Abbiamo chiacchierato con il “padrone di casa” su alcuni aspetti dell’evento
A pochi giorni dal Premio, cresce sempre più l’attesa per scoprire il programma e gli ospiti
L’Avv. Michele Accorinti, presidente dell’Accademia degli Affaticati, associazione organizzatrice del #Premio Tropea, ci parla dell’evento che si svolgerà il 5 e 6 settembre a Tropea in Largo Galluppi e della realtà culturale che si onora di presiedere. Siamo ormai a pochi giorni dal Premio, cresce sempre più l’attesa per scoprire il programma e gli ospiti. Nel frattempo, abbiamo chiacchierato con il “padrone di casa” su alcuni aspetti peculiari dell’evento. Seguiranno altre interviste ai protagonisti del #PremioTropea 2015!
Michele Accorinti, lei è il presidente dell’Accademia degli Affaticati di Tropea, “madre” del premio letterario della città e organizzatrice di numerosi eventi culturali. Che funzione assume un’Accademia di stampo rinascimentale in una cittadina così ricca culturalmente e artisticamente?”
La risposta in parte l’ha già anticipata lei: proprio perché Tropea vanta una storia culturale ed artistica di straordinaria importanza, rievocare con l’Associazione che ho l’onore di presiedere un laboratorio culturale così importante come è stata l’Accademia degli Affaticati è circostanza di grande rilievo ed in perfetta sintonia con la grande storia della nostra città.
Lei (come tanti altri tropeani), nonostante i suoi numerosi impegni professionali e non, riesce sempre a dimostrare una cittadinanza attiva volta alla promozione di Tropea e delle sue risorse. Qual è il motore pulsante di questo forte impegno
L’amore e la passione per Tropea, ma, anche e soprattutto, l’esigenza di diffondere ai tanti turisti che ogni anno giungono nella nostra città un messaggio importante: Tropea deve essere visitata non solo per le sue straordinarie bellezze naturali, ma anche per la storia millenaria che trasuda da ogni vicolo della città. Mi piace ricordare, in proposito, l’ottima iniziativa del dott. Dario Godano con la quale il 23 agosto scorso è stato ricordato il quarto centenario della liberazione di Tropea. Quella fu una straordinaria occasione per ricordare non solo ai cittadini tropeani ma, anche e soprattutto ai numerosi ospiti, quale realtà è stata Tropea ed il ruolo importantissimo che la stessa ha svolto in passato.
Il Premio Tropea è un’importante occasione per dare il giusto peso alle ricche origini culturali del nostro territorio, che affondano le proprie radici in un tempo in cui Tropea si trovava ad essere un punto di riferimento per molti intellettuali. Crede che si possa riscattare il valore storico della cultura tropeana?
Credo, anzi sono convinto di sì. Per come le ho già detto, non solo l’Accademia degli Affaticati ma anche le tante Associazioni presenti a Tropea hanno proprio questo compito: quello di rafforzare e promuovere la cultura con la consapevolezza del glorioso passato della nostra città. Ciò, però, non deve essere un nostalgico “amarcord” ma deve essere di stimolo per una crescita culturale della nostra città nel solco della sua antica e nobile tradizione.
Riscontra una reazione positiva nei cittadini di Tropea e dei dintorni a eventi di questa portata?
Assolutamente sì: tra la città di Tropea ed il nostro Premio Letterario si è ormai innestato un legame forte ed intenso. Anche e soprattutto per questo, unitamente ai soci fondatori dell’Accademia, ho voluto che tra i partners della manifestazione ci sia il Comune di Tropea, riportando, nel contempo, lo svolgimento delle serate finali del Premio in Largo Galluppi, nel cuore del centro storico, proprio a voler suggellare il legame di cui sopra.
Il connubio tra l’entusiasmo e l’energia dei giovani e l’esperienza matura dei più adulti può dare un volto nuovo ad ogni tipo di percorso. Quanto l’Accademia degli Affaticati scommette sulle nuove leve?”
I giovani secondo me non sono solo il futuro ma soprattutto il presente. Il loro entusiasmo, la loro voglia di fare sono ingredienti assolutamente essenziali per dare linfa ad un rinnovato percorso culturale. Io credo molto in loro non solo a parole ma anche nei fatti, tant’è che molti di loro fanno parte della macchina organizzativa del Premio Tropea con un apporto direi fondamentale per il buon esito della manifestazione.
Il Premio Tropea, giunto alla sua nona edizione, ha accresciuto con gli anni la propria fama culturale, lasciando molto soddisfatti coloro che sono entrati a contatto con questo momento di sana formazione collettiva. Si può partire da qui per creare un’atmosfera diversa nel nostro territorio?
Ha detto bene: Il Premio Tropea ha ormai assunto una dimensione non solo regionale ma nazionale. Mi piace ricordare che il Corriere della Sera lo ha inserito tra i primi sette eventi letterari d’Italia. Ciò si deve anche e soprattutto allo splendido Pasqualino Pandullo, che ha gestito e diretto il Premio per tanti anni con grande maestria e bravura, al quale va il mio personale ringraziamento unitamente a quello di tutti i soci dell’Accademia. Certo, l’eredità è pesante ma unitamente a tutti gli “Affaticati” ce la metteremo tutta per proseguire in questo straordinario, impegnativo ma entusiasmante evento culturale.