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La politica Tropeana è in fermento
La politica a Tropea è un opinione. Non conosce formule esatte il movimento che si sta registrando negli ambienti politici della cittadina, come non le conosce da sempre. A notizie si aggiungono voci di corridoi, i gruppi si formano e si distruggono in poco tempo, i cambiamenti di fronte poi sono parecchi. Ma, ci sono anche chiari elementi di novità e di evoluzione del confronto politico. Cè chi ancora decide all’interno delle sedi di partito, ma assoluta novità a Tropea, cè chi porta il dibattito in sede assembleare e su facebook. E’ quest’ultimo il caso di “PubblicaMente Tropea”, comitato costituito da un gruppo di cittadini, iscritti e non a partiti, con l’intento di promuovere la presentazione di una lista alle prossime elezioni amministrative comunali.
Consiglio comunale congiunto
Questa sera alle 19, in piazza Vittorio Veneto a Tropea, si terrà una seduta di Consiglio comunale congiunto tra i comuni costieri, per protestare contro i recenti atti intimidatori perpetrati contro le amministrazioni e le imprese del territorio.
La scelta di trattare il delicatissimo argomento in un incontro pubblico e coinvolgere, così, tutta la popolazione locale, è stato dettato certamente dalla platealità con cui, in più riprese durante gli ultimi mesi, le istituzioni locali e gli operatori economici del territorio sono stati vittime di atti intimidatori. Senza voler andare troppo indietro nel tempo, infatti, basta considerare quanto successo negli ultimi due mesi per avere contezza della gravità della situazione.
La politica da un nuovo punto di vista
“Credo che l’errore più grande sia quello di concentrarsi solo sui due tre nomi noti”. Con queste parole il più volte consigliere e già assessore al Commercio Francesco Stefanelli commenta lo stato attuale della politica tropeana. Parafrasando quella che potrebbe sembrare una frase lapalissiana, poichè ad esporsi in prima persona sono stati effettivamente in pochi, c’è da aggiungere che in città vi sono molteplici pareri su chi dovrebbe, o potrebbe, andare ad amministrare la cosa pubblica.