Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il vescovo santo e la lettera d’amore.
Conosciamo poco il lato umoristico dei santi. Essi sono stati uomini col sorriso e il cuore aperto ai bisogni dei più piccoli. Oggi siamo sempre più convinti che la santità non consiste nel fare cose straordinarie, ma nel fare straordinariamente bene le cose ordinarie. E maestra in tutto è la carità: “La carità è superiore a tutte le regole. E’ una grande signora: bisogna fare tutto ciò che comanda!” (S. Vincenzo de’ Paoli).
♦ San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra, aveva un domestico, Domenico Favre, che si era innamorato d’una giovane vedova, la signora Clavel. Non avendo il coraggio di presentarsi di persona, il domestico decise di scriverle una lettera.
Si chiuse nella sua stanza, tentò e ritentò di trovare parole adatte, ma inutilmente.
♦ Per caso entrò nella stanza il santo vescovo e il domestico cercò di nascondere lo scritto. Il santo intuì e delicatamente osservò:
– Mio caro, se vuoi, ti aiuto io.
♥ Si sedette e scrisse con facilità una gentilissima lettera di amore, cui mancava solo la firma. Poi la consegnò al domestico perché la ricopiasse e la firmasse.
Il domestico Domenico spedì la lettera. L’effetto fu buono. Infatti, dopo alcuni giorni, la giovane vedova si recò dal santo vescovo per chiedergli consiglio su quella proposta d’amore.
E San Francesco di Sales le assicurò che la loro unione sarebbe stata di certo benedetta da Dio.
E così fu.
* * *
♥ Vorrei che si scrivessero i difetti dei santi e quanto essi hanno fatto per correggersi; ciò ci servirebbe assai più dei loro miracoli e delle loro estasi. (Santa Bernadette Soubirous).