Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il venditore di palloncini.
Giudicare gli altri: è lo sport preferito da molti, se non proprio da tutti. Ci sentiamo quasi in diritto di giudicare e poi… se sbagliamo, non ci curiamo di riparare. Quante volte ci capita di giudicare male una persona e poi scoprire che abbiamo sbagliato, perché ingannati dalla prima impressione ricevuta. Gesù ci insegna una verità grandissima: “Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi”. (Mt. 7,1-2).
Ecco una graziosa storia raccolta sul web.
♦ Vi era nel mercato di Bagdad un vecchio venditore di palloncini, che da molti anni vendeva i suoi palloncini tutti colorati. Tutti lo conoscevano bene, per la sua bella barba bianca, sempre curata, e per i modi affabili.
♦ Con l’età il mercante aveva perso la vista ed i clienti lo sapevano, così capitava che ogni tanto qualcuno ne approfittava pagandolo con monete false.
♦ Il mercante sapeva dell’inganno, riusciva a percepire attraverso il tatto o con il suono che faceva quando cadeva in mezzo alle altre se la moneta era vera o falsa. Ma egli non diceva nulla.
Quando tornava a casa la sera nelle sue preghiere chiedeva a Dio di perdonare coloro che lo avevano truffato.
♥ Egli diceva a se stesso nella preghiera: «Signore, forse essi sono poveri e desiderano comprare uno dei miei palloncini per i loro bambini.»
Passò del tempo ed il mercante un giorno morì.
♥ Giunto che fu alla porta del Paradiso, egli inizio a pregare così: «Signore, io sono un peccatore. Nella mia vita ho fatto molte cose sbagliate. Io non sono migliore delle monete false che mi davano quando vendevo i miei palloncini colorati. Perdonami o mio Dio!»
♥♥ In quel preciso momento la pesante porta si aprì ed una Voce disse: «Che cosa dovrei perdonarti, figlio mio? Come potrei giudicare qualcuno che non ha mai giudicato nessuno durante tutta la sua vita? Entra, figlio mio, ed abbracciami!»