Rubrica religiosa settimanale
a cura di P. Salvatore Brugnano
Gennaio 2011, prima settimana: 2-8 gennaio
1. Vangelo della domenica 2 gennaio – Solennità della madre di Dio – Anno A – «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi».
2. Aspetti della vita – Oggi, come ieri, la pace inizia dalla benedizione di Dio.
3. Un insegnamento di S. Alfonso – Nella tua volontà è la nostra pace (dalla liturgia)4. Vivere la settimana con la liturgia = 3-8 gennaio
5. Saggezza calabrese = E le feste vanno via…
1. Vangelo della domenica – (forma breve) Gv 1,1-5.9-14
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
L’evento dell’incarnazione del Verbo è la rivelazione perfetta e insuperabile del mistero di Dio. È nella “storia del Verbo” (san Bernardo) che l’uomo può vedere la gloria di Dio e così la vita eterna è già donata all’uomo, mentre ancora vive nel tempo. Il disegno misterioso di Dio sull’umanità ora è pienamente svelato: a chi accoglie il Verbo fatto carne viene donato il potere di diventare figlio di Dio. L’uomo è chiamato a divenire partecipe della stessa filiazione divina del Verbo: ad essere nel Verbo Incarnato figlio del Padre. E il Padre genera nel Verbo Incarnato anche ogni uomo e in lui vede e ama ogni persona umana. È la suprema rivelazione della dignità di ogni persona umana, della singolare preziosità di ogni uomo. (cf LaChiesa.it)
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio – A chi accoglie la luce Dio dona il potere di diventare figlio di Dio, scrive Giovanni il mistico. Io sono figlio di Dio. Non m’importa essere altro. Sono già tutto ciò che potrei desiderare. Solo che corro dietro a mille sogni e a mille chimere pur di ricevere compiacimenti e approvazione. Ma sono già figlio. Solo che non lo so. O non lo vivo. – Natale è la presa di coscienza della mia figliolanza, della mia dignità, del fatto che Dio si racconti e che sia splendido. All’inizio dell’avvento dicevo: non siamo qui a far finta che poi Gesù nasce. Gesù è già nato, ha svelato il volto di Dio, è morto e risorto, ha salvato il mondo, ogni uomo. È che il mondo non lo sa. Gesù è nato, a noi – ora – di nascere alla fede, infine. – Teologia pura. Che mi converte la vita (Paolo Curtaz).
Oggi, come ieri, la pace inizia dalla benedizione di Dio
2. Aspetti della vita
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace” (Dal libro dei Numeri, 6, 22-27).
3. Un insegnamento di S. Alfonso
Nella tua volontà è la nostra pace (dalla liturgia)
S. Alfonso nell’eroismo della sua rassegnazione faceva tesoro delle tribolazioni, e godeva di poter dare al suo Dio un attestato del suo amore, conformandosi al suo volere. Perciò rispondendo ad una religiosa del conservatorio di santa Maria Maddalena sopra Gesù e Maria, le fa conoscere, che ” il maggior bene di chi ama Dio è il fare la sua volontà. L’unico rimedio a tutte le vostre tribolazioni è lo stare tutta abbandonata alla volontà di Dio, cioè non volendo stare né di buona salute né consolata, ma solamente unita al suo santo volere. Questa è la maggior pace, che può trovarsi in terra dalle anime che amano Dio. Onde in tutte le vostre desolazioni replicate sempre: Dio mio, non voglio altro, che quello a voi piace: datemi l’amor vostro .” (Berruti, p.170)
4. Vivere la settimana con la liturgia = 3-8 gennaio – Seconda settimana di Natale – Liturgia delle Ore: II settimana
3 gennaio (lunedì)– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore. – Come su Gesù, il Figlio di Dio, si posa lo Spirito del Padre, così anche ogni persona che diviene figlio di Dio nel Battesimo, riceve il dono dello Spirito che lo rende testimone di Dio nel mondo.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = 1 Giovanni 2,29 – 3,6; Salmo 97,1.3-6; Giovanni 1,29-34.
– Santi di oggi = Santissimo Nome di Gesù; San Fiorenzo; Santa Genoveffa.
4 gennaio (martedì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore. – Le persone che cercano Cristo lo possono incontrare prima di tutto professandosi suoi discepoli e con la testimonianza della propria vita.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = 1 Giovanni 3,7-10; Salmo 97,1.7-9; Giovanni 1,35-42.
– Santi di oggi = Santi Ermete e Caio; B. Angela da Foligno.
5 gennaio (mercoledì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Acclamate il Signore, voi tutti della terra. – Anche oggi Gesù continua a dire a tutti noi “Seguimi” e a invitarci a dimorare con lui affinché ogni persona professi che egli è il Signore.
– Letture bibliche alla Messa di oggi = 1 Giovanni 3,11-21; Salmo 99,2-5; Giovanni 1,43-51.
– Santi di oggi = San Deogratias; Sant’Edoardo Confessore.
6 gennaio (giovedì ) – Solennità dell’Epifania
Dal Vangelo secondo Matteo (2,1-12)
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Annunzio del giorno di Pasqua
Dopo la proclamazione del Vangelo, il diacono o il sacerdote o un altro ministro idoneo può dare l’annunzio del giorno della Pasqua.
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 24 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 9 marzo.
L’Ascensione del Signore, il 5 giugno.
La Pentecoste, il 12 giugno.
La prima domenica di Avvento, il 27 novembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.
7 gennaio (venerdì)
– Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli. – La fede in Dio non si può separare dall’amore ai fratelli, l’una senza l’altro è vana; la fede necessariamente si espande nell’amore.
– Letture bibliche alla Messa di oggi =1 Giovanni 3,22 – 4,6; Salmo 2,7-8.10-11; Matteo 4,12-17.23-25.
– Santi di oggi = San Raimondo de Peñafort (m.f.); San Crispino; San Canuto.
8 gennaio (sabato) – Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. – La moltiplicazione dei pani è segno della vita che Gesù è venuto a portare, quella vita è capace di andare oltre la morte.
– Letture bibliche alla Messa di oggi =1 Giovanni 4,7-10; Salmo 71,1-4ab.7-8; Marco 6,34-
– Santi di oggi = San Severino; Santi Luciano e c.; San Lorenzo Giustiniani.
5. Saggezza calabrese
E le feste vanno via…
La sera del 31 dicembre nelle Chiese si canta il Te Deum, in ringraziamento all’Altissimo per l’anno che finisce e per quello che l’indomani s’inizierà e che tutti si augurano sia fausto e felice.
La persone amiche, incontrandosi per via, si scambiano gli auguri di buona fine e buon principio d’anno e presso le fa-miglie ei ripetono gli stessi giuochi della notte di Natale.
L’alba del primo gennaio viene salutata dal suono del tam-buro di un musicante che va di casa in casa a dare gli auguri rituali e in cambio riceve delle mance.
Ed eccoci giunti all’ultima festa del ciclo natalizio: la Befa-na, volgarmente detta ‘a Bifanìa, corruzione di Epifania, paro-la derivata dal greco Epifάneia, che significa manifestazione o apparizione e si riferisce alla manifestazione di Cristo all’umanità.
È questa, si può dire, la festa dei bimbi, i quali l’attendono con molta ansia. Per essi la Befana è una vecchia che la notte del 5 gennaio va in tutte le case a portare dolci e giocattoli ai bimbi buoni e cenere e carboni ai cattivi e perciò prima di andare a letto, appendono ad esso le loro calze, nella speran-za di trovarle al mattino seguente piene di tante leccornie.
In questo giorno nelle Chiese si fa la funzione per togliere il Bambino dal presepio e, quindi, offrirlo al bacio dei fedeli. In fine si smontano i presepi e tutto si conserva al suo posto, e mentre i bimbi sono lieti d’aver ricevuto dalla Befana tanti doni, vi è sempre della povera gente che con malinconia pensa alle giornatacce in¬vernali che seguiranno, tenendo presen-te l’adagio: “Doppu Natale, friddu e fami”.
(da Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea, Scritti demologici e storici, a cura di Giuseppe Carone.)
Felice Anno Nuovo a tutti i visitatori di Tropeaedintorni.it