Repice e la sua squadra per ora restano al loro posto
Vallone e i suoi attendono l’arrivo delle motivazioni
A Tropea è calma apparente. Si resta in attesa che vengano rese note le motivazioni del pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale (Tar) per la Calabria, il quale giovedì scorso ha disposto che si torni a votare in due sezioni, annullando i verbali con la proclamazione degli eletti e, quindi, lasciando il Comune senza un’amministrazione. Da questo documento dipenderanno le mosse dei prossimi giorni di tutti gli attori in gioco.
Nel frattempo, alla sede municipale di palazzo Sant’Anna non si sa ancora nulla del dispositivo della sentenza che ha accolto il ricorso di Gaetano Vallone, dei candidati della lista “Uniti per la Rinascita” (UplR) e del consigliere provinciale Giovanni Macrì. La notifica non potrà tra l’altro divenire esecutiva per ad Adolfo Repice, che quindi mantiene la fascia tricolore, fintantoché non sarà nominato un commissario. È lo stesso anche per i componenti della sua squadra di governo, che mantengono i loro posti e, con essi, gli incarichi di Giunta, le deleghe e le funzioni svolte sino ad oggi.
Mentre in città si era sparsa la notizia dell’avvenuta comunicazione della disposizione, gli esponenti dell’amministrazione smentiscono categoricamente. Sandro D’Agostino fa sapere di «non aver ancora ricevuto alcun avviso», mentre Tonino Simonelli precisa di essere ancora «l’assessore all’Ambiente» e di avere intenzione di svolgere il suo ruolo fino a quando non sarà inviato il commissario.
Solo all’indomani della pubblicazione delle motivazioni e dell’arrivo del commissario prefettizio, perciò, i membri della lista di Repice “Passione Tropea” (Pt) daranno adito ai provvedimenti annunciati sin dalla scorsa settimana, intraprendendo, cioè, la richiesta di sospensiva al Consiglio di Stato. Se non lo hanno ancora fatto, fino ad oggi, è dipeso proprio dalla mancanza della motivazione stabilita a seguito dell’udienza della seconda sezione del Tar di Catanzaro del 7 aprile. Quella del Consiglio di Stato pare l’unica soluzione utile per Repice e “Pt”, poiché con quella decisione del Tar, infatti, è stato dichiarato improcedibile il ricorso incidentale. Il Tar, tra l’altro, ha stabilito che il Comune di Tropea dovrà pagare il 50% delle spese del ricorso (mentre l’altra metà sarà pagata dai contro-interessati, cioè i membri di “Pt”).
Il gruppo di Gaetano Vallone, intanto, non può fare altro che attendere, pur esultando per aver dimostrato la presenza di irregolarità nelle procedure di voto delle scorse elezioni.
Entrambi gli schieramenti, ovviamente, hanno comunque intrapreso una sorta di piccola campagna elettorale, che, però, sarà limitata alle zone interessate dalla ripetizione del voto, ovvero delle sezioni 3 e 4.
Si tratta di due zone abbastanza popolose, nelle quali rientrano i cittadini residenti in contrada San Francesco, in località Carmine e in viale Stazione, ai quali vanno aggiunti quelli che abitano nella zona di viale Libertà e delle vie sottostanti parallele (che comprendono anche le “Case di Campagna”). Sono più di 1800 elettori, dei quali, all’ultima tornata elettorale, hanno votato oltre 1200 aventi diritto, con una percentuale superiore al 66%.
Non sono certe neppure le giornate destinate al voto. Salta l’ipotesi del 15 e 16 maggio, perché non ci sono i tempi necessari. Non sono eppure fattibili le votazioni in concomitanza con i referendum del 12 e 13 giugno, perché la legge prevede che il rinnovo delle operazioni di voto debba avvenire entro 60 giorni. Stando così le cose, tali operazioni dovrebbero avvenire entro il 7 giugno.
Nel frattempo, il prefetto di Vibo Valentia potrebbe nominare già in giornata un commissario che possa traghettare Tropea verso il voto di maggio. In base ad alcune indiscrezioni, la scelta dovrebbe ricadere su di un funzionario del gabinetto del senatore Francesco Nitto Palma, sottosegretario all’Interno, che si andrebbe ad insediarsi sin da subito, una volta ricevuto il mandato.