Le dichiarazioni di Dalila Nesci deputata M5s
“La sanità calabrese necessità di uscire dal commissariamento”
«Il presidente Oliverio recita a soggetto, rispetto alla gestione della sanità calabrese e alla necessità di uscire dal commissariamento». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, in relazione al recente incontro del governatore della Calabria, Mario Oliverio, con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della Conferenza Stato-Regioni. «Gli avevo scritto – aggiunge la parlamentare 5 stelle – come far cessare il commissariamento nella sanità, illegittimo e gravemente dannoso per i calabresi.
Basta presentare un programma operativo, riprendendo quello della struttura commissariale, già approvato, e modificarlo appena; per esempio prevedendo la riapertura degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare.
Delle due l’una: Oliverio non è in grado di presentare un nuovo programma oppure non vuole, perché gli fa comodo prendersela a vita con Scura ed evitare l’assunzione delle responsabilità che gli competono, per cui è stato votato».
«Il Pd – incalza la parlamentare – prosegue nella farsa, grottesca quanto evidente. Finora la Leopolda della sanità calabrese non ha prodotto nulla. Dal canto suo, Oliverio aveva annunciato la stesura di un nuovo programma operativo, con un assemblearismo da vecchio Pcus, cioè assieme ai direttori generali, ai dirigenti del dipartimento, a esperti vari e, manca poco, a Stalin, Ceausescu e magari Checco Zalone». «Era una balla clamorosa, dato che per scrivere un nuovo programma – conclude Nesci – non serve una corazzata Potëmkin, ma la volontà di cacciare i commissari Scura e Urbani, diventati un alibi per il governatore della Calabria, che ha promesso la luna ma sa di non poter accontentare nessuno, in quanto succube dei voleri e affari di Renzi, Lotti e Lorenzin, tipo Kpmg».