Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Insieme è meglio.
Può essere uno slogan o il nome di qualche associazione… Interessa la sostanza, perché è sempre viva la tentazione di fare tutto da sé (Chi fa da sé, fa per tre!); e se anche riuscisse ad essere possibile, soprattutto oggi con la robotica che sta conquistando vasti spazi del vivere sociale, quello che si raggiunge insieme in un dato progetto, va ben oltre l’obiettivo proposto.
“Fare insieme” rinsalda le relazioni sociali, evidenziando i punti deboli da rafforzare, dovuti ai limiti e al carattere delle persone. E la gioia-soddisfazione viene a ripagare abbondantemente. – “Fare insieme”, lavorare in gruppo, formare un gruppo aiuta a tirare fuori il meglio di ciascuno. Il gruppo aiuta ad ottenere quello che desideriamo, ci rende amici, ci fa condividere uno scopo, e stimola il nostro miglior contributo. Purché ci sia la volontà di superare le inevitabili reciproche incomprensioni.
♦ Una volta una mucca cadde in un fosso e non riusciva a uscire. Essa apparteneva ad un contadino, che cercò di aiutarla, ma non sapeva come. Legò una corda alla mucca, ma non ci riuscì.
♦ Chiese, quindi, aiuto a tre vicini. Questi vennero, ognuno con una corda. Arrivati sul posto, cominciarono a discutere quale fosse il lato migliore per tirare su la mucca. Uno pensava che era meglio a sud, un altro a nord, un altro a est, e l’ultimo a ovest.
♦ Poiché non raggiunsero un accordo, ognuno legò la sua corda alla mucca, dal lato che gli sembrava migliore, e cominciarono a tirarla. Uno tirava verso nord, uno verso sud, un altro verso est, e l’ultimo verso ovest. Tiravano con tutte le loro forze, ma la mucca non usciva.
♥ Quando furono stanchi, si riunirono di nuovo e conclusero: è meglio tirare la mucca da un lato solo, anche se non sembra sia il lato migliore. Quando furono pronti, tutti tirarono con una sola corda e la mucca uscì dal fosso.
♥ Il bene fatto insieme agli altri è preferibile a quello, ottimo, fatto da solo. La nostra forza sta nella nostra unione e questo comporta che a volte la propria idea, che si crede la migliore, la si rinunci a favore del lavoro di gruppo, a favore della vita in comunità.
♥ Vivere in comunità è difficile, ma è la cosa migliore del mondo. Vale la pena camminare insieme, anche se si cede un po’ delle proprie opinioni. La nostra forza più grande sta nella nostra unione.
♥ Gesù ha sempre vissuto e lavorato in gruppo. Fino all’età di trent’anni, appartenne alla comunità familiare. Poi la prima cosa che fece, fu di riunire i dodici apostoli e vivere con loro, mettendo tutto in comune.
♥ È stato difficile: aveva anche un traditore nel gruppo, ma alla fine ha vinto.
Il suo amore per loro cresceva sempre di più. Alla fine disse: “Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi “(Gv 15,15).
(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).