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In onore della Sindaca Lydia Toraldo Serra

Scoperta la Targa Celebrativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Evento organizzato dalla Commissione Straordinaria del Comune di Tropea in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Don Francesco Mottola” e l’Istituto Superiore “Pasquale Galluppi”

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Tropea 15 dicembre 2016
È stata davvero una festa la manifestazione in onore della Sindaca Lydia Toraldo Serra, organizzata dalla Commissione Straordinaria del Comune di Tropea in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Don Francesco Mottola” e l’Istituto Superiore “Pasquale Galluppi”.

La manifestazione, iniziata alle 10:00 nella Sala del Museo Diocesano, è terminata alla 12:30 nella Sala del Municipio di Tropea con lo scoprimento della Targa Celebrativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri per onorare il contributo delle prime 10 donne-sindaco elette 70 anni fa, nel primo voto amministrativo del 1946.

Si sono alternati in tanti, giovani e adulti: studenti, professori, amministratori e musicisti. Ognuno ha portato il suo contributo per onorare la grande “sindachessa”, “a mamicea nostra” (la mamma nostra), come il popolo chiamava l’eccezionale donna, un gigante dell’Amministrazione civica in tempi davvero difficili.
Quante cose belle si sono ascoltate! E quale gioia si è sperimentata nella collaborazione di tutti alla buona riuscita della manifestazione. Una collaborazione che, se condivisa con amore, renderà nuovo il futuro di Tropea, ha augurato il Capo Commissario Salvatore Fortuna.

Contributi

Dal dépliant distribuito in sala.
Lydia Toraldo Serra (Cosenza 1906 – Tropea 1980), sposato il marchese Pasquale Toraldo, nel 1933 si stabilisce a Tropea dove, a 40 anni, è elett sindaco nello stesso anno dell’entrata in vigore della legge che estende per la prima volta alle donne la facoltà di eleggere e di essere elette.
La sindachessa- governerà Tropea per ben 15 anni consecutivi guidando verso una realtà migliore una comunità prostrata dai tristi eventi della seconda guerra mondiale e dei terremoti di inizio secolo.
Vuole e ottiene le scuole e per la prima volta vedono la luce le istituzioni statali della Media, del Liceo Classico con annesso convitto. Ottiene le prime case popolari, le poste e l’ammodernamento dell’ospedale cittadino.
Molto sensibile ai problemi delle donne e dell’infanzia apre un’agenzia locale dell’OMNI (Opera nazionale maternità e infanzia) e, intuendo il futuro turistico della città, esegue i lavori di dragaggio del porto, di cura delle fiumare “Grazia”-e “Lumia” e di realizzazione dello stabilimento balneare “San Leonardo”.
Organizza importanti convegni scientifici come quello dedicato ai fratelli Vianeo e dà forte impulso alle tradizioni.
Importante l’opera sociale svolta e la sua capacità di coinvolgimento, tanto da riuscire a dirottate a Vibo Marina una nave americana carica di grano trasportato poi a Tropea: era il 1946 e c’erano ancora le macerie dei bombardamenti.
A 58 anni si ritira dalla politica attiva dedicandosi alla famiglia, al marito, ai quattro figli e all’arte della pittura fino al 1980, anno della sua scomparsa all’età di 74 anni.

Alcuni passaggi memorabili

  • * Io ho a casa, e forse qualcuno di voi lo saprà, una piccola creatura da nutrire e da allevare, ma qui sento la mia maternità come ingigantita, allargata, idealizzata, su tutto questo popolo tropeano che io ho sempre amato, ma che amo ancora più da questo momento che lo sento affidato, quasi, alle mie materne cure, alla mia materna vigilanza.
    E per questo popolo, per voi tutti, cari fratelli tropeani, io invoco in questo momento in cui s’inizia una nostra novella vita, invoco la celeste benedizione di quella Vergine Bruna che è stata e che sarà sempre la forza migliore della nostra Tropea!
    E noi da questi nostro piccolo lembo di terra, da questo angolo luminoso e ridente della nostra Calabria (…) costruiremo non il fronte unico della resistenza, come soleva dirsi nel periodo bellico, ma il fronte unico del dovere. Dovere di tutti a concorrere al bene comune!
    (Dal discorso di ringraziamento dopo la vittoria elettorale dell’aprile del 1946)
  • *Raggiungere, attraverso una rigida utilizzazione delle proprie forze, una attività finanziaria da applicare continuamente a beneficio dei propri amministrati, che è come dire delle proprie creature, costituisce, forse, lo sforzo più grande e direi, più allettante per un Capo di amministrazione, oltre che il più elevato fine.
    * Ritengo che la donna portata per sua natura a guardare le cose più in particolare, a curarne maggiormente i dettagli, a dare, in fondo, ad ogni sua attività quel suo senso di maternità e quello spirito di apostolato […] può, se ben preparata, affrontare il duro compito della direzione amministrativa che sembra così in antitesi con le sue attitudini.
    In particolare, poi, come consigliere comunale può rendersi particolarmente utile nel campo assistenziale ed in quello scolastico dove il suo cuore materno e la sua squisita sensibilità possono trovare una più appropriata applicazione sia nel Comune che negli enti fiancheggiatori come gli ECA, dove, l’opera femminile volta tutta alla pietà e al sacrificio, diventa quasi indispensabile.
    (Dall’intervista concessa a Stefania Rossi del Movimento Femminile della Democrazia Cristiana, 9.5.1949).
  • * Fu in quel piccolo essere [la mia bambina di tre mesi] che doveva rappresentare tutta la mia debolezza, fu lì, invece, tutta la mia forza. Fu lei a farmi sentire non più il peso ma la grandiosità del compito che mi si affidava. Era la maternità che si affermava in più vasta, in più alta missione!
    E da quella piccola culla abbandonata l’anima mia abbracciò idealmente ogni essere di questa mia più grande famiglia! Piccoli e vecchi, poveri e ricchi, sani ed ammalati, grandezze e miserie di tutti, affanni e sorrisi di tutti furono tutti miei da quel momento.
    A tutti ed a tutto sentii di dover dare; non una parte di me stessa, ma tutta me stessa — fino al più grande sacrificio.
    * Io sono qui a sciogliere il mio cantico d’amore per Voi, perché sono tutte un cantico d’amore le lunghe veglie sostenute per voi; i lunghi viaggi in traballanti vagoni di terza, le lunghe vie ricoperte di neve ed attraversate con le severe gip mentre la febbre mi ardeva e mi ardeva l’ansia di portarvi con le mie mani il pane, quel pane quotidiano che il caos post-bellico rendeva prezioso più dell’oro!
    Oh, ineffabile gioia di quella oscura e rigida notte, mentre un camion carico di grano mi riportava nella città addormentata!
    (Da un comizio tenuto durante le Elezioni Amministrative del 1952).

 

  • * L’amministrazione divenne per me una grande famiglia tanto da essere chiamata “la mamma nostra” dalla maggior parte delle donne del popolo. […] Un’opera buona, una buona parola conquista questa nostra gente più di qualunque ideale politico, affranta com’è dalla miseria e dalle privazioni….
    […] La maggioranza dell’elettorato spetta alla donna… E la donna sente, per lo meno nelle elezioni amministrative, il bisogno di indirizzare la sua fiducia verso coloro che meglio tutelano i suoi diritti.
    La donna [anche in politica] mostra, nell’espletamento della propria funzione, un maggiore senso del proprio dovere, un maggior senso di responsabilità, una maggiore assiduità al lavoro, una più sincera passione, una più ostinata volontà ed una maggiore, materna comprensione delle umane sofferenze, che la porta ad essere più paziente e più accogliente.
    (Dalla relazione inviata da Lydia Toraldo Serra su richiesta dell’On. Elsa Conci, Delegata Nazionale del Movimento Femminile della D. C. del 23 dicembre 1955, in preparazione della campagna elettorale amministrativa).

 

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La diretta streaming della manifestazione

https://www.facebook.com/tropeaedintorni.it/videos/1828502117408065/

https://www.facebook.com/tropeaedintorni.it/videos/1828502714074672/

https://www.facebook.com/tropeaedintorni.it/videos/1828508150740795/

https://www.facebook.com/tropeaedintorni.it/videos/1828533204071623/

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