Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il potere della dolcezza.
– «Non c’è niente di più forte al mondo della dolcezza» (Han Suyin) – Ciò che domina la forza non è una forza superiore (che genera soltanto un’escalation di violenza), ma è la dolcezza, che davvero è disarmante.
– Come è vero che la verità finisce sempre per trionfare sulla menzogna e la luce per far fuggire l’ombra, la dolcezza riesce a estrarre dal cuore dell’uomo la dolorosa scheggia del male.
– L’imperatore Marco Aurelio diceva persino che «la dolcezza è invincibile»… – La morale evangelica è dominata da questo paradosso incarnato fino al sacrificio da Cristo stesso: il vero Signore è chi serve… «Beati i miti, i puri di cuore», proclamano le Beatitudini (Mt 5,6.8)!
– Del resto, al di sopra di tutte le grandi religioni vi è il messaggio di pace, di amore e di rispetto reciproco che è a fondamento della dignità dell’uomo e lo eleva a una dimensione sacra. – Gli innamorati, i genitori, gli educatori e tutti coloro che operano per rafforzare i legami tra gli uomini trarrebbero beneficio dal meditare la straordinaria potenza della dolcezza, che salvaguarda l’uomo dalla sua cecità, dai suoi smarrimenti, dalle sue pulsioni primitive, per farlo crescere in umanità in una civiltà dell’amore che ne meriterebbe finalmente il nome.
(François Garagnon, Il cuore dei giorni, Paoline).
Un viandante seguì la dolcezza…
♦ Una volta un viandante stava camminando lungo una strada di campagna, e vide un piccolo ruscello che nasceva lì, timidamente, tra le rocce.
Era curioso e seguì il suo flusso.
♦ Dopo aver camminato molto, si accorse che a poco a poco, il flusso era diventato voluminoso. Più avanti, si trasformò in un possente fiume. Il viaggiatore continuò a seguirlo.
♦ Più avanti, il fiume si divideva in piccole cascate, in uno spettacolo di acque cantanti.
La musica delle acque attrasse ancor di più il viandante, che si avvicinò e scese lungo gli scogli a fianco di una delle cascate.
♥ Ed ecco scoprì una grotta. La natura l’aveva creata, con pazienza e fantasia.
L’uomo entrò nella grotta, stupito nell’ammirare le pietre levigate dall’acqua. E poi all’improvviso scoprì un segno. Qualcuno c’era stato e aveva lasciato scritto un verso del grande scrittore Tagore, premio Nobel per la letteratura nel 1913: “Non è stato il martello a rendere perfette queste pietre, ma l’acqua, con la sua dolcezza, la sua danza e il suo canto” Dove la durezza distrugge, solo, la morbidezza può scolpire.
Lo stesso accade nella nostra vita.
♦ Ci sono persone che esplodono per niente e pretendono di aggiustare tutto urlando e scalpitando.
♦ E ci sono individui che sono morbidi e sanno come dosare l’energia per ottenendo tutto.
♥ Un saggio esempio fu Madre Teresa di Calcutta.
♦ Prima di lei e dopo di lei si è parlato a voce alta della miseria, fame e malattie che attanagliano intere comunità. Ella ha visto la miseria, la morte e la carestia perseguitare i suoi fratelli in India.
♦ E prese una decisione: agire. Iniziò da sola, tenendo tra le braccia uno sconosciuto che era sull’orlo della morte in una strada di Calcutta.
♦ Fondò un’opera che si diffuse, con le sue case caritative, in quasi tutte le nazioni.
♥ Ha avuto il coraggio di rivolgersi a funzionari di governo e personaggi pubblici per parlare di rispetto per la vita, l’amore, l’azione. – Non ha urlato, ha cantato il canto dell’amore, chiedendo pane e affetto per i più poveri.
♥ Poi è morta, lasciando fisicamente il mondo, ma riuscendo a scolpire le linee principali del suo ideale in centinaia di cuori.
♥ Come acqua che scorre dolcemente, ha cantato nei cuori e li ha trasformati, plasmandoli per la dedizione al prossimo.
♥ “E Dio era… nel mormorio di una brezza gentile…” (1 Re 19:12).
(fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).