La Caisll chiede al sindaco D’Agostino un incontro
C’è in gioco il futuro dei giovani e di centinaia di addetti
Depositi costieri e polo industriale: sono questi i temi alla base del dibattito di “Calabria-Italia sindacato dei lavoratori liberi” (Caisll). Riguardo al futuro di centinaia di lavoratori addetti allo stoccaggio e distribuzione dei prodotti petroliferi e delle loro famiglie «non ricordiamo un silenzio così “ass(u)rdante” – dichiara con un gioco di parole Pino Conocchiella – da parte delle istituzioni, della politica e degli agenti sociali del territorio, come in questa occasione». Il sindacato si domanda di cos’altro, se non del futuro dei giovani, si debbano occupare oggi i sindaci e le loro giunte, i presidenti di provincia e i loro assessori, tutti gli agenti sociali, le associazioni e i sindacati. «Diventa veramente difficile per il cittadino comune – afferma Conocchiella – capire perché non intervengano nel dibattito aperto sulla stampa ormai da più di un mese».
Se le cose non vanno bene in provincia, ciò che è peggio «è che nessuno ha più voglia – rimarca il rappresentante Caisll – di affrontare le problematiche in modo strutturale attraverso progetti di largo respiro e con il necessario coraggio civile di decidere». Ci si trova perciò di fronte a uno stato di cose in cui «ognuno di noi spera, in cuor proprio, che altri facciano quello che si dovrebbe fare, perché c’è la paura di agire in prima persona e non ci si può fidare di nessuno, per il rischio di ritorsioni, di isolamento, di far incavolare i poteri forti e gli occulti amanti del silenzio e difficilmente assoggettabili alle leggi». E se è vero che la nostra è una democrazia delegata, è pur vero che la Caisll non è disposta a soccombere a delegati «indifferenti, incapaci, interessati al proprio più che al collettivo, all’apparire più che all’essere».
Per questo, secondo Conocchiella «è ancora necessaria ed importante la presenza delle grandi società sul territorio vibonese quali l’Eni, la Meridionale Petroli, la Italcementi, la General Elettric (ex Nuovo Pignone) ed altre» e per questo motivo «bisogna fare finalmente chiarezza sul modello di sviluppo che si vuole realizzare nei prossimi anni ed eliminare l’amaro in bocca degli addetti all’industria» dovuto a silenzi e atteggiamenti pilateschi.
Conocchiella chiede dunque al sindaco di Vibo Valentia di rispondere al suo dovere di «far conoscere il progetto dell’amministrazione sul futuro delle su citate società a dimensione nazionale, su quello dei loro dipendenti diretti e indiretti» in una riunione che veda coinvolti i delegati dei lavoratori e le forze sociali. Questo affinché i cittadini sappiano se «è necessario acquisire o meno circa 100 mila metri quadrati di suolo libero e bonificato da adibire ad uso pubblico e sociale» ed anche «se dopo l’alluvione permane l’obbligo di legge di rilocarle insieme alle piccole attività produttive viciniori, su terreno in gestione al nucleo industriale nell’area di Porto Salvo». Una semplice ricetta «per evitare una povertà di ritorno nel vibonese» è quella di agire e «fare di tutto per non perdere queste realtà a favore di altri territori che aspettano felicissimi d’accoglierle».