Fede e dintorni

Il pane della vita e il giorno di S. Alfonso

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il pane della vita e il giorno di S. Alfonso.

– Il dono della manna nel deserto fu un simbolo, un anticipo del vero pane del cielo, Gesù, il Figlio inviato dal Padre per essere a noi donato come vero nutrimento per la vita del mondo.
– «Datevi da fare!», ci dice oggi Gesù. È un invito a lavorare per procurarci il cibo che rimane per la vita eterna.
– Nel deserto del nostro quotidiano, ci viene offerta la manna, il pane della vita che è Gesù stesso, ma ci vuole pure il nostro “lavoro”. «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato», afferma Gesù.
– Il nostro “lavoro”, la nostra risposta, è credere! – Davvero, la fede ci procura una manna straordinaria, perché apre i nostri occhi al dono dell’Eucaristia. – Vi scopriamo il pane che alimenta concretamente il nostro passare dall’uomo vecchio, che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, all’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.
– Quante vite sono state trasformate dall’Eucaristia! Al lavoro! E diventeremo un popolo nuovo, capace di sfamare i tanti affamati di pane, di senso e di amore, nel nostro mondo sofferente.
(fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze)

Dal Vangelo di questa domenica (Gv 6,24-35).
♦ In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
♦ Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
♦ Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
♦ Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
♦ Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Il pane di Dio.
♦  ′′ Il pane di Dio è quello che discende dal cielo e dà vita al mondo ′′
♦ Il pane di Dio è una presenza, è un’ispirazione di nuova vita, per questo dà vita al nostro mondo, al nostro modo di fare la storia.
♦ Il pane di Dio è una realtà che dà senso a tutte le realtà, perché le ridimensiona, dona loro profondità ed espansione senza limiti.
♦ Il pane di Dio si chiama condivisione; dà vita quando la vita viene condivisa senza cattiverie o meschinità.
♦ Il pane di Dio è comunione nell’amore misericordioso, inclusivo e solidale.
Viviamo in un mondo affamato e assetato, di pane e acqua, ci sono molte persone che muoiono perché gli manca il più essenziale per la sopravvivenza umana.
Viviamo in un mondo bisognoso di pace, giustizia e dignità; ci sono troppe morti, schiavitù, marginalità che mostrano il degrado dell’umanità.
Viviamo in un mondo segnato da terribili disuguaglianze di tutti i tipi che non fanno altro che continuare a disumanizzare e rovinare tutto l’ecosistema.

♦ Il pane di Dio è un’offerta, una donazione di senso e di ispirazione per vivere in un altro modo, per puntare all’essenziale della vita, per superare meschinità, corruzioni e quelle eterne divisioni che continuiamo a diffondere tra quelli che ne hanno troppo (e ce ne sono tanti) e quelli che non hanno nulla o stanno perdendo tutto; tra quelli che accumulano e sprecano e quelli che sopravvivono a malapena; tra quelli che si pongono con superbia al di sopra degli altri, che vengono sistematicamente scartati.

♦ Presi dalla stanchezza, c’è molto di cui lamentarsi di una storia umana che non poche volte ci delude, anche se non mancheranno segni di speranza e di di un’umanità che non si rassegna a perdersi dietro le proprie sciocchezze.
♦ La rabbia non deve portarci a sputare in cielo, perché da lì ci viene solo la salvezza, la chiave per realizzare una nuova umanità che supera le nostre disumanità. Un cielo che non è più lontananza, ma nuova presenza, novità in mezzo al cammino.
Non ci resta che aprirci a quell’offerta e decidere di impostare le nostre risorse secondo la nuova visione nutriente di vita. Sarebbe da desiderare che le persone che credono nel Dio della vita, con le proprie scelte di vita, dalla più semplice e quotidiana a quelle più complesse, possano manifestare efficacemente l’operatività della vita che si dispiega attraverso gesti reali e concreti di una vita che sia tale per tutti gli esseri umani e per tutto il nostro ecosistema.

S. Alfonso Maria de Liguori.
In questa domenica 1° agosto la famiglia redentorista celebra il suo santo fondatore, Sant’Alfonso Maria de Liguori (1696-1787), che ha saputo scoprire nella persona di Gesù Cristo il pane di vita, quell’amore che ci spinge ad accogliere, ospitare e, soprattutto, praticarlo, dimostrando che noi possiamo chiedere allo Spirito di rinnovare la nostra mentalità e di rivestirci di una nuova condizione umana, quella creata a immagine di Dio e fatta di giustizia e santità vera.
Tutto lo sforzo di Alfonso, con i suoi scritti e i suoi lavori apostolici, puntava a questo obiettivo di conversione, rinnovamento e liberazione, per vivere la vita in e dà ′′ l’abbondante redenzione “. Questa è la centralità della santità che nasce e si manifesta attraverso l’amore misericordioso.
Buona domenica e buona settimana.

PREGHIERA
O Dio, che proponi alla tua Chiesa
modelli sempre nuovi di vita cristiana,
fa’ che imitiamo l’ardore apostolico
del santo vescovo Alfonso Maria de Liguori
nel servizio dei fratelli,
per ricevere con lui il premio riservato ai tuoi servi fedeli.
Per Cristo nostro Signore. Amen
(P. Tony CSsR 01-08-2021)

Spunti per la preghiera.
♦ Signore, in questi mesi estivi, apri gli occhi di tutti, credenti e non credenti, perché riconoscano nellabellezza del creato l’opera delle tue mani e giungano a benedirti per l’amore che in esso riveli.
♦ Signore, concedi a tutti noi un tempo di vacanza e di riposo e fa’ che nel silenzio e nella preghiera possiamo trovare ristoro per tornare a servire i
fratelli nella carità.
♦ Signore, Benedici i cristiani impegnati nell’annuncio del Vangelo in questi mesi estivi: sappiano irradiare la tua gioia!
♦ Signore, ti affidiamo la nostra famiglia: il pane di vita ci dia forza per diventare e risplendere sempre nel mondo come tua famiglia.

In questo tempo di estate capita di vedere folle di persone che cercano una qualche forma di benessere; un benessere che tante volte sfocia in delusioni, anche grandi. Dove cercare la felicità? La risposta è nel Vangelo di oggi: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». – Sant’Alfonso Maria de Liguori (1696-1787), ha saputo scoprire nella persona di Gesù Cristo il pane di vita e quell’amore che ci spinge ad accogliere, ospitare e, soprattutto, praticarlo, dimostrando che noi possiamo chiedere allo Spirito di rinnovare la nostra mentalità e di rivestirci di una nuova condizione umana, quella creata a immagine di Dio e fatta di giustizia e santità vera.

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