Fede e dintorni

INIZIA L’AVVENTO 2020

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Inizia l’Avvento 2020.

– Oggi inizia il nuovo anno liturgico, ciclo B, anno col vangelo di Marco e inizia con la prima domenica di Avvento, la quale presenta non la prima, ma l’ultima venuta di Cristo: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”.
– L’Avvento è il tempo della vigilanza. Vegliare in obbedienza al pressante invito di Gesù comporta non cedere alla stanchezza e stare all’erta per non lasciarsi ingannare dalle seduzioni del mondo.
– Abbiamo avuto affidati ricchi doni e con una vita operosa vegliamo e ci prepariamo per accogliere nella gioia il ritorno del Signore.
– «Vieni, Signore Gesù!», è stata la preghiera dei primi cristiani. – Deve essere anche la nostra preghiera perché solo con la presenza di Gesù Cristo si realizzerà un mondo realmente giusto e rinnovato. – In quanto preparazione al Natale, l’Avvento sarà un tempo di attesa nella gioia. San Paolo interpreta il nostro periodo d’attesa come un tempo in cui dobbiamo testimoniare Cristo: “Nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo” (1Cor 1,7). – Oggi entra in uso il nuovo Messale in lingua italiana con la III edizione.

Dal Vangelo di questa domenica (Mc 13,33-37).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
♦ «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
♦ Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!
♦ «Fate attenzione, vegliate» è l’invito con cui si apre questo tempo di Avvento. E significa tener viva in cuor nostro l’attesa della venuta nella gloria di Gesù; non perdere mai di vista quest’orizzonte di luce, questo traguardo di gloria, sapendo che in Gesù, e solo in lui, è la speranza dell’umanità.
♦ Questo ci evita di cadere nelle trappole dei falsi cristi e dei falsi profeti che sorgono e fanno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. Più che mai, ci affidiamo a Gesù che ci renderà saldi sino alla fine.
Al Padre celeste ci rivolgiamo con la bellissima preghiera del profeta Isaìa, non temendo di gridare: “Signore siamo stati ribelli, il nostro cuore si è indurito, squarcia i cieli e scendi! Plasma l’argilla che noi siamo e fa’ di noi tutti insieme il capolavoro d’amore che da sempre desideri! Che non ci sia più nessuno che si risvegli senza stringersi a te.
♦ Questo Avvento ci dia la grazia di vivere un profondo rinnovamento interiore; la nostra vita sia trasformata dal Cristo che viene.
(fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze, in la domenica.it))

Inizia l’Avvento: Maranà, thà! “Vieni, Signore Gesù!”
♦ Nel cammino di fede, di preghiera e di celebrazioni che ogni anno le nostre comunità compiono, il tempo di Avvento è la prima tappa.
♦ Nella sua origine, il termine “avvento” (dal latino adventus, che corrisponde al greco parousìa) richiama l’attesa degli abitanti della città che si preparavano alla “venuta” del sovrano, in visita alla loro comunità.
♦ In queste quattro settimane del tempo di Avvento anche le nostre comunità si preparano all’incontro con il loro Signore, Cristo Gesù, nelle sue due venute, quella storica (nel suo Natale) e quella definitiva (alla fine del tempo e del mondo).
♦ Nelle prime due settimane siamo invitati a preparare la venuta del Signore alla fine del tempo e del mondo. Le letture bibliche di questo primo periodo orientano i nostri atteggiamenti alla vigilanza, alla veglia dal sonno spirituale e alla preghiera:«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete il momento e l’ora» (Mc 13,33).
Le due ultime settimane ci preparano alla venuta storica di Gesù, il suo Natale. Le letture bibliche (soprattutto a partire dal 17 dicembre) presentano i testi messianici che lungo la storia di Israele hanno alimentato la speranza nella venuta del Messia e la fiducia nella promessa di salvezza fatta da Dio all’umanità.
La preghiera della Chiesa nel tempo liturgico dell’Avvento è rivolta con fiducia al Signore che è venuto (nel Natale) e che verrà (alla fine del tempo e del mondo), che è presso il Padre, ma è anche presente nella sua comunità che prega, veglia e prepara il cuore ad accoglierlo.
Lungo questo cammino di preparazione ci sostengono l’atteggiamento fiducioso della Vergine Maria (l’Avvento è il vero tempo mariano), il silenzio raccolto di san Giuseppe e l’esemplarità del Battista nel «preparare la via del Signore e nel raddrizzare i suoi sentieri» ( don Primo Gironi, ssp, biblista)

Per la preghiera.
– Animati dalla speranza di vedere il giorno del tuo glorioso ritorno, ti invochiamo con fiducia, Signore, affinché tu ci doni la grazia di perseverare nella fede e di operare sempre nella carità.
– Vieni, Signore Gesù, Sapienza del mondo. Infiamma la tua Chiesa con il fuoco dello Spirito e, con la tua Parola, guidala all’esistenza nuova alla quale la chiami
– Vieni, Signore, Pace dei popoli. Visita i cuori dei giovani; fa’ di loro testimoni di speranza e promotori di unità e di concordia tra le genti.
– Vieni, Signore, Giudice della storia. Aiutaci a purificare la nostra umanità dal doloroso scandalo dell’indifferenza che spesso tocca anche i tuoi servi fedeli.
– Vieni, Signore, Luce del mondo. Riempici di carità gioiosa per essere luce per coloro ai quali la durezza della vita ha spento ogni speranza. Accogli le nostre suppliche per tutta l’umanità e donaci di cooperare con coraggio e generosità alla tua manifestazione nel mondo.

Oggi inizia il nuovo anno liturgico, ciclo B, anno col vangelo di Marco e inizia con la prima domenica di Avvento, la quale presenta non la prima, ma l’ultima venuta di Cristo: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”. – «Fate attenzione, vegliate» è l’invito di oggi. E significa tener viva in cuor nostro l’attesa della venuta nella gloria di Gesù; non perdere mai di vista quest’orizzonte di luce, questo traguardo di gloria, sapendo che in Gesù, e solo in lui, è la speranza dell’umanità. Questo ci evita di cadere nelle trappole dei falsi cristi e dei falsi profeti che sorgono e fanno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. Più che mai, ci affidiamo a Gesù che ci renderà saldi sino alla fine. – Oggi entra in uso il nuovo Messale in lingua italiana con la III edizione.

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