Manifesti e locandine Rubriche

Il manifesto affisso dai dipendenti ci sorprende tristemente

Nota stampa del gruppo Passione Tropea.

Comprendiamo l’angoscia di chi perde la propria fonte di sostentamento.

Il manifesto affisso per le vie della città - foto Libertino
Il manifesto affisso per le vie della città – foto Libertino
Comprendiamo, con sincera partecipazione, l’angoscia di chi perde la propria fonte di sostentamento e siamo ben consapevoli della importanza estrema del lavoro quale fonte per una vita dignitosa.
Il lavoro è un diritto fondamentale della persona che deve essere garantito al fine di promuovere il benessere e rafforzare la coesione sociale. Tuttavia il principio di legalità è, al pari e più del diritto al lavoro, uno dei cardini fondamentali della società civile. La legalità deve essere il sentimento ispiratore dell’agire degli amministratori e anche dei cittadini.
Per questo il manifesto affisso sui muri di Tropea dai dipendenti della società Porto di Tropea Spa ci sorprende tristemente, ci rammarica e ci preoccupa.
In merito alla questione “porto” il gruppo di minoranza “Passione Tropea” ha condotto e conduce una vera e propria battaglia di legalità nell’interesse della collettività, senza avere alcun interesse di natura personale. Una comunità senza regole chiare e uguali per tutti non è una comunità giusta ed è destinata a precipitare nel caos. E non si può pretendere dai rappresentanti delle Istituzioni di uno Stato di Diritto, quali sono quelli menzionati nel manifesto, indifferenza, omertà o connivenza di fronte alla illegalità. S.E. Il Prefetto ha dimostrato grande sensibilità ed attenzione, la Regione Calabria ed il Demanio hanno agito nell’ambito delle proprie competenze e nell’esercizio delle proprie funzioni. L’attuale situazione del porto di Tropea che arreca danno a lavoratori e diportisti, non è stata certamente cagionata da chi ha chiesto l’ossequio alle regole, ma, al contrario, è stata provocata dall’amministrazione comunale in carica che, all’indomani della sentenza del Tar Calabria – Catanzaro n. 1422/2011, avrebbe dovuto indire una gara d’appalto europea, come la legge stabilisce.
Non è accettabile identificare il porto di Tropea, che è una struttura pubblica costruita interamente con soldi pubblici, con la società Porto di Tropea Spa, che è una società privata con scopo di lucro. Nonostante il caos creato dall’attuale amministrazione comunale, il porto di Tropea continuerà a vivere anche senza la società Porto di Tropea Spa e in futuro, grazie alla gara d’appalto che dovrà essere espletata secondo la legge, potrà dare anche maggiori servizi e garantire maggiore lavoro e benessere economico alla collettività. Il modello di infrastruttura da realizzare dev’essere il motore economico per il rilancio dell’economia del paese e non di una società privata.
Comprendiamo e siamo partecipi delle preoccupazioni di undici famiglie ma amministrare un paese significa pensare alla collettività. La vicenda Porto di Tropea è sintomatica dell’arrendevolezza e dell’egoismo che paralizza il sud. Ci si accontenta di poco o nulla e si ha paura del cambiamento. Le responsabilità di quanto è accaduto sono chiare: sono di chi ha voluto conservare un passato di privilegi. E costoro non si preoccupino delle fantasiose richieste di risarcimento della S.p.a. Porto di Tropea, ma delle responsabilità di carattere erariale e di altra natura che potrebbero riguardarli direttamente.
“Passione Tropea” continuerà a lottare per il progresso di Tropea e il benessere dei tropeani, nella convinzione assoluta che la legalità (nei fatti e non a parole) rappresenta la condizione imprescindibile per dare alla nostra collettività convivenza civile e uno sviluppo economico in cui il rispetto delle regole garantisca diritti certi ed esigibili, qualità della vita, libertà e sicurezza.
La Legalità è l’unica risposta per il Lavoro e il nostro Futuro.

Il Gruppo Passione Tropea

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Comunicato Stampa
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