Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Io stavo bene là.
La storia di oggi parte dal vangelo della seconda domenica di quaresima (Anno B). Gesù offre ai suoi apostoli un’anteprima del paradiso. “Beati loro”, pensiamo. Ma non sono pochi i casi di coloro che hanno in qualche modo sperimentato la “beata eternità”.
Il Vangelo di oggi, domenica 1 marzo 2015 – In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. (Vangelo di Marco 9,2-10).
La storia – Giorni fa, a Tropea, mi è stato presentato un bel giovanotto con l’espressione del dinamico tuttofare; sposato e con una bambina. “Padre, dovete sapere che Antonio (il nome del giovanotto) all’età di sei anni per l’aggravarsi della malattia cadde in coma: i medici dissero che non c’era pù niente da fare e da sperare. Tutti, genitori e parenti, aspettavano da un momento la triste notizia.
E invece no. Nel pieno della notte una telefonata dall’ospedale: “Venite, il bambino si è svegliato!”. Tutti sono accorsi e hanno visto il bambino ritornato sveglio e ben vispo… ma un po’ imbronciato, addirittura nervoso: “Perché mi avete fatto ritornare qui? Io stavo bene là...”.
Incoraggiato a raccontare, disse: “Era un luogo di luce, di gioia, di festa… Quante persone felici e sorridenti… Poi mi si è avvicinato una figura bianca che mi ha detto: Ora devi andare…”.
Ed io sono rotolato come in un vortice nero… ed eccomi qua… Ma io stavo bene là…”.
Oggi Antonio nel vortice delle mille cose che fa ogni giorno, pensa ancora con nostalgia a quel momento di luce e di pace vissuto a sei anni, sospeso tra cielo e terra.
I discepoli dissero a Gesù
«Maestro, è bello per noi essere qui… Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».