Un esempio a cui potrebbe ispirarsi un museo della lira calabrese a Tropea
Il nostro Comune, oltre al Diocesano, non ha purtroppo complessi museali capaci di offrire esperienze originali ai nostri visitatori
Sono stato a Milano a ritrovare i miei amici di un tempo ed il tempo inesorabile ha reso l’incontro bello per certi aspetti e triste per altri. Non mi riferisco ai capelli bianchi ma agli acciacchi che inevitabilmente dobbiamo affrontare nella nostra stagione.
Comunque, diretto a Verona per un incontro con i pellegrini del cammino di Santiago di Compostela, che sono venuti anche a Tropea, mi sono fermato a Cremona per visitarla.
La torre campanaria “Torrazzo”, alta 111 metri, è la più alta d’Europa come campanile in muratura.
Per arrivare sino alla cima ci sono 487 gradini e dall’affaccio si gode la vista di un panorama molto vasto. Una loggia della Bertozzola la collega alla facciata del Duomo. Il centro storico, molto ben curato, ordinato e pulito, non può certo essere paragonato a quello di Tropea, che ha ancora la Piazza in bitume.
Il torrone e la mostarda di frutta e verdura sono le specialità cremonesi unitamente ai tortelli di zucca e i “marubini” una specie di ravioli. Ho gustato alcuni bolliti da dieci e lode…
Il fiore all’occhiello della città sono tantissimi laboratori di liutai ed il museo del violino: Fondazione Antonio Stradivari. Trattasi di una collezione unica al mondo. Sono esposte opere di Amati, Stradivari, Guarneri. Si possono ammirare 700 disegni, forme e attrezzi utilizzati da Stradivari nella sua bottega.
È possibile addirittura ascoltare il suono dei violini dal vivo. Gli strumenti delle collezioni storiche fanno vivere attimi di indimenticabile poesia. Oltre al Museo Civico Pinacoteca c’è anche un museo di storia naturale, archeologico e della civiltà contadina.
Pensando a Tropea, abbiamo il Museo diocesano con la sua Pinacoteca e la sezione archeologica.
Riflettendo sull’esperienza di Cremona, vien da pensare che da noi si potrebbe realizzare un museo della lira calabrese. Mentre pensando a qualcosa di nuovo e originale, avevo offerto al Comune di Tropea la collezione delle bamboline di tutto il mondo, costituita da oltre mille pezzi.
Nonostante i progetti e le buone intenzioni, ho notato che poco interesse ha suscitato la nascita di un museo che avrebbe potuto arricchirsi con la mostra dei giocattoli e degli hobbies. Nemo propheta in patria (in effetti la collezione ha riscosso un notevole interesse quando fu esposta nella città meneghina ndr). Vorrà dire che regalerò la collezione a chi la vorrà ma sicuramente non a Tropea.
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