La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale

a cura di P. Salvatore Brugnano


Dicembre 2010, terza settimana: 12-18 dicembre 2010
1. Vangelo della domenica 12 dicembre, Terza di Avvento – Anno A – Domenica “GAUDETE” – «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
2. Aspetti della vita – Il bacio e il cannone.
3. Un insegnamento di S. Alfonso – Il voto di non perdere mai tempo.
4. Vivere la settimana con la liturgia = 13-18 dicembre
5. Saggezza calabrese  = I ciaramiddari. 

1. Vangelo della domenica – Mt 11,2-11«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

Oggi è la domenica della gioia (Gaudete), nella quale travolti dall’evento unico di Cristo morto e risorto, ci soffermiamo sulla gioia di avere Dio in mezzo a noi. Questa gioia, nella vita, è sempre minacciata dalla paura. È quello che ci narra il Vangelo nel quale il Battista, in carcere, è provato dalla tentazione di essersi sbagliato. «Sei tu colui che deve venire?», è la domanda che pone attraverso i suoi discepoli a Gesù. Giovanni è destabilizzato da questo Messia così diverso da come se lo aspettava, perché mite e paziente. Nella sua prigione ha bisogno di conforto. Gesù risponde con le Scritture che ne annunciano lo stile di salvezza: «Andate e riferite a Giovanni: …Ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Nella citazione Cristo omette la parte della vendetta, perché Egli è la realizzazione della salvezza promessa dal Padre fin dalla fondazione del mondo. Ecco perché Giovanni Battista può non scandalizzarsi del suo modo umile di presentarsi. Nella nostra vita siamo chiamati a difendere la nostra gioia pasquale con le parole della fede, che nascono dalla Rivelazione delle Scritture (cf La Domenica, EP.)

La domanda di Giovanni Battista (“Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”) è stupendamente vicina a noi. Se ci pensiamo bene possiamo vederci riassunte tutte le domande interiori che abbiamo sia nei riguardi di Dio che nei riguardi della vita e dell’amore umano.  È terminata la nostra ricerca su di Lui? La vita è così piena di ostacoli che è normale ritrovarsi ogni tanto a porsi la domanda se quello che abbiamo iniziato, sia nella vita d’amore come in altre scelte fondamentali della vita, sia veramente quello che fa per noi, se è veramente quel che volevamo e che attendevamo.
La risposta di Gesù alla domanda di Giovanni Battista è altrettanto stupenda e illuminante. Non è una risposta di un potere che si impone. Gesù non si impone con un ordine a credere in lui, ma offre dei segni che indicano la via per arrivare alla sua identità profonda: “i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono sanati, i sordi odono, i morti resuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo…”. È quello che Gesù fa e dice ogni giorno. Sono i segni che i profeti antichi avevano preannunciato come annuncio del mondo nuovo di Dio che entra a rinnovare il mondo di ogni singolo uomo. Gesù non si impone con la forza, ma si offre con segni di amore e di gioia. Ovunque ci sono malati che vengono guariti e poveri che vengono risollevati dalle loro miserie e dove ci sono parole che rigenerano vita e speranza, là c’è veramente Dio e c’è la risposta alle domande profonde di ogni uomo (Giovanni Berti).
 
2. Aspetti della vita
Il bacio e il cannone.

Il rumore di un bacio non è come quello di un cannone, ma la sua eco dura molto più a lungo.

Me l’ha fatto conoscere la figlia di miei amici che si è laureata proprio su questo libro dal titolo inglese stravagante, The Autocrat of the Breakfast Table, «l’autocrate del tavolo della prima colazione». È una miscela di saggi e riflessioni volutamente un po’ snob di un professore di anatomia dell’università americana di Harvard divenuto scrittore, Olivier W. Holmes (1809-1894). Mi colpisce la frase paradossale che sopra ho tradotto perché si fonda su un contrasto estremo: che cos’è mai, infatti, lo schiocco di un bacio rispetto all’esplosione di un proiettile? Eppure c’è una differenza che non è più quantitativa ma qualitativa. Distruggere è un atto facile e primitivo, creare è un’azione complessa e suprema. Il colpo di cannone che spezza un albero o, peggio, annienta una persona è un dato brutale e istantaneo, ma far rinascere e crescere una pianta o una vita umana è un’opera grandiosa e immensa (Card. Gianfranco Ravasi).

3. Un insegnamento di S. Alfonso

Il voto di non perdere mai tempo
È noto a tutti il voto fatto da S. Alfonso di non perder mai tempo: “voto quanto nuovo e caratteristico di Alfonso, altrettanto degno di essere celebrato con eterne laudi. In quale epoca di sua vita egli facesse tale voto, non si conosce con certezza; ma è comune opinione, che lo abbia fatto fin dai primordi della sua Congregazione, vale a dire cinquanta e più anni prima del glorioso termine dei suoi giorni. Grave peso egli si addossò con questo voto e lopose in esecuzione con somma fedeltà e sommo eroismo. Voto che rese Alfonso in questa terra imitatore perfetto degli angeli del cielo in quanto il nostro Santo di altro non poteva pensare o parlare, se non di ciò che era di gloria del suo Dio. Voto infine, che, praticato dal nostro santo con rigida esattezza, ci manifesta appieno che anche egli al par dell’Apostolo delle genti (san Paolo) poteva dire con ragione che Gesù Cristo era la sua continua vita e che sull’esempio di Cristo dirigeva tutte le sue operazioni al nobilissimo segno della gloria del suo Padre celeste”. (cf. Berruti, Lo Spirito di S. Alfonso, p. 27).

4. Vivere la settimana con la liturgia = 13-18 dicembre – Terza settimana di Avvento – Liturgia delle Ore: III settimana
 
13 dicembre (lunedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Fammi conoscere, Signore, le tue vie. – I detentori dell’autorità chiedono a Gesù con quale autorità insegni. Gesù suggerisce loro la risposta, con una domanda analoga riferita al Battista. Egli evita così di rivelare l’origine della sua missione a quanti si rifiutano di riconoscerlo.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Nuneri 24,2-7.15-17b; Salmo 24,4-9; Matteo 21,23-27.
– Santi di oggi  =  Santa Lucia, vergine e martire; Sant’Ottilia; B. Giovanni Marinoni.
 
14 dicembre (martedì)– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Il povero grida e il Signore lo ascolta. – Sono da condannare gli pseudo-giusti che si credono “in regola” solo perché parlano con parole dolci e suadenti! In realtà, i peccatori pentiti li precederanno nel regno.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  = Sofoniua 3,1-2.9-13; Salmo 33,2-3.6-7.17-19.23; Matteo 21,28-32..
– Santi di oggi  =  San Venanzio Fortunato.
 
15 dicembre (mercoledì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Stillate cieli dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto.-  In carcere, Giovanni ha dei dubbi sull’identità di Gesù: il giorno del Signore non doveva essere una manifestazione di terribile potenza? Ai messi di Giovanni Gesù risponde di riferire la sua azione di salvezza verso i ciechi, gli zoppi.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Isaia 45,6b-8.18.21b-25; Salmo 84,9-14; Luca 7,19-23.
– Santi di oggi  =  Santa Maria Crocifissa (Paola) di Rosa; San Valeriano; B. Carlo Steeb.
 
16 dicembre (giovedì)– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato. – Soltanto la gente ha saputo riconoscere in Giovanni un profeta inviato da Dio. Per descrivere il carattere unico del più grande dei profeti, Gesù si serve di un testo di Malachia.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  = Isaia 54,1-10; Salmo 29,2.4-6.11-13; Luca 7,24-30.
– Santi di oggi  =  San Davide, re e profeta ; Santa Adelaide; Sant’Aggeo profeta; B. Clemente Marchisio.
 
17 dicembre (venerdì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Venga il tuo regno di giustizia e di pace.- Il “libro della generazione di Gesù” elenca le origini umane dell’Uomo nuovo. Gesù è il punto di ar rivo e colui che dà significato a una storia divisa in tre fasi: Abramo, Davide, l’esilio. Discendente di Giuda e di Davide, Gesù ha tutti i titoli per essere il Cristo.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  = Genesi 49,2.8-10; Salmo 71,1-4.7-8.17; Matteo 1,1-17.
– Santi di oggi  =  San Giovanni de Matha; San Modesto.
 
18 dicembre (sabato)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace.-  Davanti al prodigio della concezione verginale di Maria l’evangelista Matteo evidenzia le parole del profeta Isaia e l’obbedienza di Giuseppe uomo giusto.
– Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Geremia 23,5-8; Salmo 71,1-2.12-13.18-19; Matte 1,18-24.
– Santi di oggi  = San Gaziano (Graziano) di Tours; B. Nemesia Valle.
 
5. Saggezza calabrese
I ciaramiddari della Novena di Natale
A dare l’atmosfera tipica alla novena di Natale era il suono delle ciaramelle e delle zampogne.
I ciaramiddari o zampognari, che scendevano dai monti nel loro tipico abbigliamento e seguiti da una ciurma di ragazzi, attraversavano levie del paese spargendo aria e melodie natalizie. In genere andavano sempre in coppia, come in un rito: uno anziano e uno giovane, quasi a significare il perpetuarsi di una tradizione e il rinnovarsi della vita (A. Romano).
In alcuni luoghi era (ed è tuttora) la banda musicale del paese a diffondere qeust’atmosfera.
A Laureana di Borrello “nei giorni che precedono il Natale, suonatori ambulanti d’organetti, di chitarre, di cornamuse e di acciarini scacciapensieri fanno la novena innanzi alle porte delle botteghe per poi riscuotere un tenuo compenso (G. B. Marzano).
Oggi questo aspetto, da tempo scomparso, viene ripescato da coraggiose iniziative di volontari: in qualche paese ho visto dei ragazzi “fare la novena” in giro per le case al suono di moderni music-players (registratori, mp3 player…).
(cf. Salvatore Brugnano, “Espressioni di religiosità popolare in Calabria, Il Natale” 1987, pp. 97-98)

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