Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La bella Regina del cielo, Maria del Monte Carmelo.
– Oggi, 16 luglio, è la festa della Beata Maria Vergine del Monte Carmelo che a Tropea viene particolarmente venerata nella chiesa dedicata a Lei.
– Essendo finito il regime restrittivo della pandemia del coronavirus durato due anni, quest’anno la festa ha anche la sua parte pubblica.
– La Confraternita del Carmine ha preparato una intensa novena dal 7 al 15 luglio, giorno in cui sono stati benedetti e consegnati gli scapolari da un Frate Carmelitano, Padre Sebastian, invitato per la festa.
– La festa trova il suo culmine nella processione in onore della Madonna, dopo due anni di sospensione a causa del Covid-19.
– Altri momenti esterni, come quello festoso dei bambini e la celebrazione finale all’aperto, invitano a sperare che la preoccupazione causata ultimamente dal ritorno del contagio sarà definitivamente superata con l’aiuto della Madonna.
– La venerazione dei tropeani alla Madonna del Carmine è ben salda e antica. Essa si condensa soprattutto nella pratica dei mercoledì (per lunga tradizione il mercoledì è il giorno dedicato alla Madonna del Carmine), nella promozione dello scapolare che il 16 luglio 1251 la Madonna consegnò a San Simone Stock, superiore generale dei carmelitani.
– Lo scapolare porta con sé la grande promessa della Madonna: chi lo avrà portato fino alla morte, sarà prelevato dalla stessa Vergine dal purgatorio il primo sabato dopo la sua morte per per essere portato in paradiso. L’esempio di tanti santi, tra i quali piace citare San Giovanni Paolo II e S. Alfonso de Liguori, hanno incoraggiato la diffusione universale dello scapolare.
– Accanto alle manifestazioni liturgiche relative alla Madonna del Carmine si è sviluppata una spiritualità “spicciola e concreta”, fatta di preghiere, digiuni e canti: e i fedeli sono gelosi dell’osservanza di queste tradizioni.
La Madonna consegna lo scapolare.
♦ Il 16 luglio 1251 la Madonna apparve a Simone Stock, priore dell’Ordine Carmelitano; all’ultraottantenne monaco inglese ella diede lo “scapolare” con la promessa: «Chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo».
♦ Il Monte Carmelo sorge all’estremo nord della Palestina e nel IX secolo a.C. vi ebbe luogo il confronto del profeta Elia con 450 sacerdoti di Baal. Rimasto sempre luogo sacro ebraico, durante il periodo delle crociate vi si ritirarono alcuni cristiani stanchi delle guerre che volevano fare vita eremitica.
♦ Dopo il 1206 il patriarca di Gerusalemme, Alberto Avogadro, diede loro una prima Formula di vita, trasformata in regola da Onorio III nel 1226.
♥ L’apparizione mariana diede slancio alla devozione e all’ordine che ne era portatore: il 16 luglio divenne festa liturgica, poi estesa a tutta la Chiesa.
♥ Nel 1917 a Fatima, nell’ultima apparizione, la Madonna si mostrò ai tre veggenti vestita con l’abito carmelitano e tenendo in mano lo scapolare. – La pratica venne poi confermata da Pio XII , Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Liturgia e canti.
♦ I carmelitani dovettero lasciare la Palestina già durante il XIII secolo, diffondendosi in Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna e in altre nazioni.
♦ Grazie a essi la devozione ebbe una sua liturgia e un vasto repertorio poetico-musicale.
Felice espressione della loro devozione è la sequenza latina Flos Carmeli, una breve ottava a lode della Beata Vergine. La sua composizione è attribuita allo stesso Stock.
Eccone la traduzione:
♥ «Fior del Carmelo, vite fiorita, splendore del cielo, tu solamente sei Vergine e Madre. Madre mite, pura nel cuore, ai figli tuoi sii propizia, stella del mare!
♥ Ceppo di Jesse, che produce il fiore, a noi concedi di rimanere con te per sempre! Giglio cresciuto tra alte spine, conserva pure le menti fragili e dona aiuto! Forte armatura dei combattenti, la guerra infuria, poni a difesa lo scapolare!
♥ Nell’incertezza dacci consiglio, nella sventura, dal cielo impetra consolazione! Madre e Signora del tuo Carmelo, di quella gioia che ti rapisce sazia i cuori! O chiave e porta del paradiso, fa’ che giungiamo là dove di gloria sei coronata! Amen».
Tra i canti popolari grande notorietà ebbe e continua ad avere un inno di probabile origine sette/ottocentesca:
♥ «Evviva la bella Regina del cielo, Maria del Carmelo che macchia non ha».
♦ Il breve distico ne forma il ritornello, mentre quattro strofe, sempre in distici, invocano la protezione della «Madre di Dio, Vergine pia».
♦ A lei s’inchinano i fedeli; sul petto portano lo scapolare e chiedono che lo «splendore del cielo» distenda il protettivo velo su di loro. La melodia è quella originale della secentesca canzone mariana Lodate Maria, o lingue fedeli; semplice, declamata, adatta a scandire i passi di una processione.
Alcuni Santi del Carmelo.
♥ Dal Carmelo vennero numerosi santi di tante nazioni; basti citare in Spagna Teresa d’Avila e Giovanni della Croce, in Francia Teresa di Lisieux e prima di lei le sedici martiri di Compiègne. Al loro supplizio si ispirarono Gertrud von Le Fort in L’ultima al patibolo e George Bernanos nei Dialoghi delle Carmelitane, poi messi in musica da Francis Poulenc.
♥ Carmelitana fu anche Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, compatrona d’Europa, filosofa, mistica e poetessa.
S. Alfonso è tra i santi devoti alla Madonna del Carmine.
♦ Egli portò tutta la vita lo scapolare e ne diffuse le glorie sia nelle missioni sia nei suoi scritti, soprattutto nelle Glorie di Maria.Nelle missioni popolari aveva insegnato ai Padri a diffondere gli scapolari e parlare al popolo di questo grande dono della Vergine come di uno strumento di perseveranza e di grazia.
♦ I Redentoristi infatti ebbero sempre lo speciale privilegio, di per sé riservato ai sacerdoti carmelitani, di benedire e imporre ai fedeli lo scapolare, chiamato più popolarmente “abitino del Carmine” soprattutto nel Meridione d’Italia.
♥ P. Antonio Tannoia, primo biografo del Santo, racconta un episodio molto bello della vita di S. Alfonso: qualche giorno prima della sua morte, venne un padre carmelitano ad impartirgli l’indulgenza dello scapolare e nonostante egli fosse già in agonia, il suo volto si fece tutto sorridente e riconoscente.
♥ ♥ Ma un episodio ancora più straordinario è legato allo scapolare di S. Alfonso. Durante la ricognizione del corpo del 1816, prima della beatificazione, i medici notarono che mentre il corpo con le vesti si erano completamente decomposti “lo scapolare della Vergine Santissima del Monte Carmelo, in lana, era intatto, del tutto immune dalla tarma consumatrice”.
(fonti varie, tra cui cf. L’Osservatore Romano, 12 luglio 2021).