Il malato terminale

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il malato terminale.

A volte ci siamo trovati anche noi davanti ad un amico o ad un parente con i giorni contati. Ricordiamo l’impaccio che ci ha presi su cosa dire per confortarlo per non essere banali. Spesso, in queste circostanze, si finisce col non dire nulla per il timore di innescare una brutta reazione. A qualcuno è stato chiesto: “Nessuno ha il coraggio di dirglielo…Chissà come reagirà… Tu che sei suo amico, te la senti di dirglielo…?” – Il dilemma: “Dirlo o non dirlo all’ammalato? Ma a volte le sorprese non mancano.

♦ A Francesco, un uomo operoso sui 50 anni, dopo prolungati e severi esami clinici, era stata riscontrata la metastasi diffusa, devastante, irreversibile, inoperabile… Il cancro lo stava divorando.
Il medico responsabile del reparto di medicina chiese al sacerdote venuto a trovare l’amico Francesco in così grave difficoltà:
♦ – Manca il coraggio di dirglielo… Lei che è sacerdote e suo amico, può dirglielo?… Si tratta di quindici, venti giorni di sopravvivenza.
– Dottore, io glielo posso dire subito se lei lo avalla con la sua autorevole competenza di medico.
E così il sacerdote, con parole di verità e di grazia, comunicò all’amico la sentenza. E terminò con queste parole:
– Caro Francesco, ecco una sberla che non ti aspettavi; ma vedrai che dopo la prima, immediata e tremenda reazione, tu troverai aiuto a vivere la tua fede, ti metterai totalmente nella fiducia in Dio; e per te ogni giorno che passa sarà gustato come un regalo.

Di fatto, da questo terribile annuncio sono passati due anni. Ora Francesco è chiamato l’illustre terminale che, giorno dopo giorno, si è già gustato più di seicento regali: i giorni che Dio gli sta donando.
Ora è riconoscente per ogni respiro che dà e che vive nell’amore verso Colui che l’ha creato e che lo aspetta per l’abbraccio eterno ed è riconoscente per ogni momento che vive nell’amore dei suoi cari e dei amici.
♦ ♦ Amici e parenti definiscono miracolo tanta inaspettata sopravvivenza…; ma il vero grande miracolo è quello che Francesco sta gustando l’eternità in ogni respiro che vive nelle mani di Dio: e ogni nuovo giorno è ancora di più un suo dono che vive con gratitudine..

“Nessuno ha il coraggio di dirglielo…Chissà come reagirà… Tu che sei suo amico, te la senti di dirglielo…?” – Il dilemma: “Dirlo o non dirlo all’ammalato? Ma a volte le sorprese non mancano. Dal terribile annuncio sono passati due anni. Ora Francesco è chiamato l’illustre terminale che, giorno dopo giorno, si è già gustato più di seicento regali: i giorni che Dio gli sta donando.

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