La tradizionale regata delle settecentesche statue raffiguranti la Sacra Famiglia imbarcate su un peschereccio di una famiglia di pescatori tropeani.
La suggestiva manifestazione religiosa, non ha mancato di ricevere apprezzamenti, ma anche qualche appunto soprattutto da parte di chi ricordava le processioni degli anni passati.
Si è ripetuta anche quest’anno la tradizionale regata – processione sul mare che è uno degli appuntamenti chiave del ferragosto tropeano.
Le settecentesche statue raffiguranti la Sacra Famiglia, dopo la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Rettore don Nicola De Luca nella Chiesa del S. Rosario dove sono conservate, sono state trasportate al porto e imbarcate su un peschereccio di una famiglia di pescatori tropeani.
L’imbarcazione ha così raggiunto così la spiaggia del “mare piccolo” e dopo una preghiera iniziale si è snodata la processione lungo la costa, accompagnata da un lungo corteo di barche e scortata dalle motovedette dei Carabinieri e della Guardia Costiera.
In particolare, a seguire la “barca della Madonna” vi era una imbarcazione dove hanno preso posto i giovani del coro parrocchiale del S. Rosario che, con tanta fede ed entusiasmo, hanno accompagnato la processione con i canti mariani e la recita del Santo Rosario e di altre preghiere.
Tantissimi i bagnanti, assiepati nelle spiagge del litorale, da Tropea a Parghelia a Zambrone e Santa Domenica, che hanno atteso il passaggio delle Sacre Statue, esprimendo la propria devozione chi col segno della croce, chi con un sentito battimani, chi immortalando l’evento con uno scatto fotografico.
Molto significativi sono stati anche gli omaggi floreali verso la Madonna e lo sparo dei fuochi di artificio, espressione popolare di partecipazione all’evento religioso.
Rientrate al porto, le Statue sono state poi processionalmente accompagnate alla Chiesa del S. Rosario con una numerosa e partecipata fiaccolata per le vie del borgo tropeano, alla presenza anche del Sindaco e di altre autorità civili.
La semplice e suggestiva manifestazione religiosa, non ha mancato di ricevere apprezzamenti, ma anche qualche appunto soprattutto da parte di chi ricordava le processioni degli anni passati.
Si spera, in tal senso, che una volta riaperto al culto, il famoso Santuario dell’Isola, si possa ritornare al fasto antico, riprendendo tutte le altre manifestazioni esteriori che caratterizzavano la processione agostana.
Fratello maggiore dei Sacerdoti Oblati del Sacro Cuore
Don Francesco Sicari
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