Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il servo cristiano infedele e il suo imperatore.
La paura induce molti a cedere dinanzi alla persecuzione; ma nello stesso tempo molti altri resistono saldi nella fede, come dimostrano le varie esperienze di cristiani perseguitati in Medio Oriente oggi. – Anche una cultura imperante e non rispettosa del pluralismo si trasforma in persecuzione sotterranea, davanti alla quale molti accettano l’omologazione: cioè il pensarla come gli altri.
Il padre dell’imperatore Costantino il Grande, Costanzo Cloro (visse verso il 300 d. C. ), volle una volta mettere alla prova i suoi servi cristiani della corte di Treviri. A questo scopo li fece chiamare e comandò loro di sacrificare agli dei, minacciando di cacciar tutti coloro che non ebbedissero.
I servi cristiani si ricusarono tutti recisamente di fare dei sacrifici alle statue degli idoli: tutti, meno uno solo; questi ebbe paura, rinnegò la fede credendo di entrare così nelle grazie del suo padrone.
Ma si ingannava! Infatti l’imperatore gli disse: «Ora vedo bene che tu sei un servo infedele al tuo Dio. Se quindi il tuo Signore celeste non può fidarsi di te, tanto meno potrà fidarsene il tuo signore terreno».
E lo cacciò subito dal suo servizio, mentre agli altri servi fece grandi elogi e confermò loro tutta la ua fiducia.
Bibbia. Salmo 85.
Custodiscimi perché ti sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera… Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (vv. 2.5).