Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Importanti i piccoli gesti di solidarietà.
– Sono impressionanti le immagini che giungono dall’Afghanistan in questi giorni. Più delle pur necessarie parole raccontano il dramma di una popolazione che dopo 20 anni ripiomba nell’incubo del regime talebano, la paura per un futuro che sa troppo di un passato tremendo.
– A descriverlo forse più di altre pur angoscianti sequenze un video, straziante: mostra una donna che porge la figlioletta a uno sconosciuto soldato oltre il muro di cinta dell’aeroporto pregandolo di portarla in salvo. E non era il solo genitore a compiere il disperato, estremo gesto. Ce n’erano tanti altri.
– Sono immagini che ci colpiscono per la loro crudezza e durezza ed è giusto che sia così, perché il loro compito principale in questo momento è quello di documentare: il caos all’aeroporto di Kabul invaso da migliaia di persone in cerca di salvezza, per molti di loro improbabile; gli uomini appesi ad aerei in decollo che sono caduti nel vuoto. – Ma ora è importante dare il via ai gesti di solidarietà.
Solidarietà in cerca di adesioni.
♦ Mentre si attendono le decisioni dei governi occidentali sulle strategie da mettere in campo per accogliere le migliaia di persone in fuga dall’Afghanistan, a Kabul c’è chi offre quello che può — cibo, acqua — per dare un po’ di sollievo a quanti attendono di lasciare il Paese.
♦ E allo stesso tempo in alcuni Paesi, a livello locale, ci si sta attrezzando per offrire ospitalità a quanti riusciranno ad arrivare.
♦ ♦ Un ufficiale afghano ha raccontato a Skynews anche il dramma delle madri afghane: «E’ stato orribile, le donne hanno lanciato i loro bambini oltre il filo spinato all’aeroporto chiedendo ai soldati di prenderli». Alcuni bimbi «sono rimasti impigliati nel filo spinato».
♥ Sono spesso piccole iniziative, come quella della diocesi siciliana di Mazara del Vallo, che ha messo a disposizione le strutture dell’Opera di religione Monsignor Gioacchino Di Leo e della parrocchia Madonna della Sapienza di Marsala.
«Oltre la commozione per ciò che apprendiamo dai media su ciò che sta succedendo in Afghanistan, noi abbiamo deciso di fare la nostra piccola parte per i fratelli afghani», ha commentato il Vescovo, monsignor Domenico Mogavero.
♥ Sulla stessa linea don Vito Piccinonna, direttore della Caritas diocesana di Bari-Bitonto, che, ha detto, «certamente ci si metterà a disposizione appena giungeranno notizie dalla Cei per attivare corridoi sanitari e umanitari».
♥ Anche alcuni sindaci italiani hanno annunciato disponibilità ad accogliere profughi. Altre diocesi e associazioni nel frattempo si stanno mobilitando.
♦ Sulla situazione in Afghanistan è intervenuto anche Monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes, sottolineando che quanto sta accadendo nel Paese «ripropone un’azione comune europea nel Mediterraneo che unisca ai controlli il salvataggio, il riconoscimento e la tutela di coloro che hanno diritto a una protezione internazionale».
♥♥ La sfida è globale. Lo ha ribadito il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ricordando a tutti i Paesi «l’obbligo di proteggere i civili e ad astenersi da qualsiasi rimpatrio» in Afghanistan.
(fonte: cf L’Osservatore Romano, 20 agosto 2021).