudine il tempo e i giorni che vorrà regalarci, partecipando fin d’ora a costruire il nostro avvenire. In che modo? Maria, di cui celebriamo quest’oggi la divina maternità, sarà il modello.
Il libro dei Numeri (I Lettura) riporta la formula di benedizione che veniva pronunciata dai sacerdoti sul popolo eletto per attirare la benevolenza di Dio. San Paolo, scrivendo ai Galati (II Lettura), svela il piano di Dio che ha voluto che il suo Figlio nascesse da una donna perché tutti diventassimo suoi figli e vivessimo riconciliati nella libertà e nell’amore.
Il Vangelo ci parla dei pastori che vanno a Betlemme e rendono omaggio al divino bambino. Subito dopo, pieni di gioia, annunciano a tutti il lieto evento. Intanto Maria, come sottolinea l’evangelista, medita e prega nel raccoglimento e nel silenzio. Oggi, giornata della pace, ci impegniamo a chiedere a Dio questo dono per l’umanità. (Domenico Brandolino in “La Domenica”).
Nel segno della Madonna – Il brano del vangelo ci narra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma l’ambientazione è inusuale per una nascita. Si tratta di una famiglia emarginata socialmente. Eppure il bambino è Dio e la giovane donna l’ha concepito e partorito nella verginità. Alcuni pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e glorificarlo a loro modo. Vi è difficile considerarlo vostro Dio? Volgete il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da sua madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone che hanno conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di genio, su emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul campo di battaglia, su persone che passano attraverso dure prove spirituali. Il genio artistico si è spesso consacrato alla sua lode: pensate alla “Pietà” di Michelangelo, al gran numero di Madonne medievali e rinascimentali… Perché la Madonna ispira tanta umanità? Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un’icona (= immagine) di Dio? No, perché è Madre di Dio. Questo appellativo è particolarmente caro ai cristiani dell’Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed è profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che è stata considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere ufficiali dedicate al culto di Maria. Cominciamo l’anno nel segno di questo grande mistero. Cerchiamo allora di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e nostra, eliminandone, però, ogni traccia di sentimentalismo spicciolo. (cf. La Chiesa.it).
2. Aspetti della vita – 1 gennaio – Giornata mondiale della pace.
Educare i giovani alla giustizia e alla pace – Il messaggio del Papa per questa Giornata è incentrato sul tema educativo, poiché oggi è in crisi tutto il sistema educativo, dalla autorevolezza e credibilità dei responsabili dell’educazione alla disponibilità e docilità dei destinatari. L’educazione comincia dalla testimonianza. Educare i giovani alla giustizia è possibile se si è giusti verso di loro: somma ingiustizia verso i giovani è stata quella di costruire una società che li rende defraudati del loro futuro, poveri di speranza, senza una prospettiva concreta di lavoro.
Educare i giovani alla pace è possibile se si capovolge un assetto sociale dove vige la violenza e la legge del più forte. Educare i giovani comporta la capacità di ascoltarli, di accogliere le loro profonde istanze e di valorizzare le loro risorse morali. È necessario, inoltre, porli nelle condizioni di esprimere in maniera libera e responsabile un nuovo progetto di società: «i responsabili della cosa pubblica sono chiamati a operare affinché istituzioni, leggi e ambienti di vita siano pervasi da un umanesimo trascendente », dice il Papa Benedetto XVI. In definitiva, è necessaria “una nuova alleanza pedagogica di tutti i soggetti responsabili” affinché i giovani possano diventare operatori di giustizia e di pace, costruttori di un “mondo nuovo”. Per questo motivo la Chiesa indica loro Gesù come modello di amore che rende “nuove tutte le cose” (Mons. Giuseppe Greco).
3. Un incontro con S. Alfonso
Io devo pensare a vestire i poveri.
Nelle sollecitudini per gl’indigenti S. Alfonso aveva un occhio più caritatevole per le giovanette che versavano in disagio: per sottrarle alle insidie di chi speculava sulla miseria si preoccupava di farle vestire a sue spese. Pregò una volta il rev. Salvatore Tramontano suo amico, perché avesse provvista di biancheria una ragazza che usciva dall’ospedale ravveduta: “Vi bisognano a principio due camicie e farcele nuove, una tovaglia per la testa, ed un fazzoletto per il collo. Vi bisogna una gonnelluccia di saietta della Costa, un corpetto di stamigna, un grembiule di tarantola, un paio di calzette bianche ed un paio di scarpe…”.
Non era l’astratto moralista che si appagava di un rimprovero o di una minaccia: nell’attività moralizzatrice s’impegnava concretamente per risolvere problemi delicati.
Con trepidante attenzione all’esistenza altrui non controllava l’aritmetica nel dare. Forse qualche donna con la sua doppia vita lo sfruttava. Un parroco l’avvisò di non fidarsi di simile gente scaltrita negli equivoci per mangiare a due ganasce. “Non mi curo dell’inganno – rivelò il santo vescovo -; ma tra tanti inganni può essere che anch’io inganni il demonio. Non è piccolo il guadagno, se evito il peccato per un quarto d’ora; e può essere che taluno si astenga del tutto dall’offendere Iddio”. Ed in altra circostanza disse: “Meglio è dare il soverchio ed essere ingannato che dare il manchevole ed essere da Cristo rimproverato”.
Richiamava dalla cattedra l’osservanza dei comandamenti divini, l’inculcava nei libri e nelle lettere, e con i mezzi a sua disposizione sosteneva le pericolanti, avviando le cadute al bene.
Per abbondare nelle elemosine si riduceva all’indispensabile. Fu un giorno a visitarlo il sig. Giovanni Puoti e vedendolo in abito pre-latizio suppose che fosse per uscire, per cui gli chiese perplesso: “Siete in funzione, Monsignore?” Il Santo soggiunse sorridendo: “No, mi sto rattoppando la talare”. (da Oreste Gregorio, Monsignore si diverte).
4. Vivere la settimana con la liturgia = 2^ Settimana di Natale (2-7 gennaio) Liturgia delle Ore: II Settimana.
2 gennaio (lunedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore. – L’essere umano da secoli è in ricerca del Messia, di Cristo di cui il cristiano di ogni tempo, sull’esempio di Giovanni Battista, deve essere umile annunciatore e testimone.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Giovanni 2,22-28; Salmo 97,1-4; Giovanni 1,19-28.
- – Santi di oggi = Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, Vescovi e dottori della Chiesa.
3 gennaio (martedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore. – Ogni cristiano viene battezzato con acqua e in Spirito Santo perché divenga testimone coraggioso del suo Signore in ogni ambito della propria vita.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Giovanni 2,29 – 3,6; Salmo 97,1.3-6; Giovanni 1,29-34.
- – Santi di oggi = Santissimo Nome di Gesù; San Fiorenzo; Santa Genoveffa.
4 gennaio (mercoledì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore. – In ogni epoca i cristiani sono invitati ad incontrare Gesù, ad accogliere la sua Parola e la sua Presenza. Solo così nasce e si sviluppa la fede.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Giovanni 3,7-10; Salmo 97,1.7-9; Giovanni 1,35-42.
- – Santi di oggi = Beata Angela da Foligno; Santa Elisabetta A. Seton.
5 gennaio (giovedì) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Acclamate il Signore, voi tutti della terra. – «Seguimi!», è l’invito che Gesù rivolge a ogni cristiano. Solo seguendolo siamo resi capaci di amarci come egli vuole.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Giovanni 3,11-21; Salmo 99, 2-5; Giovanni 1,43-51.
- – Santi di oggi = San Deogratias; Santo Edoardo Confessore.
6 gennaio (venerdì) – EPIFANIA DEL SIGNORE – Colore liturgico bianco
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. – Con l’Epifania il Signore non si rivela solo a un numero ristretto di persone, ma vuole farsi conoscere e riconoscere da tutti gli uomini che sono amati da Dio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = Isaia 60,1-6; Salmo 71,1-2.7-8.10-13; Efesini 3,2-3a.5-6; Matteo 2,1-12.
- – Santi di oggi = San Carlo da Sezze.
Una stella ha guidato i Magi fino a Betlemme perché là scoprissero “il re dei Giudei che è nato” e lo adorassero. – La fermezza, la costanza, soprattutto nella fede, è impossibile senza sacrifici, ma è proprio da qui che nasce la gioia indicibile della contemplazione di Dio che si rivela a noi, così come la gioia di dare o di darsi a Dio. “Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia”.
Noi possiamo vedere la stella nella dottrina e nei sacramenti della Chiesa, nei segni dei tempi, nelle parole sagge e nei buoni consigli che, insieme, costituiscono la risposta alle nostre domande sulla salvezza e sul Salvatore. Rallegriamoci, anche noi, per il fatto che Dio, vegliando sempre, nella sua misericordia, su chi cammina guidato da una stella ci rivela in tanti modi la vera luce, il Cristo, il Re Salvatore.
7 gennaio (sabato) – Colore liturgico bianco.
- – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli. – Matteo fa iniziare la predicazione di Gesù nella Galilea delle genti, per indicare il valore universale del suo annuncio.
- – Letture bibliche alla Messa di oggi = 1Giovanni 3,22 – 4,6; Salmo 2,7-8.10-11; Matteo 4,12-17.23-25.
- – Santi di oggi = San Raimondo de Peñafort ; San Crispino; San Ciro.
5. Curiosità calabresi del passato
Epilogo delle feste natalizie a Tropea
«L’alba del primo gennaio viene salutata dal suono del tamburo di un musicante che va di casa in casa a dare gli auguri rituali e in cambio riceve delle mance.
Ed eccoci giunti all’ultima festa del ciclo natalizio: la Befana, volgarmente detta ‘a Bifanìa, corruzione di Epifania, parola derivata dal greco Epifάneia, che significa manifestazione o apparizione e si riferisce alla manifestazione di Cristo all’umanità.
È questa, si può dire, la festa dei bimbi, i quali l’attendono con molta ansia. Per essi la Befana è una vecchia che la notte del 5 gennaio va in tutte le case a portare dolci e giocattoli ai bimbi buoni e cenere e carboni ai cattivi e perciò prima di andare a letto, appendono ad esso le loro calze, nella speranza di trovarle al mattino seguente piene di tante leccornie.
In questo giorno nelle Chiese si fa la funzione per togliere il Bambino dal presepio e, quindi, offrirlo al bacio dei fedeli. In fine si smontano i presepi e tutto si conserva al suo posto, e mentre i bimbi sono lieti d’aver ricevuto dalla Befana tanti doni, vi è sempre della povera gente che con malinconia pensa alle giornatacce invernali che seguiranno, tenendo presente l’adagio: “Doppu Natale, friddu e fami”».
Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea – Scritti demologici e storici.