Lavori urgenti di restauro finalizzati alla messa in sicurezza e al miglioramento sismico della volta della chiesa del Gesù a Tropea
Il video in HD
Sfiorata una tragedia, l’intervista a Padre Salvatore Brugnano, Redentorista
Tutto il mondo ormai si è abituato a guardare gli atleti fare segni religiosi nelle loro performances sportive. Osteggiati all’inizio per non offendere la diversità delle religioni, oggi sono pacificamente accolte e regolamentate. Alcuni fanno il segno della croce, altri, invece, inginocchiati, alzano le braccia e gli occhi al cielo indicando qualcuno o chiedendo aiuto. Difficile dire se siano gesti di vera fede o semplici abitudini portafortuna. – Ma le preghiere ci sono e gli atleti le dicono. Tanti, dopo un successo, ringraziano il cielo. – Rimane un esempio la preghiera di un campione di pallavolo rimasto paralizzato per un incidente in allenamento. Una terribile vicenda cui seppe reagire con la forza della fede.
Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra, in Paradiso. – ” Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. L’uomo è privilegiato rispetto alle altre creature: può dichiarare a Dio tutto il suo amore!
Anche se siamo ancor con il Covid e la variante Omicron celebriamo il Natale, perché Natale è sempre Natale, il Natale del Figlio di Dio. «Egli viene e con Lui viene la gioia», scriveva don Primo Mazzolari. – Mai come oggi, seppur tra mille difficoltà e sofferenze causate dal Covid , questo è il tempo di credere. – Anche quest’anno, infatti, celebriamo la Speranza che si è fatta carne in un’umile grotta di Betlemme e da lì ha attraversato «i mondi» di tutti i tempi. – La pandemia sembra aver sospeso ogni ambito della vita, ma il Salvatore continua a nascere per noi e in noi: Dio non ci lascia da soli. (cardinale Gualtiero Bassetti); il Figlio di Dio è venuto al mondo per la salvezza di tutti coloro che sono “stanchi e oppressi” (Patriarca Kirill). – “Ecco la lezione del Natale: l’umiltà è la grande condizione della fede, della vita spirituale, della santità. Possa il Signore farcene dono” (Papa Francesco) – Perciò anche noi vogliano restare accesi da questo felice fuoco del Natale, che rende l’anime contente in terra e beate nel cielo» (S. Alfonso de Liguori).