In questi giorni di ciel sereno, complice un mare pulito e tranquillo, nessuno avrà mancato l’appuntamento con le bianche spiagge che il mondo ci invidia. Purtroppo, scendendo a piedi dalla ripida rampa in terra battuta che dovrebbe sostituire pro tempore le scale ancora in costruzione (tanto per agosto ci vuole), e passeggiando sul lungomare Antonio Sorrentino, non si può fare a meno di notare una strana costruzione in cemento armato che si erge, cupa ed irregolare nel perimetro, proprio in mezzo alla strada!
Di primo acchitto verrebbe da pensare che, forse, si potrebbe trattare di un monumento in fieri: magari, data la complessità della materia in questione – l’arte contemporanea intendo -, l’acume che ci accompagna potrebbe essere in difetto di quella sensibilità fine e propria dei migliori artisti.
La creazione è di certo troppo acerba perchè occhi poco avvezzi come i nostri possano comprendere sin d’ora. E così, armati di pazienza, stiamo ad aspettare. Passano i giorni, una intera settimana e, alla fine, a vincerla è la curiosità. Chiedendo un po’ in giro, però, la curiosità lascia il posto al riso, poi alla perplessità, infine – quasi si potesse descrivere con sole tre parole il climax dello stato d’animo – si giunge allo sconforto più nero.
Qualcuno potrebbe pensare che qui si stia scherzando, ma il fatto è che quel muro di cemento nient’altro è se non una grandiosa trovata: riuscirà a salvare le vite di chi deambula incosciente sotto il pericolo frana che incombe minaccioso oltre al medesimo.
Forse negli anni della guerra fredda si pensava proprio a questo tipo di formidabile scudo, ma i primi a dotarsi di un siffatto ritrovato dell’ingegneria umana siamo stati noi tropeani, ce lo si riconosca, e la domanda nasce spontanea: perchè non ci abbiamo pensato prima?
“L’importante opera costata appena € 20.000,00 – spiega il sito Tropea24ore.it – è il frutto della collaborazione tra Euticchio, De Nisi e Rodolico. L’ufficio tecnico provinciale, dopo giorni di durissimo lavoro, ha concepito quello che passerà alla storia come il Muro della Vergogna“.
Con soli 20mila euro di modica spesa, a quanto pare, siamo però riusciti a tagliare un altro ambito traguardo. In barba a chi ci considera spreconi, incompetenti, privi di buon senso e buon gusto, oggi anche Tropea ha il suo nuovo monumènto (dal latino monère=ricordare), perchè dobbiamo ricordare che prima o poi, se qualcuno non prenderà seri provvedimenti, quel costone di roccia potrebbe venir giù nuovamente, facendo danni ben più gravi.
Francesco Barritta
(Foto: Tropea24ore.it; Francesco Barritta)